L'incontro odierno del Federal Open Market Committee (FOMC) potrebbe essere un momento che definisce le prospettive dei mercati a medio-lungo termine. Mentre gli indicatori economici hanno evidenziato una contrazione nelle ultime settimane, i future su obbligazioni e tassi d'interesse hanno indotto la Fed a abbandonare il restringimento della politica monetaria. Anche se oggi non è previsto un taglio del costo del denaro, il mercato sembra già orientate a voler anticipare tale mossa attesa nei prossimi mesi. Secondo il CME Group FedWatch, i future sui Fed Found indicano una probabilità dell'86% di un taglio dei tassi nella riunione di luglio e addirittura tre tagli nei prossimi 12 mesi.
Quindi è ovvio che ci si attende una FED accomodante, ma siamo così sicuri che soddisferà le aspettative degli operatori? La Fed corre il rischio di apparire poco affidabile se dovesse modificare ulteriormente la propria politica, poi c’è Trump che ha sempre un occhio di riguardo per le decisioni di Powell & Co., lo stesso Trump che ieri – evidentemente per infondere sicurezza sui mercati – ha dichiarato che incontrerà il Presidente cinese Xi al prossimo G-20 in Giappone. L’eventuale accordo commerciale, al quale ultimamente non si credeva più, potrebbe stravolgere nuovamente le carte in tavola ma a prescindere da ciò secondo molto analisti la FED potrebbe già sostituire la linea improntata alla pazienza con qualcosa tipo "pronti ad agire".
Una delle questioni più spinose è sicuramente rappresentata dalle aspettative di inflazione calate bruscamente, quindi sarà interessante capire dalla FED se ci sarà l’eventuale rivisitazione al ribasso delle stime. Altre proiezioni important saranno quelle relative alla crescita, recentemente la FED di Atlanta ha indicato il + 2,0% (annualizzato) per il secondo trimestre. Addirittura alcuni, vista la crescita, non escludono sorprese da falco.
Per quanto riguarda la sessione di ieri Wall Street ha chiuso in territorio nettamente positive grazie alle dichiarazioni di Trump sulle questioni commerciali, l’S&P 500 guadagnava quasi il 3% a 2917 punti. I mercati asiatici hanno risposto alla chiusura positiva di Wall Street con il Nikkei + 1,7% e lo Shanghai Composite + 1,3%. Anche l’europa ha usufruito della forza Americana, anche se va detto che il DAX aveva già anticipato il rialzo sui commenti di Draghi (che aveva ipotizzato nuove misure espansive per contrastare il rallentamento economico).
Per quanto riguarda il Forex poco o nulla da segnalare, evidentemente gli operatori sono in attesa, sul fronte materie prime abbiamo un consolidamento sull'oro e argento, mentre il petrolio greggio rimbalza con un ulteriore guadagno di +0,5%.
Chiudiamo con il calendario economico perché oltre alla FED delle ore 20 I dati sull’inflazione UK hanno sostanzialmente rispettato le aspettative e sempre lato prezzi al consumo alle ore 14:30 avremo l’inflazione del Canada attesa al +2,1% (da + 2,0% precedente). Le scorte di petrolio dovrebbero scendere di -2,0 milioni di barili questa settimana (+ 2,2 milioni di barili la scorsa settimana).