Oggi l'euro consolida i suoi livelli raggiunti ieri, a 1,1370 dollari a tarda mattina, nella risalita speculare allo scivolone del biglietto verde, innescato dalle dichiarazioni del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell. Nel corso di un incontro con il gotha dell'economia e della finanza, all'Economic Club di New York, ha affermato che ormai i tassi di interesse USA sono vicini al livello ritenuto neutrale, che cioè non ha effetti né di stimolo né di freno alla crescita. Il capo della politica monetaria statunitense ha difeso i passati rialzi (forse in risposta alle numerose critiche giunte dal presidente USA a Donald Trump), avvertendo che tenere i tassi troppo bassi troppo a lungo avrebbe esposto a rischi. Ma ha anche aggiunto che non c'è un percorso predefinito su futuri rialzi, che dipenderanno dai dati. Dichiarazioni in cui i mercati hanno letto un segnale di frenata sui futuri rialzi.
In Italia, in attesa del G20 in programma nel fine settimana, l'indice Ftse Mib guadagna lo 0,85% a circa 30 minuti dall'inizio delle contrattazioni, lo spread tra Btp e Bund è sostanzialmente stabile a 292 punti base con un rendimento del 3,244%. In aumento anche STMicroelectronics NV (MI:STM) che guadagna il 3,55%, rialzi superiori ai due punti percentuali per Prysmian (MI:PRY) e il gruppo Fca (MI:FCHA). Bene le banche con Mps (MI:BMPS) che segna +6,39% nel giorno del cda chiamato a discutere sulla possibilità di investire sul bond Carige (MI:CRGI); il titolo dell'istituto genovese cede il 5%. Sulla parità Saipem (MI:SPMI), Telecom (MI:TLIT) e UnipolSai (MI:US). Debole Eni (MI:ENI) che lascia sul terreno lo 0,16%. In progresso anche i listini di Francoforte +0,80%, Parigi +1,05% e Londra +0,75%.
Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi.
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