Il certificato di BNP Paribas con ISIN XS2969884720 su Leonardo SpA, Rheinmetall AG, Thales e Airbus Group SE prevede l’erogazione di una cedola mensile del 1,15% per un flusso cedolare annuo del 13,80%, a condizione che nessuno dei quattro sottostanti perda oltre il 45% dai valori attuali, condizione valida anche per il rimborso al valore nominale alla scadenza.
LA SITUAZIONE DEL MERCATO
Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina nell’ormai lontano febbraio 2022, la gran parte dei paesi occidentali sono tornati a porre il focus sulla spesa militare. E se fino al novembre scorso l’obbiettivo era l’innalzamento della percentuale del PIL da destinare alla difesa per i paesi aderenti alla Nato, dopo le recenti vicissitudini tra Trump e Zelenski, con il presidente americano che ha minacciato di ritirare il sostegno militare americano, l’Unione Europea ha decisamente alzato il livello di attenzione. Con lo scopo di sopperire al ritiro americano dal sostegno all’Ucraina, UE e Regno Unito hanno annunciato un piano congiunto di riarmo a sostegno di Kiev. In aggiunta, il neo premier tedesco Mertz ha lanciato il più grande piano di investimenti in Germania dal crollo del muro, con un focus particolare sulla difesa.
Emesso il 10 marzo 2025, il certificato è acquistabile sotto la pari a 97,90€, con Leonardo worst of del basket al -4% dal prezzo di strike, seguita da Rheinmetall al -3%, Thales a -1% e Airbus leggermente sopra al livello di strike.
Leonardo SpA
Dopo la forte corsa degli ultimi tre anni, il titolo sta ora tirando il fiato, con una correzione di circa il 10% dai massimi di metà marzo. Oltre al core business, Leonardo sta sviluppando anche altre progetti, tra cui la joint venture con Rheinmetall per la produzione di carro armati, dalla quale potrebbe scaturire l’acquisizione Iveco Defense Vehicles. Il binomio italo tedesco rimane infatti in pole position essendo gradito dal governo italiano, non rischiando quindi l’esercizio del golden power, e permettendo lo sfruttamento di sinergie dal punto di vista industriale. Il prezzo di strike del certificato a 47,20€ si trova al di sotto dei massimi storici, con barriera a 25,96€.
Rheinmetall AG
Nonostante la fortissima salita degli ultimi tre anni, le principali banche d’affari continuano ad alzare i target price sul titolo, con Morgan Stanley che prevede addirittura più che un raddoppio dalle quotazioni attuali, sostenuta da fatturati e utili in costante crescita. Come visto in precedenza, la JV con Leonardo e la possibile acquisizione di IDV potrebbe far crescere ulteriormente il valore della società tedesca. Il prezzo di strike si trova a 1.369€, circa il 10% sotto ai massimi storici, mentre la barriera è posta a 752,95€.
Thales
Il business di Thales coinvolge tre tra i settori più attenzionati del momento: Defense & Security, Aeronautics & Space, Cybersecurity & Digital Identity. Per questo il titolo il vero rally del titolo è partito solamente a metà gennaio, dopo che diversi paesi dell’UE hanno annunciato di non voler più utilizzare il sistema satellitare Starlink di Musk e hanno quindi iniziato a cercare della alternative “domestiche”. Il prezzo di strike è posto a 250,10€, mentre il livello barriera si trova a 137,555€.
Airbus Group SE
Tra i quattro è il titolo che è cresciuto meno negli ultimi anni, ma anche quello meno coinvolto nel settore della difesa. Del fatturato complessivo infatti, circa il 20% è relativo alla divisione Defence & Space, mentre il rimanente 80% è riferito al settore aeronautico commerciale (70% progettazione, produzione e vendita di aerei commerciali, 10% produzione elicotteri civili e militari). Il prezzo di strike si trova a 169,20€, vicino ai massimi a 5 anni, mentre la barriera è posta a 93,06€.
PROTEZIONE E RENDIMENTO
La barriera di protezione a scadenza in questo caso è posta al -45%, dai valori attuali e su valori quindi molto profondi e questo è il fattore più importante in un certificato in quanto ci fa capire fino a dove il nostro capitale nominale è garantito dall’emittente. L’osservazione per il rimborso al valore nominale avviene solamente alla scadenza e non dipende dall’andamento dei titoli nel corso della vita del certificato.
