“La fiducia è l’anima delle economie, quando viene a mancare, le nazioni vacillano.” (Adam Smith)
Fed, SEP e Dot Plot sotto i riflettori. I mercati azionari europei hanno chiuso la giornata di martedì prevalentemente in ribasso, con un’unica eccezione per il CAC francese, mentre il FTSE ha toccato i minimi di un mese. L’attenzione è puntata sulle imminenti decisioni di politica monetaria delle banche centrali. La Federal Reserve (Fed) è ampiamente attesa per un taglio dei tassi di 25 punti base nella riunione di oggi, anche se maggiore enfasi sarà posta sul SEP (previsioni economiche) e il dot plot, con il mercato che ha ridimensionato le proiezioni di tagli per il 2025. In settimana seguiranno le decisioni della Bank of England giovedì e della Bank of Japan venerdì, con entrambe le istituzioni che probabilmente manterranno invariati i tassi. Tuttavia, l’incertezza politica in Europa rischia di accentuare la volatilità: la Germania si avvia verso elezioni anticipate, a causa della caduta dell’alleanza di governo e della crisi di fiducia nel cancelliere Olaf Scholz.
Germania: instabilità politica e conseguenze economiche
La situazione tedesca evidenzia le crescenti tensioni politiche in Europa. Dopo mesi di scontri interni all’alleanza di governo, il cancelliere Scholz ha convocato un voto di fiducia, successivo alla rimozione del ministro delle Finanze Christian Lindner, leader dei Liberali Democratici (FDP). La rottura dell’alleanza, causata dalla resistenza di Lindner a nuovi piani di indebitamento per sostenere l’economia tedesca e l’Ucraina, ha innescato elezioni anticipate previste tra due mesi. Questo evento rappresenta un duro colpo per la Germania, in un momento in cui l’economia è in stallo e la fiducia degli investitori è fragile. La situazione riflette un trend più ampio in Europa, dove altre nazioni, come la Francia, stanno affrontando crescenti sfide politiche ed economiche. Negli Stati Uniti, l’attenzione dei mercati sarà concentrata sulle proiezioni economiche aggiornate (SEP) e sul dot plot. Il consenso attuale indica che il numero medio di tagli per il 2025 potrebbe scendere a tre rispetto ai quattro previsti a settembre, mentre il dot di lungo periodo potrebbe salire sopra il 3%. Il presidente Powell, nella conferenza stampa, probabilmente ribadirà la necessità di un approccio graduale e paziente per evitare ulteriori rischi inflazionistici.
Prospettive e rischi all’orizzonte
A Wall Street, i mercati azionari hanno chiuso in ribasso in una giornata di scambi tranquilli, con il Dow Jones avviato verso il nono calo consecutivo. Il settore tecnologico, grande protagonista di dicembre dopo un breve rallentamento post-elettorale, ha registrato una pausa di consolidamento. Nonostante la forza del comparto tech, l’ampiezza del mercato resta debole, con l’indice S&P che si avvia alla dodicesima sessione consecutiva in cui i titoli in calo superano quelli in rialzo. L’elevata allocazione degli investitori in azioni statunitensi e il minimo storico della liquidità nei portafogli, come evidenziato dall’ultimo sondaggio BofA, potrebbero rappresentare un rischio significativo in un contesto di rallentamento del ritmo dei tagli della Fed. Allo stesso tempo, le tensioni politiche globali e i timori tariffari negli Stati Uniti continuano a pesare sul sentiment del mercato. Guardando avanti, il focus resta sulla capacità delle banche centrali di mantenere un equilibrio delicato tra la gestione dell’inflazione e il sostegno alla crescita economica. Le instabilità politiche in Germania e Francia, insieme alle incertezze sulle prospettive statunitensi, delineano uno scenario complesso in cui la fiducia degli investitori rischia di essere ulteriormente scossa.
Fed, SEP e Dot Plot sotto i riflettori. I mercati azionari europei hanno chiuso la giornata di martedì prevalentemente in ribasso, con un’unica eccezione per il CAC francese, mentre il FTSE ha toccato i minimi di un mese. L’attenzione è puntata sulle imminenti decisioni di politica monetaria delle banche centrali. La Federal Reserve (Fed) è ampiamente attesa per un taglio dei tassi di 25 punti base nella riunione di oggi, anche se maggiore enfasi sarà posta sul SEP (previsioni economiche) e il dot plot, con il mercato che ha ridimensionato le proiezioni di tagli per il 2025. In settimana seguiranno le decisioni della Bank of England giovedì e della Bank of Japan venerdì, con entrambe le istituzioni che probabilmente manterranno invariati i tassi. Tuttavia, l’incertezza politica in Europa rischia di accentuare la volatilità: la Germania si avvia verso elezioni anticipate, a causa della caduta dell’alleanza di governo e della crisi di fiducia nel cancelliere Olaf Scholz.
Germania: instabilità politica e conseguenze economiche
La situazione tedesca evidenzia le crescenti tensioni politiche in Europa. Dopo mesi di scontri interni all’alleanza di governo, il cancelliere Scholz ha convocato un voto di fiducia, successivo alla rimozione del ministro delle Finanze Christian Lindner, leader dei Liberali Democratici (FDP). La rottura dell’alleanza, causata dalla resistenza di Lindner a nuovi piani di indebitamento per sostenere l’economia tedesca e l’Ucraina, ha innescato elezioni anticipate previste tra due mesi. Questo evento rappresenta un duro colpo per la Germania, in un momento in cui l’economia è in stallo e la fiducia degli investitori è fragile. La situazione riflette un trend più ampio in Europa, dove altre nazioni, come la Francia, stanno affrontando crescenti sfide politiche ed economiche. Negli Stati Uniti, l’attenzione dei mercati sarà concentrata sulle proiezioni economiche aggiornate (SEP) e sul dot plot. Il consenso attuale indica che il numero medio di tagli per il 2025 potrebbe scendere a tre rispetto ai quattro previsti a settembre, mentre il dot di lungo periodo potrebbe salire sopra il 3%. Il presidente Powell, nella conferenza stampa, probabilmente ribadirà la necessità di un approccio graduale e paziente per evitare ulteriori rischi inflazionistici.
Prospettive e rischi all’orizzonte
A Wall Street, i mercati azionari hanno chiuso in ribasso in una giornata di scambi tranquilli, con il Dow Jones avviato verso il nono calo consecutivo. Il settore tecnologico, grande protagonista di dicembre dopo un breve rallentamento post-elettorale, ha registrato una pausa di consolidamento. Nonostante la forza del comparto tech, l’ampiezza del mercato resta debole, con l’indice S&P che si avvia alla dodicesima sessione consecutiva in cui i titoli in calo superano quelli in rialzo. L’elevata allocazione degli investitori in azioni statunitensi e il minimo storico della liquidità nei portafogli, come evidenziato dall’ultimo sondaggio BofA, potrebbero rappresentare un rischio significativo in un contesto di rallentamento del ritmo dei tagli della Fed. Allo stesso tempo, le tensioni politiche globali e i timori tariffari negli Stati Uniti continuano a pesare sul sentiment del mercato. Guardando avanti, il focus resta sulla capacità delle banche centrali di mantenere un equilibrio delicato tra la gestione dell’inflazione e il sostegno alla crescita economica. Le instabilità politiche in Germania e Francia, insieme alle incertezze sulle prospettive statunitensi, delineano uno scenario complesso in cui la fiducia degli investitori rischia di essere ulteriormente scossa.