Market Brief
Come previsto, a settembre i prezzi alla produzione giapponesi sono scesi dello 0,1% su base mensile, l’IPP annuale è sceso così al 3,5% (dal 3,9% a/a precedente). Le masse monetarie M2 e M3 sono cresciute rispettivamente del 3,0% e del 2,5% (ritmo stabile). L’USD/JPY e i cross con lo JPY hanno trovato richieste migliori a Tokyo, nonostante il calo del 2,38% del Nikkei. In avvio di seduta, l’USD/JPY si è ripreso da 106,77, poi è stato frenato da 107,30. Le barriere per le opzioni a 107,75/108,00 probabilmente limiteranno il rialzo, intanto scendono i redimenti USA (i rendimenti dei decennali USA hanno raggiunto il 2,2361%). Al ribasso, la zona di supporto chiave rimane a 106,64/81 (61,8% di Fibonacci sul rally da luglio a ottobre / minimo 16 settembre). Ieri l’EUR/JPY è rimbalzato dal nuovo minimo del 2014 a 135,55. La ripresa dell’EUR ha contribuito a frenare il ribasso. Si osserva resistenza a 137,02/51 (copertura della nuvola giornaliera di Ichimoku).
La diffusa debolezza dell’USD ha fatto salire l’EUR/USD sopra la sua media mobile a 21 giorni (1,2736). Gli indicatori di trend e momentum sono positivi. Le offerte per le opzioni in scadenza oggi sono collocate a 1,2795/1,2825. Oggi Francia, Spagna e Italia pubblicheranno gli IPC definitivi di settembre; cifre deboli probabilmente genereranno vendite sull’EUR/USD. L’IPC tedesco e il dato aggregato per l’Eurozona saranno diffusi rispettivamente mercoledì e giovedì.
La coppia GBP/USD si consolida fra 1,5944 e 1,6239 (minimo 2014 / 23,6% di Fibonacci sulle vendite da luglio a ottobre). Gli indicatori di trend e momentum sono piatti; una chiusura giornaliera inferiore a 1,6032 (pivot MACD) dovrebbe far rimanere l’impostazione negativa. Oggi il Regno Unito pubblicherà il rapporto sull’inflazione di settembre (08:30 GMT). I mercati prevedono l’IPC a/a all’1,4% (rispetto all’1,5% di un mese fa). La debolezza delle dinamiche d’inflazione danno chiaramente più tempo alla BoE prima di dare inizio alla normalizzazione della politica, visto che l’obiettivo d’inflazione della banca centrale si trova a un lontano 2-3%. Una sorpresa negativa dovrebbe pesare sul cable e mettere a rischio il livello a 1,5944, mentre un’accelerazione dell’inflazione dovrebbe fornire un po’ di supporto sopra i minimi dell’anno, visto anche l’affievolirsi della forza dell’USD.
L’AUD/USD e l’NZD/USD hanno trovato richieste migliori in scia alle notizie favorevoli alla crescita dalla Cina. Per abbassare il costo dei prestiti, la PBoC ha tagliato il tasso dei pronti contro termine a 14 giorni dello 0,10%. L’USD/CNY ha infranto il supporto costituito dal triplo minimo e il supporto di Fibonacci (6,1264) ed è sceso a 6,1229 per la prima volta dal 7 marzo. Prevediamo un’estensione della debolezza verso 6,10, se terrà la resistenza costituita dalla media mobile a 21 giorni. Una consistente opzione call tradizionale (vanilla) attende di essere attivata a 0,7940 (sopra la media mobile a 21 giorni, 0,7938).
A seguire il calendario economico di oggi: bilancia delle partite correnti di agosto in Francia; IPC m/m e a/a di settembre nel Regno Unito, in Francia, Spagna, Svezia e Italia; prezzi alla produzione e all’importazione m/m e a/a di settembre in Svizzera; indice dei prezzi al dettaglio e IPP m/m e a/a di settembre nel Regno Unito; debito pubblico generale di agosto in Italia; sondaggio ZEW sulla situazione attuale in Germania e sondaggio ZEW su aspettative di ottobre per Germania ed Eurozona; produzione industriale di agosto m/m e a/a nell’Eurozona; indice NFIB sull’ottimismo delle piccole imprese di settembre negli Stati Uniti.
Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd