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Fine dell'Italia?

Pubblicato 25.10.2022, 08:07
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Il rapido rafforzamento del dollaro è passato sui notiziari per tutta l'estate.
 
Oltre ad aumentare le possibilità di una crisi del debito nei Paesi emergenti,  il rafforzamento del Dollaro sta inferendo un durissimo colpo anche ad altre economie sviluppate:
 

  • A settembre, la Bank of Japan è intervenuta per arginare le terribili perdite della propria valuta, acquistando Yen per la prima volta in 25 anni.

    Lo yen, aveva costantemente perso valore da metà marzo, quando la Banca del Giappone ha annunciato che non avrebbe seguito la Fed con una politica aggressiva per combattere  l'inflazione.

    Molto probabilmente rimarrà sotto pressione a causa della politica Giapponese sui tassi di interesse.
     
  • La settimana successiva è stata la volta della Banca d'Inghilterra.

    Dopo l'annuncio inaspettato del primo ministro britannico di ulteriori tagli fiscali, le obbligazioni sono state vendute in massa nel più grande calo mai registrato in un solo giorno della sterlina.

    La mossa ha fatto aumentare i rendimenti, e i prezzi delle obbligazioni si sono spostati inversamente ai rendimenti.

    L’inflazione è ancora vicina al 10% e il costo di riscaldamento per le case è 5 volte rispetto all’anno scorso…

    Ma la Banca d'Inghilterra ha rivelato che il suo intervento è stato fatto per salvare diversi fondi di pensione pubblici.


Gli esempi di Giappone e Inghilterra illustrano il vantaggio di questi paesi sviluppati rispetto a quelli emergenti, che sono costretti a prendere in prestito i dollari per accedere ai mercati internazionali.
 
In una crisi, Inghilterra e Giappone possono semplicemente continuare a stampare valuta per mantenere le luci accese e nutrire le persone.
 
L'Italia invece sta affrontando una crisi economica ancora peggiore del Regno Unito.
 
Non potendo stampare la propria valuta, l'unica cosa che l’Italia potrà fare è sperare in una protezione da Bruxelles e dalla BCE contro lo spread che continua ad allargarsi.
 
La stampa di valuta può salvare Italia, Inghilterra e Giappone a medio-breve termine...
 
Ma a lungo termine, non fanno altro che gettare altra benzina su un debito pubblico che brucia già una buona fetta del PIL.
 
I tassi in aumento non faranno altro che anticipare quella che è già una condanna.
 
In un mercato che non cresce più senza sosta, investire per coprire il costo della vita in aumento è diventato più difficile che mai.
 
Oggi gli investitori sono davanti ad una scelta:
 
Continuare a diversificare in centinaia di asset che stanno perdendo valore in massa…
 
Oppure focalizzarsi sui pochi titoli che manterranno il loro valore e anzi cresceranno nel prossimo periodo.
 
Basti pensare che da novembre 2021 ben 495 titoli dell'SP500 hanno perso valore. 

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