Questo articolo è stato scritto in esclusiva per Investing.com
Il NASDAQ 100 è in fermento da marzo, con un sorprendente rialzo del 44,5%, che supera facilmente il rimbalzo dell’S&P 500 del 39,4%. Questo andamento entusiasmante non ci sorprende visto il DNA tecnologico del NASDAQ e l’importanza del “lavoro da casa”, uno dei temi più importanti della storia recente.
L’impennata si costruisce sull’andamento positivo che si registra da diversi anni. Ma questo boom ha lasciato il NASDAQ 100 in una posizione precaria, ai livelli più alti rispetto all’S&P 500 dalla bolla dot.com della fine degli anni ‘90. Potrebbe trattarsi di un segno del presente e di uno sguardo sul futuro.
Grande outperformance
L’indice NASDAQ 100 è poco al di sotto di 3,3 volte il valore dell’S&P 500. L’ultima volta che l’indice era scambiato con questo rapporto verso l’S&P 500 è stato il 10 marzo, 2000, esattamente due settimane prima del drammatico ribasso. Il NASDAQ 100 ha chiuso al massimo storico di 4.816 il 24 marzo 2000, dopo aver segnato un rialzo di oltre il 300% nei precedenti 18 mesi, mentre lo stesso giorno l’S&P 500 è salito a 1.552,87, dopo un aumento del 53%.
Gli anni che hanno fatto seguito alla bolla tech sono stati brutali per il NASDAQ 100, con forti cali sul valore dell’indice. Il rapporto è sceso nuovamente a 1 ad ottobre 2002 ed il NDX ha avuto bisogno di quasi 17 anni per ritoccare il massimo del 2000. All’indice S&P 500 sono bastati solo 7 anni per tornare ai massimi di marzo 2000.
Non vogliamo dire che la storia si ripeterà con un imminente e colossale crollo del NASDAQ 100. Tuttavia, questo dimostra quanto sia andato lontano il NASDAQ 100 e quanto abbia accelerato dall’inizio del 2020. Nel periodo che va dal 2018 e il 2019 il NASDAQ 100 è stato scambiato 2,6 volte il valore dell’S&P 500. Allo stesso ratio oggi, il NASDAQ 100 sarebbe solo a 8.015, il 20% in meno del suo attuale valore alla chiusura di ieri, assumendo che l’S&P 500 non sia sceso con il NASDAQ.
Sulle spalle dei giganti tech
Il NASDAQ 100 è salito grazie a colossi come Apple (NASDAQ:AAPL), Microsoft (NASDAQ:MSFT), Amazon (NASDAQ:AMZN), Alphabet (NASDAQ:GOOGL), e Facebook (NASDAQ:FB) il titolo maggiore per capitalizzazione di mercato, che rappresenta il 40% dell’indice. Inoltre, questi cinque titoli rappresentano il 20% dell’S&P 500. Significa che se il NASDAQ avrà dei problemi in futuro, anche l’S&P 500 avrà gran parte degli stessi problemi, vista la composizione degli indici stessi.
Se i cinque colossi del tech resteranno forti, con molta probabilità il NASDAQ 100 continuerà a superare l’S&P 500, facendo salire la valutazione relativa ancora di più. Se il trade del “restiamo a casa” dovesse svanire, o se le valutazioni dovessero diventare troppo tese, gli investitori potrebbero decidere di bloccare i profitti. Questo potrebbe innescare l’underperform del NASDAQ verso l’S&P 500 in futuro.
La domanda è, se il NASDAQ 100 andrà in underperform, come sarà il selloff e quanto sarà doloroso il processo? Si può solo sperare che la storia non si ripeta e che un eventuale selloff non abbia la forma di quello di inizio secolo.
Nota: Michael Kramer ed i Clienti di Mott Capital hanno azioni AAPL, GOOGL, MSFT