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Falliscono i negoziati, crolla il petrolio

Pubblicato 18.04.2016, 12:18

I negoziati di Doha non hanno prodotto un accordo per congelare la produzione di Petrolio Greggio, circostanza che ha fatto scendere il greggio di più del 4,0%.

La stretta correlazione fra energia e corsi azionari fa presagire per oggi un forte colpo per le piazze americane (prevedibili forti vendite nei settori del petrolio e del gas).

Il vertice in Qatar (membri OPEC e non) si è concluso senza un accordo finale, perché l’Arabia Saudita non ha voluto diminuire la produzione senza un impegno da parte degli altri grandi produttori, fra cui l’Iran.

La scorsa settimana l’Iran aveva annunciato che non avrebbe mandato dei rappresentati alla riunione del fine-settimana, facendo scendere considerevolmente le aspettative su un accordo. Erano circolate voci sull’approvazione di una bozza d’accordo da parte di Russia, Qatar, Venezuela e Arabia Saudita.

Tuttavia, stando a quanto riferito, all’ultimo minuto l’Arabia Saudita ha rifiutato qualsiasi impegno perché l’accordo non avrebbe vincolato l’Iran.

Il mancato accordo evidenzia indubbiamente le divisioni politiche fra l’Arabia Saudita e l’Iran, che sono prevalse sulle considerazioni di carattere economico.

Per l’OPEC quest’occasione avrebbe potuto essere un’opportunità per ridare lustro alla sua immagine offuscata, quale organizzazione determinante per i prezzi del petrolio.

Nel breve termine, la delusione ribassista generata dall’OPEC avrà un impatto negativo sul sentiment degli investitori per le materie prime.

Sospettiamo che le valute legate alle materie prime come CAD, AUD e NOK faranno fatica a trovare acquirenti.

Per quanto riguarda i mercati emergenti, ci concentreremo sul RUB in vista di una pesante reazione ribassista. Inoltre, poiché i dati IMM mostrano che i lunghi in USD sono scesi ai minimi dell’anno, potremmo assistere a una prosecuzione del rally del denigrato USD.

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Non così ribassisti sul petrolio

Tuttavia, in un’ottica di medio termine, siamo meno ribassisti sui prezzi del petrolio rispetto alla maggior parte degli analisti.

I prezzi dipendono tanto dalla domanda quanto dall’offerta, e i recenti dati dalla Cina indicano che la situazione della domanda si è stabilizzata.

La crescita globale continua a essere una sfida ma sembrano affievolirsi i timori per i rischi di deflazione. In Cina, a marzo i prezzi delle abitazioni sono cresciuti di nuovo. In 62 delle 70 città cinesi analizzate, i prezzi delle case sono aumentati su base mensile.

Infine, la teoria che si possa attivare o meno l’offerta di particolari produttori senza difficoltà non sembra veritiera (ad es. limitando i movimenti al rialzo). Il crollo delle spese in conto capitale (CAPEX) – incluse quelle per la manutenzione – e la stretta sul credito per i produttori di energia denota uno scostamento significativo fra prezzi più elevati e il rendimento dell’offerta aggiuntiva.

EUR/USD

L’EUR/USD è in consolidamento in seguito al recente indebolimento. Tuttavia la coppia continua a muoversi all’interno di un canale ascendente. Il supporto orario giace a 1,1144 (minimo 24/03/2016) e la resistenza a 1,1465 (massimo 12/04/2016). Si osserva un supporto più robusto a 1,1058 (minimo 16/03/2016). Si prevede un ulteriore aumento. A più lungo termine, la struttura tecnica favorisce un’inclinazione ribassista finché reggerà la resistenza a 1,1746. La resistenza chiave si trova a 1,1640 (minimo 11/11/2005). L’attuale apprezzamento tecnico implica un graduale aumento.

GBP/USD

La coppia GBP/USD opera nel canale dicendente nei pressi del supporto orario a 1,4006 (minimo 04/06/2016). Si osserva una resistenza oraria a 1,4320 (massimo 04/04/2016). La coppia dovrebbe continuare a mostrare un ulteriore indebolimento. Il modello tecnico a lungo termine è negativo e favorisce un ulteriore calo verso il supporto chiave a 1,3503 (minimo 23/01/2009), fino a quando i prezzi permarranno sotto la resistenza a 1,5340/64 (minimo 04/11/2015, si veda anche la media mobile a 200 giorni). Tuttavia, le generali condizioni di ipervenduto e la recente ripresa dell’interesse all'acquisto spianano la strada verso un rimbalzo.

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USD/JPY

La coppia USD/JPY riprende la fase discendente e si dirige verso il supporto orario a 107,68 (minimo 07/04/2016). La resistenza oraria si ubica a 109,90 (massimo 07/04/2016). Le pressioni di vendita a breve termine si indeboliscono ma sono ancora in carica. Si prevede un ulteriore indebolimento. Propendiamo per un’impostazione ribassista a lungo termine. Puntiamo al supporto a 105,23 (minimo 15/10/2014). A questo punto appare meno probabile un graduale aumento verso la forte resistenza a 135,15 (massimo 01/02/2002). Si osserva un altro supporto chiave a 105,23 (minimo 15/10/2014).

USD/CHF

La coppia USD/CHF opera defilata con una massiccia volatilità. Il supporto orario di ubica a 0,9499 (minimo 12/04/2016). La resistenza oraria si ubica entro la fascia superiore del canale discendente ed entro 0,9788 (massimo 25/03/2016). Si prevede che la coppia mostri un ulteriore consolidamento in quanto le pressioni di vendita a breve termine non appaiono forti. In un’ottica di lungo termine, la coppia sta facendo registrare massimi da metà 2015. Il supporto chiave può essere individuato a 0,8986 (minimo 30/01/2015). La struttura tecnica favorisce un’impostazione rialzista di lungo termine.

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