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Dopo lo straordinario rally di 5 anni, Starbucks è ancora un “buy”?

Pubblicato 10.02.2020, 15:42
SBUX
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In un contesto di tassi di interesse persistentemente bassi, gli investitori da reddito hanno poche strade disponibili tramite le quali ottenere ritorni decenti. I libretti di risparmio pagano quasi zero, mentre i ritorni sui bond governativi sono estremamente bassi.

Una strategia che ha funzionato nel 2019 è stata quella di investire su titoli da dividendo di qualità, posizionati per fornire sia guadagni di capitale che un crescente payout. Il titolo della popolare catena di caffetterie Starbucks (NASDAQ:SBUX) è stato tra quelli con più successo in questo gruppo: è rimasto la scelta preferita degli analisti che hanno previsto che il suo slancio degli utili avrebbe alimentato più guadagni.

Lo straordinario rally di cinque anni della compagnia famosa per il Frappuccino ed il caffelatte aromatizzato alla zucca rende un po’ più complicato per gli investitori decidere se valga ancora la pena investire su questo titolo.

Grafico del prezzo settimanale di Starbucks

Il titolo della caffetteria fatica a raggiungere un nuovo massimo, dopo aver segnato un picco storico a luglio. In effetti, è crollato di oltre il 10% negli ultimi sei mesi. Venerdì ha chiuso a 86,42 dollari.

Il recente incantesimo ribassista è cominciato quando Starbucks, il 28 gennaio, ha annunciato la chiusura temporanea di oltre metà dei suoi punti vendita in Cina per via del coronavirus. Queste chiusure nel suo secondo mercato più grande, dove sono presenti 4.292 caffetterie, renderanno difficile alla compagnia di Seattle raggiungere l’attuale obiettivo di crescita del 10% di entrate ad azione.

Un investitore attivista esce di scena

Un altro sviluppo, considerato da qualche investitore un segno del fatto che i bei tempi sono ormai passati, si è avuto quando l’investitore attivista Bill Ackman ha lasciato la sua grossa posizione in Starbucks, dopo aver visto un ritorno di oltre il 70% in 19 mesi.

Il miliardario fondatore ed amministratore delegato di Pershing Square Capital Management la scorsa settimana ha spiegato agli azionisti che i ritorni futuri della catena potrebbero “diventare più modesti”.

Starbucks “dovrebbe continuare a generare una crescita solida degli utili tramite uno dei marchi più dominanti, allettanti e redditizi al mondo”, secondo la presentazione. Le vendite su base comparabile USA hanno superato le sue aspettative, con una crescita media del 5% nel corso dell’investimento di Pershing Square.

Al di là di questi ostacoli temporanei, c’è poco a suggerire che questa fantastica crescita dei consumatori stia perdendo l’appeal per gli investitori da reddito il cui fine è quello di guadagnare dividenti in costante crescita. Il mese scorso, la compagnia ha riportato risultati sugli utili del primo trimestre fiscale 2020 che hanno superato le stime degli analisti. In Nord America, Starbucks continua a crescere grazie alle innovazioni tecnologiche, alle iniziative per premiare i clienti ed al miglioramento dei punti vendita. Le vendite su base comparabile sono aumentate del 6% negli USA e del 3% in Cina sul periodo.

Per quanto riguarda le strategie, Starbucks resta sulla buona strada, riconquistando clienti non solo sul mercato domestico ma anche in Cina, un paese che ha catturato la scena nella sua strategia di crescita. Il programma fedeltà di Starbucks conta ora 18,9 milioni di membri attivi negli Stati Uniti, con un rimbalzo del 16% su base annua nel primo trimestre.

Con questa crescita, il crescente dividendo di Starbucks rappresenta un’altra calamita per gli investitori che puntano al reddito. Raramente si trova un titolo da dividendo che renda poco meno del 2% e che offra una crescita dei dividendi tanto straordinaria. Il payout degli azionisti di Starbucks al momento è pari a 1,64 dollari all’anno, con un rendimento dell’1,9%.

Negli ultimi cinque anni, Starbucks ha registrato una crescita media dei dividendi di circa il 23% ad azione e, con un payout ratio di circa il 50%, questo ritmo non sembra destinato a rallentare tanto presto. Il titolo è scambiato a 29 volte gli utili previsti, con un tasso di crescita degli utili stimato a lungo termine del 12-15%.

Morale della favola

Non ci aspettiamo un forte calo del titolo di Starbucks nel 2020, con gli obiettivi operativi core della compagnia sulla strada giusta. Al contempo, però, non prevediamo una replica della performance del 2019, soprattutto con l’economia cinese esposta al rischio di un rallentamento per il coronavirus.

Detto questo, Starbucks continua a restare un allettante candidato buy and hold per gli investitori da reddito, soprattutto grazie all’enorme crescita del dividendo. L’attuale calo del valore del titolo offre un buon punto d’entrata.

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