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Fed: report occupazione sorprendentemente debole non riduce timori per inflazione

Pubblicato 10.05.2021, 12:32

Se i policymaker della Federal Reserve sono sinceri nel loro proposito di voler raggiungere l’obiettivo della massima occupazione, dovranno smettere di ignorare la realtà economica che sta davanti ai loro occhi.

Il report sull’occupazione di aprile, che ha rivelato solo una frazione della creazione di posti di lavoro prevista, è stato una doccia fredda per la storia che la politica è calibrata correttamente, anche se la maggior parte della colpa è ricaduta sulle misure di spesa del governo, anziché sulla politica monetaria.

La notizia che i nuovi posti di lavoro sono stati solo 266.000 il mese scorso e non il milione circa previsto è immediatamente diventata una battaglia politica, tra i Repubblicani, secondo cui gli eccessivi sussidi di disoccupazione hanno scoraggiato le nuove assunzioni, e i Democratici, per i quali dai dati emerge che c’è ancora molta incertezza economica dopo un anno di lockdown per la pandemia.

Il report sull’occupazione potrebbe essere un’anomalia; i dati IPC potrebbero raccontare una storia diversa

Quindi qual è la realtà economica? Sarà molto più chiaro con il report sull’inflazione di mercoledì. Se l’inflazione, come misurata dall’indice sui prezzi al consumo, supererà la stima dello 0,2% mensile, sicuramente sosterrà la tesi sull’occupazione secondo cui i posti di lavoro ci sono ma le persone preferiscono guadagnare soldi stando a casa a collezionare bonus.

Se anche l’indice sui prezzi alla produzione di giovedì, un importante indicatore per la traiettoria futura dell’indice IPC, dovesse mostrare un trend in salita, contribuirà a dare credito ai dettagli dei report sugli utili.

Le società si lamentano di non poter assumere abbastanza lavoratori. Questo dovrebbe implicare che compensi e prezzi stanno salendo, con le società che deludono la domanda dei consumatori nonostante stiano aumentando gli stipendi per attirare i dipendenti.

I membri del Federal Open Market Committee hanno seguito la versione ufficiale la scorsa settimana, prima del report sull’occupazione. La governatrice della Fed Michelle Bowman, membro del consiglio come rappresentante delle banche piccole, ha reso uno dei suoi rari discorsi sulla politica monetaria seguendo la linea comune: ottimista sull’economia ma cauta per l’incertezza dovuta alla pandemia.

“Siamo ancora molto lontani dai nostri obiettivi e nel nostro nuovo piano vogliamo vedere dei veri progressi, non solo progressi previsti”, ha affermato il vice presidente Richard Clarida, facendo eco al solito ritornello dei membri del FOMC. Vuole aspettare i dati; ne avrà un po’questa settimana.

Il presidente della Fed di Chicago Charles Evans ha espresso il suo entusiasmo per l’economia surriscaldata, affermando che la produzione massima è una cosa buona. Vuole avere l’onere di essere tra quelli che temono l’inflazione e chiede a loro di quantificare “esattamente di che tipo di cifra” stanno parlando.

Il presidente della Fed di Boston Eric Rosengren ha dichiarato che gli aumenti dell’inflazione saranno temporanei, paragonando le ostruzioni alla carenza di carta igienica dell’anno scorso, quando erano stati applicati per la prima volta i lockdown.

La preoccupazione degli economisti è che la Fed terrà la testa sotto la sabbia fino a quando un’economia surriscaldata ed un’inflazione in rapido aumento non la costringeranno ad un’azione drastica, che potrebbe far precipitare il paese in una recessione.

Il Segretario al Tesoro Janet Yellen, ex presidente della Fed, martedì in un’intervista pre-registrata per l’Atlantic si è fatta sfuggire che “potrebbe darsi che i tassi di interesse debbano salire” se tutti i piani di stimolo del governo dovessero essere approvati. Se l’è rimangiato il più velocemente possibile in occasione di un altro evento il giorno stesso, dicendo che non pensa che l’inflazione diventerà un problema.

Una serie di membri del FOMC parlerà la prossima settimana dopo il report sull’indice IPC, quindi sarà interessante vedere come interpreteranno i dati. Finora, solo un policymaker della Fed, il capo della Fed di Dallas Robert Kaplan, è stato una voce fuori dal coro, suggerendo a fine aprile che la banca centrale dovrebbe cominciare il prima possibile a parlare di un tapering degli acquisti di bond.

Il report sull’occupazione di aprile è una tale eccezione che ognuna delle parti potrebbe sminuirlo come una distorsione una-tantum. Sarà più difficile sminuire un incremento maggiore del previsto dei prezzi che mostri un trend in salita.

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