- Il rinvio della riapertura di Freeport LNG, un fattore bearish, fa invece schizzare il gas
- Il gas Henry Hub ha sfondato i 10 dollari questa settimana, per la prima volta in 14 anni, e potrebbe ritestare il livello
- Scorte di gas USA stimate a 58 bcf per la scorsa settimana contro i 18 bcf della settimana prima
L’ennesimo rinvio della riapertura del Freeport LNG ha comportato un altro rally del gas naturale USA, a dimostrazione che è impossibile battere gli hedge fund determinati ad andare fino in fondo, malgrado i segnali fondamentali bearish urlino che il mercato è overbought.
Dopo aver sfondato la resistenza di 10 dollari per la prima volta in 14 anni martedì, i future del gas sull’Henry Hub del New York Mercantile Exchange sono scesi del 5% intraday. Da allora, i fondi long sul mercato hanno puntato i piedi, mettendo su una modesta ripresa.
L’eccessività del rialzo è emersa chiaramente mercoledì, quando il Freeport LNG ha rinviato la data di apertura da ottobre a metà novembre. L’impianto texano consumava circa 2 miliardi di piedi cubici di gas al giorno prima di essere chiuso l’8 giugno per un’esplosione che ha causato un esubero di scorte. Subito dopo l’esplosione, il contratto Henry Hub era crollato dal massimo di 9,66 dollari al minimo di 5,36 dollari a fine giugno.
Tuttavia, a luglio, è tornato al picco di 9,41 dollari, con il caldo estivo che ha comportato un’impennata della domanda di raffrescamento e di aria condizionata. Ma, quando le temperature hanno iniziato a scendere, i future del gas hanno continuato a salire, con gli hedge fund sempre più long.
“Le notizie ribassiste non contano di questi tempi”
Dan Myers, analista di Gelber & Associates, mercoledì ha scritto in una email ai clienti, vista da Investing.com:
“La logica suggerirebbe che … la notizia del rinvio della riapertura di Freeport LNG avrebbe innescato una risposta molto più bearish dei future del gas NYMEX ma, dal momento che i prezzi sono dominati da alcuni grossi hedge fund che sono enormemente long su future ed opzioni, sembra che le notizie ribassiste non contino di questi tempi”.
I future del gas continuano a salire mentre il caldo estivo si riduce
L’assenza di una risposta bearish al cambiamento del clima ed i massimi storici della produzione di gas nelle ultime settimane rendono chiaro che i tori sul mercato non sono ancora pronti a gettare la spugna, malgrado l’imminente potenziale di una prima metà di inverno più mite.
I modelli meteorologici a lungo termine suggeriscono che il picco del caldo dell’estate 2022 è ormai passato.
Fonte: Gelber & Associates
La follia di legare il gas USA ai prezzi europei
In qualche modo, gli hedge fund vogliono far credere agli speculatori che i prezzi del gas naturale USA dovrebbero schizzare insieme a quelli europei. Non ha senso, perché gli Stati Uniti hanno una capacità di esportazione limitata del gas naturale liquefatto (GNL), pari a 3 bcf. Gli Stati Uniti non possono mandare più scorte di GNL oltre all’attuale capacità, quindi qualunque cosa stiano facendo i prezzi del gas all’estero, non hanno influenza sul gas Henry Hub.
Per quanto riguarda le scorte, le utenze USA probabilmente hanno aggiunto 58 bcf nella settimana terminata il 19 agosto, rispetto ai 18 bcf della settimana prima, secondo gli analisti seguiti da Investing.com.
La US Energy Information Administration pubblicherà il report settimanale sulle scorte alle 16:30 CEST.
Fonte: Gelber & Associates
L’Henry Hub ritesterà i 10 dollari?
Myers osserva:
“I tori del gas indicano ancora il deficit di scorte di circa 300 bcf rispetto alla media quinquennale come motivo per far salire i prezzi, e lo slancio continua ad essere dalla loro parte malgrado tutti i fattori bearish. Ciò suggerisce che i compratori potrebbero fare qualche altro tentativo per ritestare l’area dei 10 dollari”.
I grafici tecnici dei future del gas mostrano una sostenuta rottura sopra il massimo di 10 dollari, la prima per i future dal 2008, a conferma dell’estensione bullish.
Sunil Kumar Dixit, a capo delle strategie tecniche di SKCharting.com, spiega:
“La direzione a breve termine è controllata dal supporto di 9,06 dollari e dalla resistenza di 9,45 dollari.
“Il grafico giornaliero mostra che il gas naturale ha completato la formazione di un pattern “tazza con manico” potenzialmente rialzista, che punta ad un rally maggiore sul lungo termine”.
Ma, se lo slancio dovesse invertirsi, allora 8,007 dollari sarà il livello da seguire. “Una rottura sotto 8,007 dollari invaliderà il pattern bullish”, aggiunge Dixit.
Intanto, ci sono evidenze che i volumi di gas secco potrebbero presto superare i 99 bcf, prima del previsto. Sarà interessante vedere se i tori ignoreranno anche questo dato.
Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.