Ha senso comprare i titoli tech nel 2020, dopo un decennio di rialzi?

Pubblicato 08.01.2020, 14:12

Gli investitori dei titoli tech hanno fatto fortuna nello scorso decennio. Il valore combinato dei titoli rappresentati dall’indice Nasdaq 100, legato al settore tecnologico, è schizzato di oltre 7 mila miliardi di dollari dal 2009 e lo scorso anno si è dimostrato il migliore dall’inizio della corsa rialzista decennale.

Dopo questo straordinario rally, gli investitori cominciano il nuovo anno chiedendosi se i fondamentali giustificheranno ancora l’acquisto dei colossi del settore tech responsabili della maggior parte della spinta.

Solo nel 2019 Apple ha quasi raddoppiato il suo valore. Microsoft ha visto un’impennata di quasi il 60% ed il colosso dei social, Facebook (NASDAQ:FB), del 50%, contribuendo a far segnare al Nasdaq l’incremento annuo maggiore dal 2009.

Nasdaq 100 Monthly Price Chart

Ma dopo questo enorme rimbalzo gli investitori temono che i titoli tech siano diventati vulnerabili ad un brusco ribasso e che questo ciclo sia vicino al picco. Questa situazione incerta potrebbe rendere i titoli volatili, soprattutto se la crescita degli utili non dovesse giustificare le loro ricche valutazioni. L’indice Nasdaq è scambiato a 34 volte i profitti annui, il che suggerisce che i titoli tech non saranno economici per quegli investitori che intendono entrare ora sul mercato.

Detto questo, ci sono comunque molte opportunità per gli investitori che hanno il tempo dalla loro parte e che riescono a mantenere un investimento sul lungo termine. Per gli investitori in grado di mantenere la posizione nei prossimi cinque-dieci anni, aggiungere dei solidi titoli tech al proprio portafoglio non sarebbe una cattiva idea nel 2020.

I vecchi pilastri del mondo del tech

Tra i vecchi pilastri del mondo del tech, ci piace il titolo di Microsoft malgrado le sue azioni siano scambiate al massimo storico dopo aver chiuso l’anno migliore del decennio. Quest’anno, il punto focale principale per gli investitori dovrà essere la performance di Microsoft nel crescente mercato del cloud computing, dove compete contro Amazon ed Alphabet, proprietaria di Google.

Microsoft Monthly Price Chart

Secondo noi, l’adozione dei servizi cloud sarà un fattore importante per Microsoft in futuro e la compagnia dovrebbe riuscire ad espandere i suoi margini man mano che questa attività si ingrandirà. Nello scorso trimestre, Microsoft ha siglato il contratto JEDI (Joint Enterprise Defense Infrastructure) per fornire i suoi servizi cloud Azure al Dipartimento per la Difesa USA, un accordo del valore di quasi 10 miliardi di dollari.

E ad aumentare l’appeal di Microsoft come investimento allettante in un’economia incerta contribuisce il suo dividendo solido come una roccia e la sua storia eccellente per quanto riguarda i payout. Dal 2004, quando il colosso del tech ha cominciato a pagare i dividendi, il payout si è più che quadruplicato. Con un rendimento annuo del dividendo pari all’1,29%, Microsoft paga un dividendo trimestrale di 0,51 dollari ad azione.

Allo stesso modo, il titolo di Apple resta in una posizione solida per ricompensare i suoi investitori a lungo termine, dopo la performance superiore a tutti gli altri titoli tech a megacapitalizzazione nel 2019 con un’impennata dell’86%, l’anno migliore del decennio.

Apple Monthly Price Chart

Questo slancio potrebbe accelerare quando il produttore di iPhone raccoglierà i frutti del lancio della prossima generazione di dispositivi che supportano la rete 5G. È previsto per l’autunno.

La compagnia dovrebbe anche lanciare un nuovo telefono a basso costo nella prima metà dell’anno.

Oltre alle straordinarie capacità di innovazione e progettazione di Apple nel segmento della telefonia, la sua base utenti di quasi 1,5 miliardi di persone ed i prodotti ausiliari come Apple Watch ed AirPods contribuiranno a produrre crescita ed entrate ricorrenti. Questa potente combinazione, secondo noi, è quello che differenzia questa compagnia dagli altri titoli tech.

Morale della favola

È quasi impossibile prevedere cosa avrà in serbo il nuovo anno per gli investitori dei titoli azionari. La maggior parte degli analisti, tuttavia, è d’accordo su un punto: non sarà una replica del 2019, quando praticamente ogni classe di asset principale ha registrato i ritorni migliori del decennio. Per gli investitori dei titoli ad alta crescita, rischiosi, restare fedeli alle solide compagnie a megacapitalizzazione che generano forti entrate ricorrenti e si trovano in una buona posizione per superare qualsiasi shock economico è una strategia che dovrebbe funzionare, soprattutto quando i rialzi sono limitati.

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