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Ecco perché bisognerà seguire le previsioni dell’AIE e dell’OPEC sulla domanda globale

Pubblicato 15.09.2022, 16:13
CL
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Chi mi segue da un po’ sa che non ripongo molta fiducia nei modelli o nelle previsioni. In effetti, quanto più complicato è il modello e quanto più lungo è il periodo richiesto dalla previsione, tanto più imprecisa sarà la previsione. Tuttavia, i mercati reagiscono alle previsioni, ed è per questo che è importante per i trader sapere cosa prevedono le diverse organizzazioni in termini di domanda e offerta di petrolio.

Di recente sia l’OPEC che l’Agenzia Internazionale per l’Energia (AIE) hanno rilasciato le previsioni sul quarto trimestre del 2022 e 2023. Diamo un’occhiata alle loro previsioni e capiamo perché siano così importanti.

Agenzia Internazionale per l’energia

L’AIE ha rivisto le sue attuali previsioni per la crescita della domanda di 110.000 di barili al giorno in quanto prevede che la crescita della domanda di petrolio si fermerà sostanzialmente nel quarto trimestre di quest’anno. L’agenzia prevede che i lockdown in Cina porteranno l’economia cinese a una battuta d’arresto e che i rallentamenti economici nei paesi OCSE (soprattutto in Europa) danneggeranno la domanda di petrolio. Questa previsione è stata in gran parte considerata la causa del calo dei prezzi del petrolio di mercoledì.

Tuttavia, l’AIE ritiene che il rallentamento cinese sarà solo temporaneo, poiché prevede un’importante inversione di tendenza per la Cina nel 2023. L’agenzia prevede che le restrizioni di Covid saranno abolite e che la domanda di petrolio in Cina aumenterà con la crescita dell’economia. Secondo l’AIE, questo, insieme al boom dei viaggi aerei che aumenterà la domanda di carburante per aerei, porterà a una crescita di 2,1 milioni di barili al giorno della domanda globale di petrolio nel 2023.

In particolare, l’AIE previsioni non vede una crescita della domanda di petrolio nei Paesi OCSE. Al contrario, tutta la crescita prevista è concentrata in Cina, mentre l’OCSE arranca, frenata dalle sanzioni contro i prodotti energetici russi.

Poiché gran parte delle previsioni dell’AIE dipendono dall’economia cinese, gli operatori dovrebbero tenere d’occhio la Cina per capire se la crescita prevista può essere presa sul serio. Se la Cina continuerà ad attuare le sue politiche “zero-Covid” che bloccano periodicamente la sua economia e fanno scendere la domanda di petrolio, allora potremmo non vedere 2,1 milioni di bpd di crescita della domanda di petrolio nel 2022.

C’è anche un’argomentazione secondo cui la Cina ritiene vantaggioso continuare a bloccare varie città - usando Covid come scusa - mentre i prezzi delle materie prime sono più alti di quanto la Cina vorrebbe. Sarà interessante vedere se il calo dei prezzi delle materie prime coinciderà con un previsto allentamento della politica cinese “zero Covid” o meno nel 2023.

Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio

L’OPEC ha pubblicato martedì il suo report mensile sul mercato del petrolio e, a differenza dell’AIE, non ha rivisto le sue previsioni sulla domanda di petrolio. L’OPEC ha mantenuto stabili le previsioni di crescita della domanda di petrolio per il 2022. L’OPEC ha riconosciuto che, sebbene molti paesi stiano affrontando un’inflazione elevata, la domanda di petrolio è rimasta stabile. L’OPEC ha evidenziato alcuni indicatori, come la spesa al dettaglio negli Stati Uniti e in Europa, come segnali di una tenuta dell’attività economica migliore del previsto.

L’OPEC prevede un aumento di 2,7 milioni di barili al giorno della domanda globale di petrolio nel 2023, che porterebbe la domanda globale di petrolio a 102,73 milioni di barili al giorno, superando finalmente la domanda globale di petrolio del 2019. L’OPEC non è preoccupata per un rallentamento dell’economia cinese nel quarto trimestre del 2022 e si aspetta che il mercato veda meno rischi geologici, riduzioni delle restrizioni Covid e “performance ancora solide nei principali Paesi consumatori”.

Forse il rapporto dell’OPEC dipinge una visione troppo ottimistica dell’economia nel 2023. Potrebbe essere difficile conciliare la visione dell’OPEC con alcuni indicatori economici recenti, come l’inflazione e i licenziamenti aziendali negli Stati Uniti, i prezzi dell’energia e il razionamento energetico in Europa. Ma i trader devono prestare attenzione a questa previsione dell’OPEC, perché i paesi OPEC la prenderanno in considerazione nella loro prossima riunione. Essa suggerisce che i tagli alla produzione non sarebbero giustificati. I paesi OPEC prendono in considerazione una serie di dati e previsioni durante le loro riunioni, ma le previsioni dell’organizzazione sono significative.

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