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Rassegna giornaliera sul mercato forex, 22 luglio 2019
Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management
Alla vigilia di uno degli {{annunci di politica monetaria}} più importanti dell’anno per la Banca Centrale Europea, l’euro è scambiato al minimo di due mesi contro il dollaro. La moneta unica è scesa sotto 1,12 ed ha continuato a scendere durante la seduta newyorkese. Mentre tutti si interrogano sulla possibilità di un taglio dei tassi di interesse negli USA, anche la BCE potrebbe decidere di abbassare i tassi di interesse. Solitamente la BCE prepara gli investitori ai grandi cambiamenti ed è per questo che ci si aspetta che intervengano sulla politica la prossima settimana.
La BCE potrebbe accomodare ulteriormente la politica a luglio, ma in base alle variazioni dell’economia dall’ultimo vertice, la banca potrebbe voler aspettare fino all’aggiornamento delle proiezioni economiche di settembre. La fiducia delle imprese è in calo e l’attività manifatturiera si è indebolita, mentre la spesa dei consumatori è in salita, il mercato del lavoro è migliorato e l’inflazione è in salita. Detto ciò, le previsioni generali sono ancora poco incoraggianti. I bassi livelli di inflazione sono un problema serio per la banca centrale, con l’IPC che si attesta intorno all’1,3% nella zona euro. Il PIL del 1° trimestre in salita dello 0,4% è ben al di sotto del trend e la minaccia di dazi all’Europa potrebbe incupire ulteriormente le previsioni.
Diversi economisti si aspettano un taglio dei tassi a settembre, ma la banca centrale potrebbe essere più aggressiva e optare per un pacchetto di misure di accomodamento che includano gli acquisti di asset ed un taglio dei tassi di deposito. Tecnicamente, il cambio EUR/USD ha superato il minimo. Se la BCE sarà abbastanza cauta, il cambio potrebbe superare il minimo di 2 anni di 1,1106. Tuttavia, se l’annuncio non dovesse mostrarsi non incisivo allora preparerà il terreno per un stretta del cambio EUR/USD in vista del vertice FOMC della settimana prossima, in cui la Federal Reserve dovrebbe abbassare i tassi di interesse per la prima volta dalla crisi finanziaria globale.
Il dollaro USA è in salita contro le principali controparti nonostante il calo delle vendite di case esistenti.Il dollaro neozelandese ha segnato la peggiore performance, seguito dal dollaro australiano. La sterlina è scesa ma principalmente a causa dell’indice CBI piuttosto che per la conferma di Boris Johnson a Primo Ministro. Il mercato ha già messo in contro la sua vittoria e le sue dichiarazioni sul rispetto della scadenza del 31 ottobre. La sterlina potrebbe avere davanti a sé delle settimane davvero difficili vista la posizione rigida di Johnson.
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