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Fed: politica più aggressiva, aumenta probabilità di un atterraggio brusco

Pubblicato 04.04.2022, 14:55
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La temuta inversione della curva del rendimento è arrivata: l’idea che la Federal Reserve sarà più aggressiva con l’aumento dei tassi di interesse ha portato ad un selloff dei Titoli del Tesoro USA, colpendo soprattutto i bond a 2 anni, così che il loro rendimento ha superato quello dei decennali.

US 10-2 Year Yield Curve

Un’inversione della curva del rendimento storicamente è foriera di recessione, anche se le tempistiche sono poco precise. L’idea è che l’inasprimento monetario, rispecchiato nei tassi a breve termine più alti, riduca la domanda e provochi una recessione, il che sul lungo termine porterà ad un allentamento della politica monetaria e tassi più bassi.

La Presidente della Fed di San Francisco Mary Daly, solitamente a favore di un aumento più graduale dei tassi, appoggia questo atteggiamento più duro della Fed. Venerdì in una intervista al Financial Times ha affermato che le probabilità di un aumento di 50 punti base in occasione del prossimo vertice di maggio sono più alte ora.

“L’ipotesi da 50, escludendo sorprese negative da ora al prossimo vertice, è plausibile. Sono più fiduciosa che intervenire preventivamente sia appropriato”.

L’occupazione forte a marzo, che ha spinto il tasso di disoccupazione giù dal 3,8% al 3,6%, suggerisce che un mercato del lavoro robusto può sopportare una politica monetaria più dura anche se indica continue pressioni su compensi e prezzi.

L’indicatore sull’inflazione usato dalla Fed, l’indice PCE, ha rivelato un incremento annuo del 6,4% a febbraio, giovedì scorso. Persino il tasso di inflazione core, che esclude i prezzi volatili di alimentari ed energetici, è salito del 5,4% sull’anno. Entrambi sono risultati in salita dalla lettura precedente.

Il capo della Fed di St. Louis James Bullard, che ha dissentito in occasione del voto di marzo del Federal Open Market Committee per alzare il tasso di un quarto di punto perché chiedeva un incremento maggiore, ha ribadito la necessità di un inasprimento monetario. Sul sito della banca la scorsa settimana ha scritto:

“Il mercato del lavoro si è pienamente ripreso dalla recessione quasi da ogni punto di vista ed ha superato i livelli pre-recessione da vari punti di vista. Inoltre, l’inflazione è superiore al tasso del 2% che per il FOMC rappresenta la stabilità dei prezzi e la politica monetaria non è stata adattata a queste condizioni macroeconomiche. Ecco perché è necessario per il FOMC rimuovere l’accomodamento di politica monetaria”.

La Fed ha reso noto che tollererà un certo periodo di inflazione superiore all’obiettivo, ma Bullard calcola che l’inflazione PCE core media per il periodo 2019-2023, usando le stime dei policymaker, dovrebbe essere ben il 2,9% superiore all’obiettivo. Se la Fed non interverrà rapidamente per alzare i tassi di interesse e ridimensionare il suo portafoglio da 9 mila miliardi di dollari, avverte, “rischiamo di perdere credibilità per quanto riguarda l’obiettivo di inflazione al 2%”.

I policymaker della Fed dicono ancora che il loro obiettivo è quello di un atterraggio morbido per l’economia. Il capo della Fed di New York John Williams, sempre ottimista, lo vede ancora come un risultato raggiungibile, con la Fed che inasprisce la politica monetaria insieme ad altri paesi:

“Queste azioni dovrebbero consentirci di gestire il cosiddetto atterraggio morbido in modo da mantenere una forza sostenuta dell’economia e del mercato del lavoro. Entrambi sono ben posizionati per sopportare una politica monetaria più dura. In effetti, mi aspetto che l’economia continui a crescere quest’anno e che il tasso di disoccupazione resti vicino al livello attuale”.

Alcuni analisti non sono così fiduciosi. Lisa Shalett, direttrice degli investimenti di Morgan Stanley Wealth Management, ha elencato tre motivi per cui le speranze di un atterraggio morbido potrebbero essere sbagliate: titoli sopravvalutati, sottovalutare l’impatto della riduzione del portafoglio bond della Fed e ritenere erroneamente che la Fed interverrà per proteggere gli investitori dei mercati azionari.

Ad ogni modo, la Fed non è nota per gli atterraggi morbidi e stavolta si aggiunge il problema di shock esterni per l’invasione dell’Ucraina ed i conseguenti problemi di approvvigionamento.

Alan Blinder, ex vice presidente della Fed, spiega che la banca è riuscita solo una volta ad effettuare un atterraggio morbido negli ultimi 11 cicli di inasprimento monetario. Anche se due di queste occasioni non rappresentano una recessione ufficiale, si tratta comunque di otto atterraggi bruschi. Non promette bene.

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