Buongiorno a tutti i lettori di Investing
Del cambio in oggetto avevo avuto modo di parlare all’inizio dell’anno cercando di valutare i rischi che un apprezzamento della valuta europea contro quella americana dovrebbe portare alle economie EU, soprattutto a quelle dei Paesi Mediterranei (Italia tra le prime). Pericoli che arriverebbero quantomeno da una quotazione superiore a 1.25, ma i cui effetti (stando alle attuali positive prospettive dei mercati) potrebbero essere posticipati al 2020-’21, con probabile (75%) quotazione EUR sui massimi
Tornando al tema invece volevo focalizzare il pensiero non tanto su quanto e su cosa la svalutazione del dollaro sia in grado di influenzare (oltre ai benefici per tutte le economie emergenti che devono ripagare i loro debiti in valuta statunitense), ma piuttosto su quali possano essere le prospettive dei mercati, e non solo, seguendone le correlazioni
Come si evince dai grafici sottostanti, il cambio in questione ha avuto/ha una correlazione quasi perfetta con Petrolio, Dow Jones e titoli petroliferi.
EUR/USD, Future Petrolio Brent e Future Dow Jones 30
In questo caso si nota come i movimenti del prezzo del petrolio siano correlati al cambio, ma si nota anche quanto gli stessi siano amplificati. Lo stesso vale per l’indice DJIA che segue entrambi ma con una leggera differenza: mentre nel caso del petrolio un forte apprezzamento del dollaro ne causa notevoli ribassi (vale anche per i rialzi nel caso contrario), per il Dow Jones i ribassi sono meno ampi rispetto a quanto succede nelle fasi di rialzo. Infine, si potrebbe quasi affermare che il petrolio sia molto più collegato al cambio, che alle notizie sui dati delle scorte (sempre importanti da seguire anch’esse ovviamente)
EUR-USD, Petrolio, Eni (MI:ENI) e Tenaris (MI:TENR)
Nel confronto, ho voluto inserire il titolo Tenaris in quanto molto spesso mi accade di ascoltare affermazioni del tipo: “l’Azienda non ha nulla a che vedere con il prezzo dell’oro nero”. Se in termini commerciali posso concordare con tali asserzioni in quanto la Compagnia opera nel settore petrolifero offrendo soltanto “prodotti e servizi”, non posso fare altrettanto in termini di “rapporto” col greggio. Infatti, non solo ne segue quasi perfettamente l’andamento ma è una delle aziende che più amplifica tale correlazione (di molto sopra al prezzo del WTI). ENI invece, puramente petrolifera, ha un rapporto nettamente inferiore (sempre sotto) e quasi sempre allineata al solo cambio EUR-USD.
Precisazione: non ho inserito Saipem (MI:SPMI) in quanto gli ultimi trascorsi societari avrebbero fornito dati fuorvianti nel confronto
Pertanto a fronte delle valutazioni di cui sopra, seppur i “rapporti” storici non rappresentino in alcun modo una fidejussione sul futuro, si potrebbe iniziare col dire che il cambio EUR-USD è certamente in grado di influenzare l’andamento dei mercati USA e molto spesso anche il prezzo del petrolio (materie prime) e le aziende del settore
Ora, se prendessimo il grafici attuali relativi al cambio ed al prezzo del petrolio ci accorgeremmo che l’EUR ha rotto la resistenza in area 1.20 dando un ottimo segnale di forza, ma se oltrepassasse anche area 1.25 (fuoriuscita del canale ribassista partito dal massimo storico del 5 Luglio 2008) ci sarebbero il 95% pox di ritornare ai massimi. Questo non solo significa che il prezzo del petrolio avrebbe le stesse probabilità di raggiungere almeno area 100, ma vorrebbe dire inoltre che gli indici americani godrebbero di ulteriori ottime chances di apprezzamento (i rialzi tassi Fed abbinati alla riforma fiscale Trump ed alla svalutazione della moneta non sarebbero certo un freno).
Note: il Future Petrolio Greggio WTI ha già altresì oltrepassato l’ex pluridecennale resistenza statica in area 55 (fondamentale per un 60% pox long), e si sta apprestando a superare anche quella in fascia 63.00-64.00 del 2006-2009-2010, ultimo ostacolo ai 100 con primo target area 77
Se cosi dovesse essere, in termini di correlazioni EUR-USD-Petrolio-Tenaris, significherebbe che solo in conseguenza a tale rapporto (con WTI a 100 e vedute sull'Azienda positive) il titolo dovrebbe raggiungere fascia 18.00-20.00. A cui però andrebbero aggiunte le prospettive di questo contesto storico-economico-commerciale (10-15%). Poi ovviamente di notevole rilevanza (80%) saranno i dati delle trimestrali che via via si susseguiranno
Termino, come consuetudine, con l’aggiornamento portafoglio “consigliato”
Nulla da segnalare, se non:
1) Leonardo SpA (MI:LDOF) - nonostante la perforazione dello stop profit posizionato a 11.17 (minimo 11.14 del 18 Gennaio) non si è provveduto a chiudere posizione. Pertanto manteniamo aggiornando lo stop profit a 11.10, dove in caso di ulteriore discesa certamente prenderemo profitto. Sempre pronti comunque a rientrare successivamente
2) MEDIASET (MI:MS) – Stop Loss abbassato a 2.77