La Sterlina britannica ha recuperato le perdite di ieri contro l’USD, trovando un forte supporto intorno a 1,3121 (minimo 27 giugno), dopo che Theresa May ha presentato il nuovo governo.
La coppia GBP/USD è rimbalzata dello 0,68%, a 1,3236 da 1,3147; crediamo, tuttavia, che la Sterlina sia frenata dall’imminente decisione sul tasso d’interesse della BoE, attesa per le 13:00 CEST, perché il mercato prevede un taglio dello 0,25%, che porterebbe il tasso di riferimento allo 0,25%.
A quasi tre settimane dal voto sulla Brexit, il mercato si aspetta anche un aggiornamento del pensiero della BoE, poiché s’iniziano a sentire i primi effetti collaterali. Dato che un taglio del tasso è dato quasi per scontato, il mercato sarà più sensibile alle parole e ai toni utilizzati da Mark Carney durante la conferenza stampa.
Il Dollaro neozelandese è stato oggetto di forti vendite in Asia, perché la RBNZ ha annunciato che giovedì 21 diffonderà un breve aggiornamento delle sue valutazioni economiche.
Anche se l’istituzione ha chiarito che non ci sarà una decisione sul tasso d’interesse, il mercato prevede che la banca centrale preparerà il terreno per un intervento sul tasso d’interesse verso la fine dell’estate, probabilmente alla prossima riunione del 10 agosto.
Dopo aver ceduto il 4,50% sulla scia del voto sulla Brexit, nelle settimane successive il Kiwi ha compiuto un forte rally e ha testato più volte, senza riuscire a violarla, la resistenza a 0,73 contro l’USD.
Prevediamo che la coppia NZD/USD testerà il minimo del canale rialzista man mano che il Kiwi perderà slancio. I fondamentali non giustificano, infatti, un ulteriore rafforzamento del Kiwi, soprattutto alla luce di un altro taglio del tasso da parte della RBNZ e dato che le incertezze globali restano elevate.
Il rapporto australiano sull’occupazione ha rispettato grossomodo le attese: a giugno, il tasso di disoccupazione è salito leggermente, dal 5,7% al 5,8% (previsione media: 5,8%), soprattutto per effetto dell’aumento del tasso di partecipazione, salito dello 0,1%, al 64,9%.
C’è stato, tuttavia, un forte aumento, inaspettato, degli impieghi a tempo pieno, pari a 38.400 unità, mentre sono spariti 30.600 posti di lavoro part time.
Si tratta sicuramente di una buona notizia per l’economia australiana; tuttavia, vista la marcata debolezza dei dati occupazionali degli ultimi mesi, potrebbe trattarsi solo di una trasformazione di rapporti di lavoro da tempo parziale a tempo pieno; ciò significa che gran parte dei datori di lavoro è fiduciosa nelle prospettive di medio termine, ma non ci dice altro.
Inizialmente, l’AUD/USD è salito dello 0,40% a 0,7639, per poi tornare rapidamente a 0,7625.
Oggi gli operatori monitoreranno la produzione industriale e le partite correnti in Turchia; la produzione mineraria e di oro in Sudafrica; la decisione sul tasso d’interesse e sugli acquisti di asset della BoE nel Regno Unito; le domande iniziali di disoccupazione e l’IPP negli USA; per oggi sono previsti anche gli interventi di Lockhart e George della Fed.