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Forex: stimolo, Brexit e nuove restrizioni globali

Pubblicato 13.10.2020, 07:10

Rassegna giornaliera sul mercato forex, 12 ottobre 2020

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management

Gli eventi che condizioneranno di più l’andamento di questa settimana saranno le trattative sullo stimolo, i negoziati sulla Brexit e le nuove restrizioni per il virus in Europa e in Asia. Visti i continui rialzi dell’azionario USA, i trader di titoli non considerano minimamente la possibilità che qualcosa possa andare storto. I trader di valute invece sono più scettici con il cambio USD/JPY che scende per il secondo giorno consecutivo di scambi e le valute ad alto beta, come euro e dollaro australiano in calo. I ribassi sono contenuti e questo ci fa pensare che i trader del forex stiano ancora cercando di decidere se sia una scelta saggia andare contro corrente rispetto alle borse.

Il primo motivo per cui le azioni stanno andando bene è che, a prescindere da chi vincerà alle elezioni del 3 novembre, gli investitori si attendono un grande pacchetto di stimolo. Prima la Camera troverà accordo, più duraturo sarà il rally dell’azionario. Il Presidente Trump spera di far salire le possibilità di una rielezione spingendo per un accordo sullo stimolo veloce, ma secondo la Portavoce della Camera Nancy Pelosi, l’ultima proposta della Casa Bianca è “fortemente inadeguata”.  Dunque è altamente improbabile che si possa ottenere un pacchetto di stimolo prima del 3 novembre, ma il Segretario al Tesoro Mnuchin ed il capo del personale della Casa Bianca Meadows sperano per una vittoria veloce con un voto per l’approvazione dell’utilizzo dei fondi del Paycheck Protection Program.

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L’imprevedibilità degli sviluppi sullo stimolo lascia come unici eventi catalizzatori i dati e gli interventi dalla Fed. Il calendario USA è piuttosto ricco questa settimana, con i dati sull’inflazione, le vendite al dettaglio, i dati manifatturieri ed il report sul sentimento dei consumatori dell’Università del Michigan. Sono attesi anche degli interventi dai Presidente delle Federal Reserve questa settimana. Nonostante l’aumento degli stipendi sia rallentato nel mese di settembre, si attende un’ulteriore ripresa dei consumi. Lo stesso vale per il settore manifatturiero, ma l’inflazione resterà bassa. Il sentimento dei consumatori sarà interessante in quanto nonostante il rally dell’azionario, la fiducia potrebbe risentire della terribile performance dei candidati presidenziali al primo dibattito e del contagio di Trump al COVID 19.

La forza della sterlina è impressionante visto l’incombere della scadenza per la Brexit e l’aumento dei contagi nel paese. Il Primo Ministro Johnson ha chiarito di essere pronto a tagliare i ponti se non ci sarà un accordo con l’Unione Europea entro giovedì. I problemi principali restano i diritti di pesca e gli aiuti di stato. L’UE vuole che il Regno Unito segua le sue regole sugli aiuti di stato e dia alle sue flotte pieno accesso alle acque britanniche. C’è sempre la possibilità di uno slittamento della scadenza del 15 ottobre, ma se l’accordo non verrà trovato entro questa settimana, la sterlina crollerà. Le previsioni economiche per il Regno Unito sono cupe. Il governo ha introdotto un piano di lockdown che peserà molto sulla crescita. In gran parte del Regno Unito ci si può riunire fino a un massimo di 6 persone ed i pub e ristoranti devono chiudere alle 22:00. Un livello più elevato di lockdown vieterebbe gli incontri al di fuori dalla famiglia ed un livello molto elevato implicherebbe la chiusura di pub, bar e palestre. La città di Liverpool è in allerta.

Molte nazioni della zona euro sono più o meno sulla stessa barca, visto il numero crescente di nuovi casi di coronavirus in tutta Europa.
 La Francia ha riportato quasi 27.000 nuovi casi al giorno lo scorso fine settimana. Il vecchio continente sta sperimentando una vera e propria seconda ondata ed il paesi con numeri molto minori rispetto alla Francia, come Germania e Paesi Bassi hanno annunciato delle restrizioni. La Spagna ha dichiarato lo stato di emergenza nella regione di Madrid che limiterà gli spostamenti al di fuori di Madrid e di altre sei aree. Inoltre, è già in vigore il coprifuoco per bar e ristoranti. Insomma, l’economia della zona euro prenderà un duro colpo dalla seconda ondata. I governi nazionali sono riluttanti verso un vero e proprio lockdown nonostante i casi siano maggiori rispetto a marzo; tuttavia, i singoli cittadini potrebbero prendere la cosa in mano e decidere di restare a casa. I dollari di Australia e Nuova Zelanda sono scesi questo lunedì, mentre il dollaro canadese è in salita dopo i dati migliori del previsto sul mercato del lavoro.

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