Generali, comitato investimenti a favore accordo Natixis su risparmio gestito - fonti

Pubblicato 20.01.2025, 08:53
© Reuters. Il logo Generali presso la sede dell'azienda a Milano.  REUTERS/Stefano Rellandini
GASI
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MILANO (Reuters) - Il comitato per gli investimenti di Generali (BIT:GASI) si è espresso a favore dell'accordo nel risparmio gestito tra l'assicuratore italiano e Natixis Investment Managers.

Lo hanno riferito ieri due fonti vicine alla questione.

Generali e Natixis, di proprietà della banca francese Bpce, hanno discusso un accordo per creare un importante fund manager europeo, in un momento in cui il settore è sotto pressione per aumentare i margini di profitto e sostenere i crescenti investimenti tecnologici.

Il consiglio di amministrazione di Generali si riunisce oggi per esaminare l'operazione.

Il comitato investimenti di Generali esprime il proprio parere su operazioni di M&A per un valore di almeno 250 milioni di euro, nonché su partnership strategiche, incluse le joint venture.

Al 30 settembre Natixis gestiva asset per 1.280 miliardi di euro, in confronto agli 843 miliardi di euro di Generali.

Secondo quanto detto in precedenza da una fonte, l'azienda italiana contribuirebbe all'entità combinata per 650 miliardi di euro.

Stefano Marsaglia, membro del comitato che rappresenta l'azionista di Generali Francesco Gaetano Caltagirone, ha votato contro l'accordo, ha riferito una fonte vicina alla situazione.

Sia Caltagirone che Leonardo Del Vecchio, altro importante azionista del gruppo, hanno espresso riserve sull'accordo per i timori di una eccessiva influenza francese nella partnership.

Caltagirone e Del Vecchio controllano insieme tre dei 13 posti del consiglio di amministrazione delle Generali. Il comitato investimenti è composto da sei consiglieri.

L'operazione sarà esaminata dal governo in base alla legislazione sul "golden power", che dà a Palazzo Chigi voce in capitolo sulle transazioni che riguardano società considerate di importanza strategica nazionale.

© Reuters. Il logo Generali presso la sede dell'azienda a Milano.  REUTERS/Stefano Rellandini

Dovendo rifinanziare uno dei più grandi debiti pubblici del mondo, il governo italiano è intenzionato a mantenere i gestori del risparmio in mani nazionali, in modo da potersi appoggiare ad acquirenti nazionali in caso di crisi.

A dicembre, la premier Giorgia Meloni ha detto che l'Italia deve "fare attenzione" a mantenere all'interno dei propri confini i "centri decisionali" che allocano i risparmi nazionali, per assicurarsi che il denaro venga investito in Italia. 

 

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Stefano Bernabei)

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