Ieri, quando ha debuttato sul NYSE, il primo fondo di future del Bitcoin, il ProShares Bitcoin Strategy ETF (NYSE:BITO), è schizzato di oltre il 4%. Il BTC è balzato del 3,5%.
La principale criptovaluta al momento è spinta da due teorie: è considerata un rifugio dall’inflazione e sta traendo slancio dall’entusiasmo che circonda il primo ETF di future di un token digitale, che sembra dare legittimità a quella che gli investitori più tradizionalisti considerano una classe di asset passeggera.
Tuttavia, aumentano le probabilità che i trader delle cripto possano incassare dopo una bella corsa del Bitcoin, ora che è stato lanciato l’ETF.
Nel frattempo, anche se il Bitcoin sta catturando tutta l’attenzione, Ethereum, la seconda maggiore criptovaluta per market cap, è passata in secondo piano. Il che significa che al momento Ethereum potrebbe essere sottovalutato, uno sviluppo potenzialmente rialzista per il cambio ETH/USD.
In effetti, secondo noi, l’equilibrio offerta-domanda sul grafico giornaliero e settimanale supporta questa idea.
Grafico giornaliero ETH/USD
Ethereum sta faticando a completare un pennant, presumibilmente rialzista dopo un rialzo di tre giorni consecutivi. Sebbene l’equilibrio di prezzo suggerisca che compratori e venditori sono d’accordo, potrebbe nascondere una realtà diversa quando un pennant si sviluppa dopo un netto rialzo.
I tori abbastanza saggi (o abbastanza fortunati) da restare nei tre giorni di corsa, o persino un quarto giorno con un prezzo intraday più alto, sono riusciti ad ottenere fino a +16%. Si tratta di un rialzo eccezionale per un così breve periodo.
È logico quindi che vogliano incassare, il che significa che venderanno ETH.
Questa transazione permette due cose: riduce la domanda e aumenta l’offerta. Il fatto che si sia sviluppato un pennant suggerisce che, per ogni toro che ha preferito uscire, c’era un nuovo toro che voleva entrare, comprando i contratti del primo.
Quando il prezzo infrange la parte superiore del pennant indica che tutta la fornitura disponibile si è esaurita e che i tori dovranno alzare l’offerta della valuta digitale per averne ancora.
Notiamo che il rally di tre giorni precedente al pennant ha seguito un fallito apice testa e spalle. Quel blowout ha costretto i trader ad invertire le posizioni, fornendo lo sprint per una mossa così importante.
Inoltre, l’intero rally dal minimo del 21 settembre è rimasto confinato nel canale ascendente, il risultato di un testa e spalle molto più grande, fallito dal 7 al 20 settembre. Lo sviluppo del pennant sta avvenendo al di sotto del picco del 3 settembre.
Affinché il trend continui al rialzo, tutti coloro che vogliono uscire dovranno farlo, lasciando solo i trader intenzionati a restare per infrangere la barriera psicologica dei 4.000 dollari.
Ecco le informazioni che possiamo ricavare dal grafico settimanale:
Grafico settimanale Ethereum
Da questo grafico appare evidente che l’Ethereum viene scambiato anche all’interno di un range più grande dal record di inizio maggio. Sebbene la natura simmetrica del grafico suggerisca un’uguale determinazione da parte di compratori e venditori, ci sono più possibilità che continui il trend in salita di base.
Il quadro generale chiarisce che lo sviluppo del pennant non è necessariamente solo il risultato del massimo del 3 settembre, ma che sta avvenendo anche perché sta andando a sbattere contro il vertice di un triangolo simmetrico gigante.
Il pennant è il modo che ha il mercato di fare qualche passo indietro per poter pianificare un’altra corsa e prendere slancio per infrangere il vertice del triangolo.
Strategie di trading
I trader conservatori dovrebbero aspettare un breakout al rialzo che superi il massimo di settembre, e poi ritracci per testare quello che dovrebbe diventare il nuovo fondo, prima di rischiare una posizione long.
Anche i trader moderati dovrebbero aspettare lo stesso breakout al rialzo e il calo, non necessariamente per ritestare il supporto, ma per un’entrata migliore.
I trader aggressivi potrebbero entrare prima del breakout, ammesso che accettino il rischio maggiore proporzionato alla maggiore ricompensa di agire prima del resto del mercato. Dunque, la gestione del denaro è la chiave del successo. Ecco un esempio:
Esempio di trading
- Entrata: 3825 dollari
- Stop-Loss: 3800 dollari
- Rischio: 25 dollari
- Obiettivo: 4000 dollari
- Ricompensa: 175 dollari
- Rapporto di rischio-ricompensa: 1:7