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Gas naturale: l’ondata di freddo dal Canada aumenta il premio di rischio USA

Pubblicato 17.02.2022, 12:57
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Inattesi venti freddi dal Canada si stanno facendo strada negli Stati Uniti, facendo aumentare drasticamente il premio di rischio per il riscaldamento, con il gas naturale che registra i cali settimanali delle scorte maggiori in un anno al picco dell’inverno. Natural Gas Daily

I future del gas sull’Henry Hub a New York sono schizzati di quasi il 10% negli scambi di ieri, aggiungendosi al rialzo del 9% delle due sedute precedenti, mentre i modelli meteo di Europa ed USA GFS cominciano a mettere in conto la forza di ulteriore freddo in arrivo dal Canada.

Chi ha familiarità con i modelli meteo anticipa che il cambiamento sarà responsabile dell’aumento di ben 44 miliardi di bcf della domanda di gas nelle prossime due settimane, se dovessero prevalere le previsioni.

“Il considerevole rialzo della domanda prevista è stato sicuramente notato dai mercati”, afferma Dan Myers, analista di Gelber & Associates a Houston, parlando del rally di ieri.

E aggiunge:

“La rinnovata volatilità è un buon promemoria del fatto che l’inverno non è ancora finito e che esiste ulteriore rischio di rialzo sul breve termine”.

I commenti di Myers arrivano in vista dell’aggiornamento settimanale sulle scorte di gas USA, dato che sarà pubblicato alle 10:30 ET dalla Energy Information Administration (EIA).

Per la quinta settimana di fila, l’EIA dovrebbe riportare un utilizzo pari o superiore a 200 bcf di gas delle scorte, con gli americani che hanno acceso il riscaldamento al massimo tra le temperature gelide che hanno interessato il paese, da Est ad Ovest.

Per la settimana dell’11 febbraio, gli analisti seguiti da Investing.com si aspettano una riduzione di 193 bcf.

L’utilizzo “di quasi 200 bcf è comunque un dato altissimo e le aspettative di una riduzione superiore alla media, seppur già messe in conto, stanno contribuendo” ad un’azione più rialzista, ha scritto ieri Myers in una email indirizzata ai clienti di Gelber & Associates.

L’agenzia di previsioni NatGasWeather è d’accordo. “Chiaramente, dei trend più freddi sono rialzisti nel contesto in cui comporteranno quelli che saranno dei deficit di quasi 250 bcf ed aumenteranno ad inizio marzo”, ha dichiarato in una previsione sul portale naturalgasintel.com.

L’utilizzo di 193 bcf della scorsa settimana va paragonato con la riduzione di 227 bcf della stessa settimana di un anno fa e la media quinquennale (2017-2021) di un utilizzo di 154 bcf.

Nella settimana del 4 febbraio, sono stati utilizzati 222 bcf di gas delle scorte.

Natural Gas Storage

Fonte: Gelber & Associates

Se le stime degli analisti sentiti da Investing.com si riveleranno corrette, le scorte totali dovrebbero essere scese a 1,908 mila miliardi di piedi cubici (tcf), circa l’11,7% in meno della media quinquennale ed il 17,6% al di sotto dei livelli dello scorso anno.

Secondo i dati di Refinitiv, le temperature la scorsa settimana sono state più fredde del normale, con 175 HDD rispetto alla norma trentennale di 183 HDD per il periodo.

Gli HDD misurano di quanti gradi la temperatura media giornaliera è inferiore ai 65 gradi Farenheit (18 gradi Celsius) e vengono usati per stimare la domanda per il riscaldamento di abitazioni e uffici.

Il calo della scorsa settimana è stato probabilmente esacerbato dal blocco della produzione di gas dovuto al freddo intenso negli Stati Uniti.

Si è registrato inoltre un calo delle importazioni canadesi, stimate a circa 0,6 bcf al giorno su base settimanale.

Nelle stime pubblicate da naturalgasintel.com, NatGasWeather fa notare che il clima invernale potenzialmente in peggioramento nella parte orientale degli Stati Uniti ha fatto invertire la rotta alla caduta libera del prezzo del gas dalla scorsa settimana.

Con i prezzi in salita di quasi 80 centesimi per unità termale ad oltre 4,70 dollari nelle ultime sedute, “chiaramente i mercati del gas naturale stanno accogliendo bene la domanda aggiunta”, dice l’agenzia.

“Ulteriori trend più freddi basteranno a far testare ai prezzi i 5 dollari?”, si chiede.

Sul fronte del gas naturale liquefatto (GNL), EBW AnalyticsGroup afferma che i trader sembrano stare chiudendo un occhio sui continui rialzi della domanda di esportazione.

L’agenzia nota che la domanda di gas dalle strutture di esportazione di GNL USA ha superato i 13 bcf al giorno in cinque degli ultimi sei giorni per la prima volta.

La quantità di gas diretta negli impianti di esportazione di GNL USA è salita ad una media di 12,7 bcf al giorno finora a febbraio, su dal record di 12,4 bcf di gennaio, con l’impianto Calcasieu Pass di Venture Global LNG entrato in servizio.

Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.

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