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Ecco cosa ha spinto il cambio USD/JPY sotto 110

Pubblicato 09.07.2021, 09:54
Aggiornato 09.07.2023, 12:31
USD/JPY
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Rassegna giornaliera sul mercato forex, 8 luglio 2021

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.

Chiedete a chiunque: concordano tutti nel dire che l’attività economica negli Stati Uniti si sta riprendendo, con le aziende che si godono la tanto necessaria ripresa post-pandemia. Gli aeroporti erano pieni quando sono andata alle Hawaii la scorsa settimana, con i ristoranti prenotati in largo anticipo. La Federal Reserve riconosce questa ripresa della domanda e, in base ai verbali dell’ultimo vertice della banca centrale, sempre più policymaker pensano che gli acquisti di asset debbano essere ridotti prima del previsto.

Tuttavia, il cambio USD/JPY è sceso sotto il livello di 110, con i titoli azionari USA e i rendimenti dei Treasury in calo perché i dati in arrivo suggeriscono che la ripresa potrebbe essere più debole del previsto e, quando i sussidi extra di disoccupazione scadranno a settembre, la domanda potrebbe rallentare. Qualcuno dirà che lasciare che questi sussidi scadano aiuterà a risolvere la carenza di forza lavoro e permetterà ad alcune imprese di tornare alla piena capacità, ma una ricerca dell’American Economic Review mostra con certezza che le spese scenderanno ulteriormente nelle famiglie colpite dalla perdita del lavoro quando i sussidi di disoccupazione saranno eliminati.

Tra l’inatteso aumento delle richieste di sussidio di disoccupazione, l’attività più debole del settore dei servizi ed i crescenti timori per la variante delta del COVID, gli investitori temono che, sebbene la Fed stia pensando di ridurre gli acquisti di asset, ci vorranno mesi per un vero cambiamento. Al contempo, i focolai in Asia, Sud Africa ed Australia, oltre all’allentamento delle misure sulle mascherine negli Stati Uniti, alimentano i timori di un’impennata simile negli USA. Perché gli asset statunitensi ed il dollaro riprendano a salire, ci sarà bisogno di una serie di dati buoni. Sfortunatamente, gli investitori dovranno aspettare fino alla prossima settimana per avere questa occasione, dal momento che nella giornata di venerdì non sono previsti report economici USA di rilievo. I prezzi al consumo saranno pubblicati martedì ma, considerato quanto la Fed ha sminuito le pressioni sui prezzi, un indice IPC più forte potrebbe non ispirare molta volatilità. I report Empire e della Fed di Philadelphia di giovedì ed il report sulle vendite al dettaglio di venerdì, invece, potrebbero far muovere molto il mercato.

Il dollaro canadese sarà in movimento, con la pubblicazione dei dati sul mercato del lavoro. Dopo due mesi di perdite di posti di lavoro, il Canada dovrebbe registrare un forte aumento dell’occupazione. Gli economisti si aspettano un incremento di 195.000 unità per giugno dopo la perdita di 68.000 unità a maggio. Sarebbe in linea con il rialzo dell’indice PMI IVEY e con l’aumento delle condizioni sull’occupazione. Il tasso di disoccupazione dovrebbe inoltre scendere dall’8,2% al 7,7%. Il Canada sta lentamente allentando le restrizioni e, man mano che continuerà questo processo, la crescita accelererà. Un buon dato sull’occupazione dovrebbe frenare il rally di quattro giorni del cambio USD/CAD.

La sterlina, invece, potrebbe estendere le perdite se i dati britannici dovessero deludere. Sono attesi il PIL mensile, la bilancia commerciale e i dati sulla produzione industriale. Dato il rallentamento dell’attività manifatturiera, il rischio per questi report è al ribasso. I cambi AUD e NZD sono stati fortemente colpiti dall’avversione al rischio, con l’AUD particolarmente vulnerabile sulla scia dell’aumento dei lockdown.

La valuta con la performance migliore oggi è stata l’euro, andato in controtendenza salendo verso 1,1850 dopo che la Banca Centrale Europea ha annunciato un nuovo obiettivo di inflazione. Precedentemente il suo obiettivo era vedere un’inflazione “al di sotto, ma vicina, al 2%”. Ora, l’obiettivo ufficiale sarà il 2%, consentendo una temporanea deviazione al di sopra o al di sotto di questo livello. Passerà anche ad una dichiarazione “più narrativa”, anziché solamente introduttiva.

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