Si è conclusa ieri con grande successo e 10 miliardi di sottoscrizioni la tre giorni riservata agli investitori retail per acquistare il nuovo BTP Italia.
Lo strumento sicuramente ha attirato i risparmiatori per il rendimento pari all'1,4 % e il premio di fedeltà raddoppiato all'8 per mille ma agli occhi di chi scrive non è stata solo questa la ragione di questo exploit:
da un lato il BTP Italia da tanti è stato considerato come un modo per mettersi una mano sulla coscienza e l'altra sul portafoglio, contribuendo contemporaneamente a finanziare la ricostruzione post-Covid e ad acquistare un investimento sicuro.
D'altro canto tanti investitori, sopratutto quelli più âgée, hanno considerato l'obbligazione come uno strumento anti-patrimoniale; molti italiani ancora oggi non riescono a prender sonno al ricordo di quando, nel lontano 92', l'amato Amato, un venerdì sera, prelevò il 6 per mille da tutti i conti correnti e temono che la recessione imminente possa tentare il Governo nel tentare una mossa analoga.
A conti fatti, rimane il successo dell'asta ma forse le ragioni che hanno tanto ingolosito i piccoli risparmiatori non sono solamente quelle che si supponevano fino ad ora.
Oggi si apre il collocamento per gli investitori istituzionali che dovrebbero ulteriormente rimpinguere le casse del Tesoro.