Il rischio di recessione negli Stati Uniti è sembrato attenuarsi sulla scia dei dati incoraggianti della scorsa settimana sulle vendite al dettaglio}} e le richieste di sussidio di disoccupazione.
I dati migliori del previsto ritarderanno il taglio dei tassi ampiamente previsto dai mercati per la riunione della Federal Reserve del 18 settembre?
A giudicare dalle attuali condizioni di mercato e dalla modellistica proprietaria di CapitalSpectator.com, è convincente l’ipotesi che l’inizio di un regime politico più morbido sia ancora in programma per il mese prossimo. Cominciamo dai future sui Fed funds, che danno per praticamente certo che la banca centrale ridurrà il suo tasso obiettivo il 18 settembre.
Anche il rendimento dei Treasury a 2 anni, sensibile alle politiche, si schiera decisamente a favore di un taglio dei tassi. Alla chiusura di venerdì, il rendimento a 2 anni è sceso al 4,06% (16 agosto).
Questo livello è più di un punto percentuale al di sotto dell’attuale tasso obiettivo dei Fed funds (5,25%-5,50%) - il più grande spread in più di un anno, che rappresenta una previsione di taglio dei tassi di fatto attraverso la saggezza collettiva.
Per un’altra prospettiva, si consideri un modello monitorato da CapitalSpectator.com che utilizza l’inflazione, la curva dei rendimenti del Tesoro, l’economia statunitense e altri fattori per stimare in tempo reale il tasso ottimale dei Fed funds. Il risultato principale è che il tasso di policy continua a sembrare in ritardo per un taglio, come mostra il grafico sottostante.
Naturalmente non c’è nulla di certo, per cui è prudente considerare cosa potrebbe convincere la Fed a rimandare un taglio alla riunione del mese prossimo. I dati economici in arrivo sono solidi e/o i dati relativi all’inflazione più alti del previsto.
La storia recente riduce le probabilità che i dati economici delle prossime quattro settimane traccino un profilo sostanzialmente diverso da quello che abbiamo visto negli ultimi mesi. Una crescita modesta ma in rallentamento, insieme a una disinflazione in corso, restano le previsioni di base.
Intanto, i mercati saranno molto attenti alle dichiarazioni che proverranno dal Simposio di Jackson Hole della Fed, che inizierà giovedì (22 agosto). Il momento clou: Il discorso del presidente della Fed Jerome Powell, venerdì (23 agosto) alle 10:00 ET.
“Riteniamo che a Jackson Hole la Fed segnalerà che è probabile un taglio alla prossima riunione, a patto che i progressi dell’inflazione reggano”, prevede Mark Cabana, responsabile della strategia sui tassi USA di Bank of America (NYSE:BAC). In definitiva, i dati economici in arrivo saranno un fattore cruciale, osserva. “Non pensiamo quindi che la Fed chiuderà la porta alla possibilità di effettuare tagli più consistenti se sarà necessario, ma probabilmente non farà molto per segnalare che ciò avverrà”.