Buongiorno cari lettori di Investing, qui è Luca Luongo di Forex Trading Pratico che vi scrive.
Dopo l'IPC pubblicato nella giornata di ieri, cosa è successo sul mercato forex? Ma in principal modo, quali sono stati i cambiementi da un punto di vista grafico su EUR/USD, GBP/USD e NZD/USD?
Partiamo con NZD/USD
Nella sessione asiatica tranquilla di oggi, i mercati valutari hanno registrato movimenti minimi, con la maggior parte delle principali coppie e cross che hanno oscillato all’interno del range di ieri. Lo yen giapponese è riuscito a ottenere un modesto guadagno, sostenuto da commenti ottimistici e azioni tangibili legate alla crescita dei salari all'interno del paese.
Nonostante questi sviluppi positivi, la posizione della BoJ sugli aggiustamenti dei tassi di interesse rimane cautamente in bilico. I rapporti suggeriscono che, anche se la decisione sull'aumento dei tassi di interesse la prossima settimana è vicina, non è stata ancora raggiunta in modo definitivo.
La performance del dollaro è contrastante, non riuscendo a capitalizzare in modo significativo il rimbalzo post-IPC. Sebbene la ripresa dei rendimenti a 10 anni abbia fornito un certo supporto, i progressi del biglietto verde sono stati frenati da una solida propensione al rischio, evidenziata da una nuova chiusura record per l'indice S&P 500. Le aspettative del mercato per un rialzo dei tassi della Fed a giugno si sono leggermente attenuate dal 72% al 66%, secondo i futures sui fondi Fed, ma l’anticipazione di tale mossa rimane una pietra angolare delle attuali proiezioni di mercato.
Nel complesso, nei mercati, la sterlina è attualmente l’anello più debole della settimana, con gli investitori che attendono con impazienza i dati odierni sul PIL del Regno Unito per indicazioni direzionali. Yen e Kiwi sono i successivi più deboli. D'altra parte, il dollaro è il più forte seguito dal franco svizzero e dal canadese. Euro e Aussie sono mescolati nel mezzo. Tuttavia, viene sottolineato che tutte le principali coppie e cross sono bloccati all’interno del range della scorsa settimana, suggerendo che il trading di consolidamento è ancora in corso.
Tecnicamente, la coppia NZD/USD ha recuperato leggermente dopo aver testato la media mobile esponenziale a 55 periodi (ora a 0,6143). Ma il rischio è leggermente al ribasso finché resiste la resistenza minore di 0,6183. Una rottura prolungata dell'EMA sosterrà che il modello correttivo da 0,6037 si è completato con tre ondate fino a 0,6215. In questo caso, la caduta da 0,6368 sarebbe pronta a riprendere fino a 0,6037. Se realizzato, il prossimo movimento al ribasso del cambio NZD/USD sarebbe probabilmente accompagnato dal crollo del cambio AUD/USD verso il supporto di 0,6442.
Invece cosa sta succedendo su EUR/USD e GBP/USD? Scopriamolo nel video qui sotto.