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Dopo RBNZ e BoC, anche la RBA sta per unirsi alle colombe

Pubblicato 29.01.2015, 15:49
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Come previsto, la RBNZ ha mantenuto inalterato al 3,50% il tasso ufficiale di riferimento, rilasciando un comunicato più accomodante delle attese. I banchieri hanno segnalato che i tassi della RBNZ rimarranno invariati più a lungo “nelle circostanze attuali”. Le principali ragioni della svolta accomodante della RBNZ sono il calo dei prezzi del petrolio e delle materie rime e il raffreddamento delle pressioni inflazionistiche, come avvenuto in altre parti del mondo. L’IPC neozelandese ha subito un rallentamento dello 0,2% nel quarto trimestre che ha fatto scendere l’inflazione su base annua dall’1,0% allo 0,8%. In effetti, nelle circostanze attuali, c’era poco entusiasmo per mantenere i toni da falco. Malgrado le recenti vendite, l’NZD continua a essere considerato ingiustificatamente elevato. Non c’è bisogno di rinvigorire i flussi in entrata per le operazioni di carry trade per far salire il kiwi rispetto alle altre valute a tasso negativo (EUR, CHF). Inoltre, le deboli aste sui prodotti caseari, i volumi circoscritti e il caro-kiwi hanno spinto il deficit commerciale mensile su 12 mesi a -1,150 milioni di NZD, il deficit più consistente da più di un anno. Il kiwi deve scendere ulteriormente perché migliorino i termini di scambi e l’economia cresca. Di conseguenza, la decisione della RBNZ di fare una pausa nel ciclo restrittivo è stata accolta positivamente. La stagnazione probabilmente non ricomincerà almeno fino a dicembre 2015. Per concludere, Wheeler ha detto che “gli aggiustamenti futuri del tasso d’interesse, al rialzo o al ribasso, dipenderanno dal flusso dei dati economici”, ciò significa che un taglio del tasso rimane una possibilità remota. Ciò nonostante, riteniamo che dovrebbe essere utilizzata solo se l’indice ponderato (TWI) dell’NZD salisse a livelli insostenibili.

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Prevediamo il prolungamento della fase in cui in l’NZD sottoperformerà nei confronti di USD e GBP, mentre il sentiment nei confronti di EUR e CAD rimane equilibrato. La coppia NZD/CAD ha raggiunto la media mobile a 200 giorni (0,9128) per la prima volta da agosto. Una violazione inferiore alla media mobile a 200 giorni dovrebbe spianare la strada verso 0,8950/0,9000 (supporto di fine dicembre / gennaio). Tuttavia, la costante flessione dei prezzi del petrolio fa sì che i tori del CAD siano altrettanto scettici sull’altro lato.

L’USD/CAD supera la resistenza costituita dal livello psicologico a 1,2500 mentre il greggio WTI testa quota 44 USD; la curva anteriore dei future è in calo e diventa più ripida rispetto a una settimana fa. Man mano che il trend rialzista acquisisce slancio, assistiamo a un rafforzamento del supporto a 1,2205 (76,4% di Fibonacci sulle vendite dal 2009 al 2011). La resistenza tecnica chiave di medio termine giace a 1,2734 (massimo del 2005), seguita da 1,3065 (massimo del 2009). Venerdì il Canada pubblicherà i dati sul PIL di novembre. Se le attese deboli saranno confermate, l’USD/CAD dovrebbe apprezzarsi nonostante le condizioni d’ipercomprato (RSI all’80% e banda di Bollinger superiore a 30 giorni a 1,2560).

L’AUD/NZD dovrebbe imbattersi in discrete offerte a 1,0884/85 (38,2% di Fibonacci sul rialzo da luglio a novembre 2014 / media mobile a 200 giorni) perché le crescenti speculazioni su un possibile taglio dalla RBA fanno rimanere nelle retrovie i tori dell’AUD prima della campanella di chiusura settimanale. La base valutaria incrociata a 3 mesi mostra una stagnazione delle preferenze per l’AUD contro l’NZD nell’ultimo trimestre. L’attenzione si concentra interamente sul passaggio in cui la RBA dichiara che “un corso prudente è probabilmente un periodo di stabilità dei tassi d’interesse”. Un’eventuale modifica / rimozione di questa frase chiave dal comunicato della RBA confermerà la svolta da neutrale a colomba e farà aumentare le speculazioni su un taglio del tasso già dal mese prossimo (se la banca non interverrà questa settimana). L’AUD/USD scambia nella fascia compresa fra 0,7800 e 0,7907. Sotto gli 80 centesimi si susseguono solide offerte.

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The Risk Today

Luc Luyet

EURUSD L’EUR/USD necessita infrangere la resistenza oraria a 1,1460 (vedasi anche la linea di tendenza discendente), il che lascia intendere qualcosa in più che un rimbalzo temporaneo. Un'altra resistenza oraria è a 1,1541 (minimo 20/01/2015). Supporti orari possono essere trovati a 1,1224 (minimo 27/01/2015) e a 1,1098. In un’ottica a più lungo termine il triangolo simmetrico favorisce un'ulteriore debolezza significativa verso la parità. Supporti importanti si trovano a 1,1000 (supporto psicologico) e a 1,0765 (minimo 03/09/2003). Una resistenza si trova a 1,1679 (massimo 21/01/2015), mentre una resistenza chiave si attesta a 1,1871 (massimo 12/01/2015).

GBPUSD La coppia GBP/USD mostra alcuni segnali di debolezza in quanto i prezzi si stanno avvicinando alla resistenza chiave a 1,5274. Supporti orari possono essere trovati a 1,5060 (minimo 27/01/2015) e a 1,4952. Un'altra resistenza è data dalla linea di tendenza verso il basso (attorno a 1,5405). A più lungo termine, la struttura tecnica è negativa finché i prezzi permarranno al di sotto della resistenza chiave a 1,5274 (massimo 06/01/2015, vedasi anche la linea di tendenza discendente). Si prevede un ritracciamento completo sull’ascesa 2013-2014.

USDJPY L’USD/JPY permane al di sotto della resistenza oraria a 118,87. Monitorate il triangolo simmetrico (modello di continuazione), in quanto potrebbe verificarsi una rottura nel prossimo trend a breve termine. Un supporto è pari a 117,18. Una resistenza chiave si trova a 119,96 (vedasi anche il canale discendente). Propendiamo per un giudizio rialzista di lungo termine finché terrà il supporto chiave a 110,09 (massimo 01/10/2014). Sebbene un consolidamento a medio termine sia auspicabilmente in corso, non vi è alcun segnale che indichi la fine del trend rialzista di lungo termine. Un’importante resistenza si trova a 124,14 (massimo 22/06/2007). Un supporto chiave si trova a 115,46 (minimo 17/11/2014).

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USDCHF L’USD/CHF rimbalza dopo la vendita massiccia. Monitorate il test della resistenza chiave a 0,9132/0,9168 (vedasi anche il ritracciamento a 61,8%). Un'altra resistenza può essere trovata a 0,9368 (minimo 15/10/2014). Supporti orari possono essere trovati a 0,8936 (minimo 27/01/2015) e a 0,8765 (minimo 26/01/2015). In seguito alla rimozione del floor EUR/CHF, si è formato un importante top a 1,0240. Prevediamo un’ampia fase di consolidamento. Una resistenza chiave si trova a 0,9132, mentre un supporto chiave si trova a 0,8353 (minimo intragiornaliero).

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