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L’abbandono del dollaro USA prima delle elezioni

Pubblicato 28.10.2020, 12:39
Aggiornato 09.07.2023, 12:31

Rassegna giornaliera sul mercato forex, 27 ottobre 2020

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.

Gli investitori stanno abbandonando il dollaro USA in vista delle elezioni presidenziali di martedì prossimo. Sarà un evento storico per il paese, il mondo ed i mercati finanziari. La posta in gioco è alta e l’esito è incerto. Ci sono buone probabilità che il prossimo presidente degli Stati Uniti non venga deciso il 3 novembre, il che spiega perché gli investitori siano spinti a limitare l’esposizione e a ridurre le posizioni in vista delle elezioni, soprattutto dopo i guadagni da record dei titoli azionari di quest’anno.

Oggi è stata pubblicata una raffica di report economici USA, ma nessuno di essi ha dato molto supporto al biglietto verde. Il cambio USD/JPY si è diretto verso il basso nella seduta di New York, scendendo a pochi punti dal minimo di un mese. Gli ordinativi di beni durevoli sono saliti solidamente nel mese di ottobre ed i prezzi delle case sono aumentati. A differenza dell’indice sul sentimento dell’Università del Michigan, che ha segnato il massimo di sei mesi, il Conference Board ha riportato un calo del sentimento nel mese di ottobre. La grande notizia di oggi è stata la conferma del giudice Amy Coney Barrett alla Corte Suprema, che potrebbe ridisegnare la corte per il prossimo decennio e giocare un ruolo importante nel conteggio dei voti per corrispondenza. I Repubblicani spingono per rivalutare l’ipotesi di un voto per corrispondenza in Pennsylvania, aspetto importante per i mercati perché potrebbe influenzare il risultato delle elezioni.

L’allontanamento dal dollaro USA è l’unico motivo per cui il cambio EUR/USD è ancora sopra 1,18. I casi giornalieri di coronavirus in Italia hanno segnato un nuovo massimo storico oggi e, sebbene i casi in Francia e Spagna siano minori, la recente impennata ha spinto entrambi i paesi a considerare ulteriori restrizioni. Il governo francese terrà dei vertici questa settimana per decidere che tipo di risposta sia necessaria per questa “brutale seconda ondata”. Secondo alcune voci, si pensa a lockdown totali per Parigi, Lione e Marsiglia. Potrebbe essere inevitabile e abbiamo visto come l’Australia sia riuscita a battere la seconda ondata mettendo la regione di Victoria in un lockdown di due mesi. Non ci aspettiamo misure così drastiche in Europa, in quanto i paesi sono riluttanti a sacrificare le loro economie, ma un lockdown più breve potrebbe essere possibile. La Banca Centrale Europea si incontrerà giovedì e, considerati i recenti sviluppi, non avrà altra scelta che preparare il terreno ad un ulteriore allentamento quest’anno.

La Banca del Canada non dovrebbe modificare la politica monetaria domani. In occasione del vertice di settembre, la BoC era ottimista. Aveva affermato che l’economia si sta riprendendo come previsto. Tuttavia, sentiva che la sua attuale politica accomodante fosse necessaria per supportare una ripresa prolungata ed irregolare. I dati non sono stati ottimi da allora, con la crescita delle vendite al dettaglio rallentata ed i prezzi al consumo in calo per un altro mese. La crescita dell’occupazione è stata forte, ma l’indice PMI IVEY è risultato molto più debole. Alla luce dell’aumento dei casi di virus nella nazione e dell’infuriare della pandemia all’estero, la BoC probabilmente esprimerà cautela. La valuta con la performance migliore oggi è stato il dollaro neozelandese, che si è lasciato alle spalle i dati commerciali deboli, ma il dollaro australiano sarà al centro della scena stanotte con la pubblicazione dei dati sull’indice IPC. L’AUD sale, ma dei dati sull’indice IPC più deboli potrebbero spingere la RBA ad essere prudente il mese prossimo.

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