Le azioni del Nikkei hanno chiuso la seduta di venerdì in calo dell’1,53%, mentre altre piazze azionarie asiatiche hanno continuato a muoversi sulla scia della migliorata propensione al rischio generata dalla Fed. L’USD/JPY e i cross con lo JPY sono stati offerti a Tokio. L’USD/JPY ha superato gli ordini d’acquisto a 101,80/102,00, è sceso verso la base della nuvola giornaliera di Ichimoku (101,53), per poi recuperare leggermente all’apertura dei mercati europei. Gli indicatori tecnici rimangono lievemente ribassisti, una chiusura giornaliera inferiore a 101,80 farebbe rimanere il MACD (a 12-26 giorni) in territorio ribassista e ciò suggerirebbe un’estensione della debolezza. Il supporto chiave si trova a 100,76 (supporto di febbraio), sotto questo livello s’intravedono gli stop. Le scommesse legate alle opzioni si mescolano sul lato ascendente, permane una solida resistenza alla media mobile a 21 giorni (attualmente a 102,63). La debolezza dei rendimenti USA frena gli entusiasmi.
Negli USA, l’inaspettata contrazione delle vendite al dettaglio di gennaio (-0,4% contro lo 0,0% previsto e lo 0,2% precedente) ha innescato vendite diffuse sull’USD. Dopo la pubblicazione del dato, la coppia GBP/USD ha raggiunto un nuovo massimo dell’anno a 1,6671 (a New York). Il cable ha poi consolidato i guadagni nella stretta fascia compresa fra 1,6645 e 1,6662 in Asia. Gli indicatori di trend e momentum sono decisamente rialzisti. S’intravedono ordini d’acquisto per le opzioni a 1,6650 e 1,6700.
Nell’Eurozona saranno pubblicati i dati preliminari sulla crescita del PIL riferita al quarto trimestre. Stamattina, le cifre riferite a Francia e Germania hanno superato le attese. Stando ai dati preliminari, nel quarto trimestre il PIL francese a/a è cresciuto dello 0,8% (rispetto allo 0,2% previsto e allo 0,6% precedente) e in Germania la crescita del PIL a/a (non destagionalizzato) è aumentata dall’1,1% all’1,3%. L’EUR/USD è salito a 1,3714. La zona intorno a 1,3655/65, che prima fungeva da resistenza, è diventata ora il supporto giornaliero. Le scommesse per le opzioni si susseguono sopra 1,3655, con i tori dell’EUR che vanno via via rafforzandosi. In base al MACD, la coppia EUR/GBP è entrata in mercato orso. S’intravedono offerte a 0,82540/0,82800 (media mobile a 21 giorni / esercizio delle opzioni). L’obiettivo di medio termine si trova a 0,808500 (minimo gennaio 2013).
Il complesso AUD si sta riprendendo dalle vendite innescate dai dati sul lavoro. L’AUD/USD è schizzato brevemente a 0,9026 per le coperture di corti in vista del fine-settimana. Ha contribuito anche l’aumento superiore alle attese dell’IPC cinese (2,5% a gennaio rispetto al 2,4% previsto e al 2,5% precedente), mentre i commenti di Kent (RBA), secondo cui un AUD più debole è favorevole alla ripresa, sono passati inosservati. L’inclinazione rimane rialzista, ma sarà necessario superare le offerte prima di 0,9000.
In Nuova Zelanda, a gennaio le vendite di abitazioni a/a sono scese del 4,3% e, stando al dato elaborato da REINZ, l’indice sui prezzi delle abitazioni è sceso del 2,4%. La coppia NZD/USD è salita a 0,8368, creando su questo livello un doppio massimo settimanale. S’intravedono ulteriori offerte prima di 0,8400/20.
Il calendario economico prevede la pubblicazione dei seguenti dati: PIL (preliminare) t/t e a/a riferito al quarto trimestre in Francia, Germania, Italia ed Eurozona; buste paga e salari non agricoli (preliminari) t/t riferiti al quarto trimestre in Francia; IPC m/m e a/a in Spagna; debito pubblico di dicembre in Italia; produzione del settore costruzioni m/m e a/a di dicembre nel Regno Unito; bilancia commerciale di dicembre nell’Eurozona; vendite nel settore manifatturiero m/m di dicembre e vendite di case esistenti di gennaio in Canada; indice sui prezzi all’importazione m/m e a/a di gennaio, produzione industriale e tasso di utilizzo degli impianti; produzione manifatturiera (SIC) di gennaio e indice sulla fiducia (preliminare) di febbraio dell’Università del Michigan negli Stati Uniti.