In Germania nel mese di settembre l'indice IFO, che misura la fiducia delle imprese, si è attestato a 103,7 punti, in lieve calo ma sopra le previsioni degli analisti che puntavano ad una flessione a 103,2 punti. L'indicatore relativo alle aspettative future è seso da 101,2 a 101 punti, contro i 100,5 attesi dal mercato, mentre l'indice relativo alla situazione attuale è salito a 106,4 punti, al di sopra dei 106 messi in conto dagli analisti. Dopo la diffusione del dato le Borse europee non hanno registrato variazioni di rilievo e si confermano tutte in ribasso, con il Cac40 e il Ftse100 in calo rispettivamente dello 0,12% e dello 0,24%, seguiti dal Dax30 che cede lo 0,36%. Ad avere la peggio è Piazza Affari dove il Ftse Mib si presenta a ridosso dei 21.400 punti con un rosso dello 0,57%.
Gli investitori sono preoccupati sul conflitto commerciale sino-americano, dopo che Pechino ha aggiunto beni per altri 60 miliardi di dollari alla lista dei nuovi dazi, per rappresaglia contro le tariffe imposte da Washington su 200 miliardi di dollari a partire da oggi. La Cina ha anche annullato i colloqui di medio livello con gli USA, nonché la prevista visita a Washington del vicepremier Lui He, che avrebbe dovuto sveolgersi questa settimana, scrive il Wall Street Journal.
A metà mattinata USD/JPY ed EUR/JPY scambiano invariati, in recupero dai minimi toccati nella primissima parte della seduta rispettivamente a 112,28 e a 131,91. Si rafforza lievemente EUR/USD, al massimo di seduta di 1,1767 dopo la pubblicazione dell'Ifo tedesco di settembre, sceso ma meno delle attese.
Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi
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