La controllata del gruppo Enel in Cile, Enersis, con buone probabilità vedrà slittare di qualche mese oltre il termine l’atteso l’aumento di capitale.
L’operazione inizialmente avrebbe dovuto concludersi entro la fine del 2012. Il possibile ritardo è dovuto alla richiesta delle minoranze di avere una valutazione aggiuntiva di un consulente esterno ed indipendente.
Pochi giorni fa, l’autorità preposta alla vigilanza cilena SVS (Superintendencia de Valores y Seguros) ha ufficialmente preso la posizione delle minoranze. Sono stati dunque nominati due ulteriori consulenti indipendenti a cui è stato assegnato il compito di valutare sia la compagnia che i tre amministratori indipendenti presenti nel board of directors (consiglio di amministrazione).
Gli analisti non sono sorpresi dalla notizia, dopo l’annuncio di SVS erano ormai scontati una nuova perizia e i conseguenti possibili ritardi. Il rischio più grosso per l’azienda italiana è di non riuscire a portare a termine l’auspicato aumento di capitale entro il termine del 2012.
In questo caso, con il passaggio al nuovo anno fiscale, il colosso energetico potrebbe non essere in grado di ottenere l’obiettivo d’indebitamento netto per l’anno in corso fissato a 43 miliardi di euro.
Il management di Enel ha sottolineato che il completamento dell’operazione e il suo conseguente consolidamento non sono necessari per il raggiungimento degli obiettivi in termini di indebitamento.
Il piccolo intoppo per l’aumento di capitale nella controllata sudamericana era prevedibile e non modifica le nostre analisi sul titolo, il target è 3.2 ADD.