La barriera cedola, ovvero il livello che garantisce l’erogazione del flusso cedolare è anch’essa posta al -45% dai prezzi di strike. Se ad ogni osservazione mensile, i quattro sottostanti saranno sopra a tali livelli, il certificato pagherà una cedola mensile del 1,15% con un flusso cedolare annuo del 13,80%.
Le cedole prevedono l’effetto memoria, quindi nel caso in cui uno dei quattro titoli si trovi al di sotto della barriera alla data di osservazione, la cedola non viene pagata ma accantonata in memoria. Sarà sufficiente che entro la scadenza (anche eventualmente il giorno stesso della scadenza) il titolo worst of risalga al di sopra di tale livello per vedere erogate tutte le cedole precedentemente accantonate.
Con i mercati vicini ai loro massimi storici o di periodo, investire in certificati, anziché nei titoli sottostanti, permette di generare un flusso cedolare, e quindi un rendimento positivo, anche in caso di lateralità o moderata discesa dei listini azionari.
DURATA E POSSIBILE SCADENZA ANTICIPATA
La scadenza naturale del certificato è prevista per il 23 marzo 2028, con una durata di tre anni, ma già da settembre 2025 sarà prevista la possibilità di richiamo anticipato da parte dell’emittente. Dall’osservazione cedolare del 15 settembre, qualora tutti e quattro i titoli si trovino al di sopra del loro valore iniziale, il prezzo di strike, il certificato scade anticipatamente rimborsando il valore nominale di 100€ e pagando la cedola mensile del 1,15%. Qualora anche solo uno dei titoli fosse sotto al livello iniziale, lo stesso meccanismo si ripeterà all’osservazione mensile successiva, con il livello di autocall che rimane costante al 100% per tutta la durata del certificato
SCENARI A SCADENZA
Qualora non avvenisse l’autocall prima della naturale scadenza, a marzo 2028 si avranno due scenari:
- il rimborso al nominale di 100€ a certificato qualora nessuno dei sottostanti si trovi in quel momento in ribasso di oltre il 45% dai prezzi iniziali. In questo caso il rendimento sarà pari alla somma delle 36 cedole mensili del 1,15% incassate durante la vita del prodotto, per un totale del 41,40%, maggiorato del 2,1% dato dalla differenza tra prezzo di acquisto a 97,90€ e rimborso al nominale di 100€. Va sempre ricordato che i certificati generano redditi diversi e in caso di minusvalenze presenti in portafoglio queste cedole permetterebbero di andarle a compensare, ottenendo quindi l’esenzione dal pagamento del capital gain fino alla completa copertura delle minus pregresse.
- rimborso in misura proporzionale rispetto alla performance negativa del worst of qualora almeno uno dei quattro titoli si trovi sotto alla barriera di protezione. Se ad esempio Thales dovesse scendere del 47% rispetto ai prezzi di strike, il certificato rimborserebbe 53€ su un nominale di 100€, anche se a tale valore andrebbero comunque sommate le cedole incassate nel corso della vita del prodotto.
RIEPILOGO
Personalmente credo che il certificato appena analizzato, il XS2969884720 abbia tre caratteristiche molto interessanti:
- composizione del basket: il settore difesa in questo momento è uno dei più in trend del mercato, grazie ai forti programmi di investimento di tutti i paesi. Da un lato i mercati anticipano sempre i movimenti, dall’altra tali programmi si trasformeranno nei prossimi trimestri in ordinativi e quindi in fatturato e utili per le aziende in questione, giustificano così le quotazioni attuali o addirittura spingendole più in alto;
- barriera di protezione: il rischio davanti a titoli in forte trend potrebbe essere quello di affrontare una correzione. In questo caso la barriera al 55% lascia spazio anche ad eventuali discese temporanee essendo particolarmente protettiva ed osservata solo alla scadenza nel 2028;
- Rendimento: il flusso cedolare è molto interessante, nonostante la barriera al 55%, e pari al 1,15% mensile per un incasso cedolare annuo del 13,80%. A questo va aggiunta la performance derivante dall’acquisto sotto la pari, che porta il rendimento potenziale annuo a scadenza vicino al 15%.
Va infine specificato che investire in certificati espone al rischio di fallimento dell’emittente e al rischio di azzeramento del sottostante, casi che possono provocare la perdita dell’intero investimento. In questo caso l’emittente è BNP Paribas che presenta un rating A+ (Standard & Poor’s). Il basket è composto da quattro delle principali aziende del settore della difesa europeo, motivo per cui il rischio azzeramento del sottostante è limitato.
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