I mercati del petrolio e del gas si muovono al rialzo insieme all’aumento delle tensioni dalla guerra in Ucraina ed alla marea di sanzioni sulla Russia che stanno comportando gli aumenti di prezzo più selvaggi in un decennio nel settore energetico.
I prezzi del greggio USA hanno toccato i massimi di 10 anni e mezzo sopra i 112 dollari al barile ieri, dopo la conquista russa della città ucraina meridionale di Kherson ed il bombardamento di Kharkiv, ed i prezzi del gas sul TTF nei Paesi Bassi sono schizzati sopra i 60 dollari, un picco che non si vedeva dal dicembre 2021.
Sull’Henry Hub a New York, il contratto di aprile del gas naturale è balzato del 4% a 4,891 dollari per unità termale, avviandosi a registrare la terza settimana consecutiva di rialzi che comporterebbe un aumento complessivo del 24% per il contratto dalla settimana del 7 febbraio.
“Al momento, i prezzi delle varie materie prime energetiche sono fortemente correlati gli uni con gli altri, con ogni mercato che cerca di mettere in conto il rischio legato alla crisi ucraina e gli effetti avversi di uno sconvolgimento delle forniture globali”, ha scritto Dan Myers, analista della Gelber & Associates a Houston, in una email ai suoi clienti ieri.
Myers fa notare che, dallo scoppio della guerra in Ucraina, l’Henry Hub è salito di circa 17 centesimi, con i contratti dei mesi successivi che hanno visto le variazioni di prezzo maggiori.
Di conseguenza, la curva forward dell’Henry Hub fino al 2024 è andata in backwardation, sebbene non tanto quanto la curva forward del West Texas Intermediate, il riferimento del greggio USA, scrive.
I suoi commenti arrivano in vista dell’aggiornamento settimanale sulle scorte del gas naturale che sarà pubblicato nel corso della giornata dalla US Energy Information Administration.
Fonte: Gelber & Associates
Gli analisti seguiti da Investing.com si aspettano una riduzione di 138 bcf per la settimana terminata il 25 febbraio, rispetto ai -132 bcf della stessa settimana di un anno fa ed alla media quinquennale (2017-2021) di -98 bcf.
Sarebbe l’ottava settimana di fila in cui l’utilizzo settimanale delle scorte di gas supera i 100 bcf, e in quattro di queste ha superato i 200 bcf.
Nella settimana del 18 febbraio, sono stati utilizzati 129 bcf di gas delle scorte.
Se le stime sono corrette, la riduzione nella settimana del 25 febbraio porterebbe le scorte ad 1,644 mila miliardi di piedi cubici (tcf), circa il 13,4% in meno della media quinquennale e l’11,6% in meno rispetto alla stessa settimana di un anno fa.
“Una solida domanda dovuta al clima sarà considerata la responsabile del grande utilizzo”, scrive Myers nella sua email.
Ci sono stati 183 gradi giorno di riscaldamento (HDD), la scorsa settimana, rispetto alla norma trentennale di 165 per il periodo, secondo i dati di Refinitiv.
Gli HDD misurano di quanti gradi la temperatura media giornaliera è inferiore ai 65 gradi Farenheit (18 gradi Celsius) e vengono usati per stimare la domanda per il riscaldamento di abitazioni e uffici.
Tuttavia, Myers aggiunge che sembra sempre più probabile che i prossimi utilizzi di gas per il riscaldamento siano minori.
Secondo quanto ha affermato nei commenti sul portale naturalgasintel.com Kaushal Ramesh, analista senior di Rystad Energy, dalla guerra russo-ucraina potrebbe risultare una domanda “a tutta velocità” di esportazioni USA di gas naturale liquefatto (GNL).
“Considerato che l’Europa è già a corto di scorte questo inverno, una riduzione delle consegne di gas dalla Russia amplificherebbe il bisogno del continente delle forniture statunitensi”, spiega.
Bespoke Weather Services concorda con Ramesh e Myers, notando che la probabilità di un aumento della richiesta di GNL USA eclissa la modesta domanda nazionale legata al clima.
“Per il momento, vince il caldo della prossima settimana, inclinando le prospettive su 15 giorni verso un numero inferiore al normale” di gradi giorno, scrive Bespoke nei commenti su naturalgasintel.com.
“Il principale fattore dell’azione di prezzo su tutti i mercati continua ad essere la situazione in Ucraina”, dice.
“Il mercato è più influenzato dalle notizie che dai dati” e “probabilmente continuerà ad esserlo nell’immediato futuro”.
Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.