Il rally del gas naturale si sta raffreddando? In un certo senso, la risposta potrebbe darla il meteo che, al contrario, sta finalmente diventando mite nelle aree chiave degli Stati Uniti.
Ufficialmente, la cosiddetta bassa stagione tra inverno e fine primavera è già iniziata da qualche settimana ma, anziché portare quelle condizioni moderate che non richiedono né riscaldamento né raffrescamento al chiuso, il mercato del gas USA orientale ha visto più gelo del previsto nelle ultime cinque settimane, con un consumo di gas maggiore del previsto per il riscaldamento.
Il cambio di clima implica che il dato sulle scorte di gas pubblicato ogni giovedì dalla US Energy Information Administration potrebbe cominciare ad essere alto, con le utenze energetiche che iniziano ad immettere una quantità maggiore della loro produzione nelle caverne sotterranee, considerato il consumo presumibilmente minore.
L’effetto di tutto questo sarà un certo sollievo per le pressioni rialziste sul prezzo Henry Hub.
“Le immissioni nel mese di maggio dovrebbero mantenere il livello in linea con la media quinquennale nelle successive due settimane, fino a quando un clima migliore a fine maggio non consentirà delle iniezioni maggiori che alla fine supereranno la media quinquennale delle rispettive settimane”, scrivono in una nota ai clienti ieri gli analisti di Gelber & Associates, agenzia con sede a Houston.
La nota aggiunge:
“Di conseguenza, anche se i prezzi del gas naturale dovessero schizzare, l’enorme deficit da 306 miliardi di piedi cubici (bcf) tra le scorte e la media quinquennale del totale dovrebbe diminuire, limitando potenzialmente la portata di eventuali escalation del prezzo”.
Ma uno sguardo alle oscillazioni giornaliere dell’Henry Hub suggerisce che il mercato presenta ancora prezzi altissimi.
Il contratto di giugno ha ripreso la sua traiettoria in salita questo giovedì, salendo di quasi 35 centesimi a 7,72 dollari. E questo dopo il tonfo di lunedì di oltre un dollaro, seguito al rally da venerdì che aveva portato il gas ad un soffio dai 9 dollari, per la prima volta dall’agosto 2008.
Anche i grafici tecnici indicano il potenziale di una svolta ribassista.
“Una debolezza sotto i 7,29 dollari potrebbe portare il gas a 7,03 dollari e a ritestare i 6,43 dollari”, afferma Sunil Kumar Dixit, a capo delle strategie tecniche di skcharting.com.
“Ma una mossa sostenuta sopra i 7,72 dollari può estendere il rialzo a 8,06 dollari e potrebbe ritestare gli 8,996 dollari”, aggiunge.
Fonte: Gelber & Associates
Per la settimana terminata il 6 maggio, gli analisti seguiti da Investing.com pensano che le scorte di gas siano salite di 79 bcf rispetto all’aumento di 70 bcf della stessa settimana di un anno fa ed alla media quinquennale (2017-2021) di 82 bcf.
Nella settimana del 29 aprile, le utenze hanno aggiunto 77 bcf di gas nelle scorte.
L’iniezione che gli analisti hanno previsto per la settimana scorsa porterebbe le scorte ad 1,646 mila miliardi di piedi cubici, circa il 15,8% al di sotto della media quinquennale ed il 18,5% al di sotto dei livelli di un anno fa.
Ci sono stati 71 TDD la scorsa settimana, rispetto alla norma trentennale di 67 per il periodo, secondo i dati di Refinitiv.
Nel complesso, scontando i cambiamenti dovuti al meteo, il mercato si è allentato lievemente la scorsa settimana in termini di domanda.
L’aumento della produzione nazionale è stato compensato dal calo delle importazioni canadesi, lasciando il bilancio delle scorte relativamente invariato rispetto alla scorsa settimana.
Le esportazioni messicane di GNL, intanto, sono scese di circa 0,1 bcf al giorno, mentre la media delle esportazioni di GNL è rimasta invariata su base settimanale.
I cambiamenti delle fonti di generazione energetica sono stati il maggiore fattore alla base della domanda di gas superiore la scorsa settimana.
Secondo Bespoke Weather Services nelle prossime due settimane, ed oltre, si prevede caldo e dunque una forte domanda di raffrescamento in varie parti degli Stati Uniti meridionali. I CDD (gradi giorno di raffrescamento) aumenteranno nel corso del mese, fornendo supporto al prezzo.
Intanto, malgrado le interruzioni causate dai lavori di manutenzione primaverili, i volumi di esportazione del GNL USA restano sopra i 12 bcf/d a maggio, con la riduzione delle forniture russe di gas in Europa compensata da quelle USA.
Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.