Le azioni giapponesi hanno perso lo 0,52% in quanto la debolezza di tutto l’indice industriale (-0,1 % a dicembre dal 0,3% precedente ) ha confermato i timori quanto a una ripresa economica moderata. Kuroda, governatore della BoJ, ha detto che il governo dovrebbe continuare a favorire la crescita e le riforme strutturali - forse riferendosi alla terza freccia di Abenomics che ancora non abbiamo visto. I cambi USD/JPY sono stati offerti principalmente a Tokyo. L’USD/JPY si aggira attorno alla sua MM a 21 giorni (attualmente a 102,33). Marginalmente positivo, lo slancio della tendenza ha difficoltà a guadagnare trazione. Manteniamo la nostra visione rialzista fintanto che regge il supporto a 101,80. Gli esportatori giapponesi rimangono venditori pre-103,00. L’EUR/JPY opera nella zona di consolidamento rialzista. Gli indicatori di tendenza e di slancio sono positivi. Offerte sono osservabili pre-50 MM (141,28), gli stop oltre. Le barriere di opzione con scadenza odierna si posizionano a 142,00.
L’EUR/GBP ha recuperato verso la MM a 21 giorni (attualmente a 0,82502) dopo che i tori della GBP hanno perso terreno su un leggero IPC in UK (1,9% a/a <2,0% target BoE). Una chiusura oltre 0,82720 porterà il MACD (12, 26 giorni) nell’area positiva suggerendo un'ulteriore correzione sul breve termine. Tutto però dipende dai dati sul lavoro nel Regno Unito attesi in mattinata (09:30 GMT). Il tasso di disoccupazione OIL a 3 mesi dovrebbe restare stabile al 7,1% sulla pubblicazione di dicembre. L'obiettivo del 7,0% dovrebbe essere raggiunto entro gennaio secondo le stime della BoE. Qualsiasi sorpresa positiva dovrebbe rianimare i falchi della GBP e incitare i tori della GBP, sebbene Carney abbia chiarito che la soglia del 7,0% altro non è che l'annuncio di una "nuova era" di orientamento già annunciata la scorsa settimana. La GBP/USD è scambiata oltre il precedente massimo a 1,6668 e dovrebbe sfidare 1,6823 (massimo annuale) in caso di buone notizie. Sulla parte inferiore le offerte si posizionano sotto 1,6655/60. Il supporto chiave si attesta a 1,6522 (MM a 21 giorni).
In Australia l'indice principale Westpac è sceso, a gennaio, a -0,2% dallo 0,1% di un mese fa. L’AUD/USD è sceso a 0,8991 per poi risalire a 0,9034 su una buona richiesta di AUD/JPY. Reuters parla di scorte di ferro cinesi che potenzialmente potrebbero generare un crollo dei prezzi del ferro, quindi potenzialmente dell’AUD. Gli indicatori di tendenza e di momentum restano rialzisti a fronte dell’USD con una resistenza ancora in piedi a 0,9080/0,9100 (38,2% di Fibonacci sul rally ott.13 – gen.14).
L’USD/CAD è sceso a un minimo di 1,0925, malgrado il deficit nell’equilibrio delle transazioni internazionali a dicembre (CAD -4,28B dal CAD a 9,07B rivisto). Vediamo ulteriore spazio al ribasso dato il forte impulso negativo. Il supporto chiave si posiziona a 1,0804 (38,2% di Fibonacci sul calo 2009-2011).
La BoE e la Fed pubblicheranno le relazioni inerenti la riunione di oggi rispettivamente alle 09:30 GMT e alle 19:00 GMT. Gli operatori si concentreranno sui dati UK sulla disoccupazione: richieste di sussidi dei dissocupati, il tasso OIL di dicembre sulla disoccupazione a 3 mesi. La zona euro pubblicherà i risultati edilizi di dicembre m/m e il Credit Suisse pubblicherà il l’indice ZEW Survey sulle aspettative. Nel pomeriggio, la BLS renderà noto il nuovo PPI sulla richiesta finale m/m e a/a. Altri dati prevedono: le applicazioni MBA sui mutui USA al 14 febbraio, il PPI USA per food and energy m/m e a/a, il dato sul commercio all'ingrosso canadese di dicembre m/m, i permessi edilizi USA di gennaio m/m