1° Dubbio
Devo dichiarare al fisco il patrimonio che detengo in Oro e Argento o solo le eventuali plusvalenze ?
La Dichiarazione va fatta ogni anno, oppure solo in caso di vendita dell'asset ?
In questa occasione affronteremo insieme una delle domande piu’ pressanti in tema di fiscalita’ su Oro e Argento. Questa domanda e’ stata una delle piu’ ricorrenti fra le diverse ricevute sui temi della fiscalita’ relativa a Oro e Argento, che abbiamo riscontrato nel nostro sondaggio.
Nei prossimi giorni scopriremo insieme le risposte alle domande piu’ frequentemente poste, dagli investitori in Oro e Argento, in tema di fiscalita’.
Se sei anche tu interessato all'argomento, potrai reperire utili informazioni, seguendo i prossimi articoli che proporrò in questo periodo.
Come avrai notato, ultimamente l’Italia sta vivendo delle fasi di forte difficolta’ economica, sociale e politica.
E’ in queste fasi che lo Stato ha la necessita’ di “stringere la cinghia”.
Questa stretta riguarda anche gli investitori in Oro e Argento fisico, ed e' proprio su questo fronte che porremo la nostra attenzione.
Investire in Oro e Argento oggi e’ un’ opportunita’ molto interessante, che non dover essere rovinata da disattenzioni o inadempimenti in ambito fiscale.
Arriviamo dunque al tema di oggi:
Devo dichiarare al fisco il patrimonio che detengo in Oro e Argento o solo le plusvalenze? E va fatto ogni anno o solo all'atto della vendita?
Se l’acquisto di Oro e Argento, e quindi la successiva detenzione, sono effettuati a fini di mero investimento non sarà necessario dichiarare nulla al fisco.
La tassazione verrà applicata, al momento del passaggio di proprietà a titolo oneroso degli stessi metalli preziosi, sull’eventuale plusvalenza calcolata sulla differenza positiva, fra il prezzo di acquisto e quello di vendita.
Ecco un esempio per meglio descrivere il calcolo al fine della tassazione:
- Prezzo di acquisto € 5,000,00
- Prezzo di vendita € 7,500,00
Differenza positiva (Plusvalenza) € 2,500,00
E’ bene ricordare che, nel caso in cui non vi fosse la possibilità di dimostrare il prezzo di acquisto (e quindi determinare la plusvalenza/minusvalenza) la plusvalenza verrà calcolata in maniera forfettaria e nella misura pari al 25% del prezzo di cessione.
A tal fine consiglio di conservare la documentazione di acquisto, (ricevuta e/o dichiarazione del venditore, documento di pagamento) in maniera da poter dimostrare il reale valore di acquisto dei suddetti metalli preziosi.
La plusvalenza così determinata sarà assoggettata a tassazione con un’imposta sostitutiva del 20% e verrà versata con le stesse modalità previste per le imposte derivanti dalla propria dichiarazione dei redditi.
E' importante ricordare che esistono due strumenti che hanno lo scopo di monitorare la capacità di spesa e che, in caso di acquisto di Oro e Argento, bisognerà considerare.
In caso di acquisto di metalli preziosi con valore al di sopra di € 3,600,00 (3,000,00 in caso di operazioni esenti Iva – come quelle in Oro) scatta l’obbligo, da parte del venditore, di comunicare il codice fiscale di chi ha acquistato i suddetti metalli. (cd. “Spesometro”).
Successivamente, anche attraverso il suddetto strumento, l’Agenzia delle Entrate può determinare il reddito presunto (cd. “Redditometro”) ed eventualmente procedere all’accertamento dei redditi, in caso di scostamento dallo stesso.
Ecco perche’ diviene essenziale verificare quanto sopra esposto con i propri consulenti fiscali al fine di valutare le diverse possibilita’/modalita’ di acquisto.
Questo articolo è stato steso con la consulenza del dott. Angelo Fanizzi
Commercialista ed Esperto Contabile