Il nuovo anno non ha regalato un inizio promettente a Facebook (NASDAQ:FB). Il colosso dei social, nel mirino di numerose controversie, sta vedendo il suo titolo crollare man mano che il suo appeal di investimento diminuisce, dopo la robusta ripresa dal tonfo innescato dalla pandemia nel marzo scorso.
Il titolo di Facebook è crollato di oltre l’8% quest’anno, contrariamente ad altri mega-titoli tech. Ieri ha chiuso a 245,64 dollari, con un crollo di circa il 18,5% dal massimo di agosto.
Grafico settimanale Facebook.
Il principale rischio che sta mantenendo gli investitori nelle retrovie è legato alle numerose azioni legali che sta affrontando la società. Facebook è stato citato in giudizio a dicembre dai funzionari antitrust statunitensi e da una coalizione di stati che vogliono dissolvere la società, dichiarando illecita la sua acquisizione di Instagram e WhatsApp. Questi accordi, secondo il governo, fanno parte di una campagna per distruggere illegalmente la concorrenza.
I casi rappresentano il più grande attacco degli enti regolatori contro Facebook nella storia della società. Fanno seguito all’azione legale del Dipartimento della Giustizia USA, ad ottobre, contro Alphabet (NASDAQ:GOOGL) (NASDAQ:GOOG).Insieme, le cause di Google e Facebook rappresentano le accuse di monopolio più grandi mosse negli Stati Uniti da quando il Dipartimento per la Giustizia aveva fatto causa a Microsoft (NASDAQ:MSFT) nel 1998, secondo Bloomberg. Al contrario dell’accusa di Google, quella di Facebook comprende un provvedimento giudiziario per sciogliere la società.
Oltre ai problemi normativi, la piattaforma si trova anche al centro del trambusto politico negli Stati Uniti, in seguito alla decisione di sospendere i profili del Presidente Donald Trump e dei suprematisti bianchi sulla scia dell’assalto a Capitol Hill la scorsa settimana. La decisione, seguita a ruota da altri colossi dei social, ha irritato milioni di sostenitori di Trump, che accusano l’amministratore delegato di Facebook Mark Zuckerberg di essersi schierato in questa battaglia politica.
Secondo un’analisi del Wall Street Journal:
“I problemi hanno consumato Facebook per la maggior parte del governo Trump e probabilmente persisteranno nell’immediato futuro, dovendo affrontare le contrastanti critiche secondo cui, per alcuni, farebbe troppo poco per ridurre i contenuti problematici e, per altri, i suoi tentativi di moderazione sfiorano la censura”.
Cambiamento della politica di condivisione dei dati
Proprio nel bel mezzo di questa controversia, l’app di Facebook WhatsApp ha cominciato ad avvertire i suoi 2 miliardi di utenti la scorsa settimana che, se vorranno continuare ad utilizzare il popolare servizio di messaggistica, dovranno accettare nuovi termini riguardanti la sua politica di condivisione dati.
Fin dal 2016, WhatsApp condivide alcuni dati con Facebook. Ma gli utenti potevano scegliere di non farlo. A partire dall’8 febbraio, però, gli utenti dovranno accettare le nuove condizioni per poter continuare ad usare WhatsApp.
Secondo alcune notizie, il cambiamento ha innescato una raffica di download di app di messaggistica con più privacy, tra cui Signal e Telegram, con gli utenti che hanno cercato delle alternative a WhatsApp. Anche l’amministratore delegato di Tesla (NASDAQ:TSLA) Elon Musk ha consigliato ai suoi follower di usare Signal.
Signal ha registrato circa 7,5 milioni di installazioni in tutto il mondo tramite l’App Store di Apple (NASDAQ:AAPL) e Google Play Store tra il 6 ed il 10 gennaio, secondo CNBC.com, che riporta i dati di Sensor Tower. Si tratta di 43 volte il numero della settimana prima. È il numero più alto a livello settimanale e persino mensile nella storia di Signal. Intanto, Telegram ha visto 5,6 milioni di download in tutto il mondo tra mercoledì e domenica, secondo Apptopia.
Impatto sulle attività di Facebook
Per gli investitori a lungo termine, la questione principale è capire quanto possano essere dannose queste difficoltà per la società, che sta già vedendo un sostanziale rallentamento della crescita delle vendite durante la pandemia.
Molti analisti, che hanno studiato i recenti problemi regolatori, credono che il business model di FB sia abbastanza forte e che difficilmente queste questioni potranno danneggiare il suo potenziale di utili.
“Crediamo che il predominio di Facebook sui social, il robusto fossato competitivo e la focalizzazione sull’esperienza degli utenti la posizionino per diventare una società blue-chip duratura fatta per il lungo termine”, scrive in una recente nota l’analista di J.P. Morgan Doug Anmuth.
Anmuth, che ha un prezzo obiettivo di 330 dollari per Facebook, aggiunge:
“Facebook respira un’aria rarefatta grazie alla combinazione di portata, crescita e redditività, in quanto l’enorme portata della società ed il suo utilizzo continuano a spingere gli effetti di rete e le sue abilità di targeting offrono un valore significativo per gli inserzionisti”.
In una nota, l’analista di KeyBanc Capital Markets Justin Patterson ha spiegato che un potenziale scioglimento di FB potrebbe impiegare anni, considerate le complessità tecniche, aggiungendo:
“Al contrario, crediamo che probabilmente si risolverà con un’altra multa e con maggiori controlli sulle future fusioni ed acquisizioni”.
Patterson ha dato al titolo un rating “overweight”, con un prezzo obiettivo di 340 dollari.
Morale della favola
Dopo la recente debolezza, il multiplo di Facebook è diventato allettante e persino più basso di quello di altre società, come Walmart (NYSE:WMT) o Coca-Cola (NYSE:KO), suggerendo che buona parte del rischio normativo è già stato messo in conto nel titolo. Man mano che questo selloff accelererà, pensiamo che il titolo di FB diventerà un interessante buy per il 2021, dato il potente appeal inserzionistico della piattaforma ed il suo status nel duopolio sul mercato delle pubblicità digitali insieme a Google.