Rassegna giornaliera sul mercato forex, 10 giugno 2021
Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.
Niente fuochi d’artificio per il dollaro USA oggi nonostante il più grande balzo dell’inflazione statunitense dall’agosto 2008. Normalmente, il biglietto verde sarebbe schizzato su un brusco aumento dei prezzi al consumo, ma ha chiuso la giornata al ribasso contro le maggiori valute.
Era stato previsto un IPC robusto, anche se sminuito dai funzionari della Federal Reserve. In ogni caso la Fed si incontrerà la prossima settimana e il report di ieri alimenta i crescenti timori per la noncuranza della banca centrale ed il pericolo che l’inflazione non scenderà tanto rapidamente come pensa la banca.
Sebbene l’aumento dei prezzi del 5% su base annua costringerà la Fed ad alzare le sue stime sull’inflazione nelle previsioni economiche di questo trimestre, la banca sta adottando un approccio più basato sui dati che sulle previsioni. In altre parole, la banca centrale vuole vedere prove di un’inflazione fuori controllo prima di modificare la politica. La scadenza dei bonus disoccupazione è uno dei principali motivi per cui la Fed vuole aspettare. La sua preoccupazione è che le pressioni
sui compensi si allenteranno man mano che più lavoratori torneranno nella forza lavoro.
Il cambio USD/JPY è schizzato a 109,80 sulla scia dell’indice IPC, ma è sceso alla chiusura della seduta di New York. L’indice sul sentimento dei consumatori dell’Università del Michigan sarà pubblicato domani e si prevedono ulteriori miglioramenti.
L’annuncio di politica monetaria della Banca Centrale Europea ha deluso i trader dell’euro che speravano in qualcosa di più. La BCE ha alzato le stime sull’inflazione e la crescita per il 2021 e il 2022, ma non ha parlato di tapering. Come la Fed, la Presidente della BCE Christine Lagarde considera l’aumento dell’inflazione transitorio e pensa che l’inflazione generale resti limitata.
I prezzi potrebbero salire ulteriormente nella seconda metà dell’anno ma dovrebbero scendere man mano che “i fattori transitori si ridurranno”. Per questi motivi, la banca si aspetta che l’inflazione generale resti al di sotto “dell’obiettivo sull’orizzonte delle stime”. Lagarde inoltre non si è dimostrata apertamente entusiasta della spinta economica delle riaperture, sottolineando i movimenti minimi sul mercato del lavoro e descrivendo i rischi complessivi come bilanciati.
Il punto più importante della dichiarazione della BCE è che l’accomodamento proseguirà e che, come la Fed, la banca vuole basarsi più sui dati che sulle previsioni. L’euro è sceso contro tutte le principali valute sulla scia del vertice della BCE. I riflettori si sposteranno sulla sterlina domani, con la pubblicazione dei dati britannici sulla produzione industriale e sul commercio.
La sterlina ha segnato una delle performance migliori oggi contro l’euro ed il dollaro, perché il forte aumento dell’indice PMI manifatturiero indica dati più forti su produzione industriale e commercio. Sebbene i casi di virus stiano aumentando nel Regno Unito, le restrizioni vengono allentate e l’attività economica è in crescita. I trader della sterlina dovrebbero tenere d’occhio le notizie, perché circolano voci che la riapertura del 21 giugno potrebbe essere rimandata. Se così dovesse essere, la sterlina potrebbe crollare in modo rapido e aggressivo.
Tutte e tre le valute legate alle materie prime sono salite, con il dollaro australiano e il dollaro neozelandese in testa. AUD è stato supportato dai dati più solidi sulle aspettative sull’inflazione e sulle vendite di case nuove. Stanotte sarà pubblicato il report PMI manifatturiero neozelandese. Gli investitori saranno curiosi di capire se il brusco calo dell’indice il mese scorso è proseguito a maggio. Affinché NZD aumenti i guadagni, è prevista ed è necessaria una ripresa.