Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell, intervenendo ad una conferenza martedì ha detto alle colombe ciò che volevano sentire. Sebbene abbia affermato che sono necessarie ulteriori prove per razionalizzare il taglio dei tassi di interesse, il suo messaggio complessivo ha alimentato le aspettative che l’allentamento della politica sia all’orizzonte a breve termine.
“Abbiamo compiuto notevoli progressi nel riportare l’inflazione verso il nostro obiettivo”, ha dichiarato Powell in occasione di un forum sulle banche centrali in Portogallo. “L’ultima lettura [dell’inflazione] e quella precedente, in misura minore, suggeriscono che stiamo tornando sul sentiero della disinflazione. Vogliamo essere più sicuri che l’inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso il 2% prima di iniziare il processo di riduzione o allentamento della politica”.
I “progressi” includono la notizia di venerdì che la lettura core dell’indicatore d’inflazione preferito dalla Fed è scesa in termini annuali a maggio al 2,6%, il ritmo più basso in più di tre anni, sulla base dell’indice dei prezzi delle spese per consumi personali. In altre parole, il raggiungimento dell’obiettivo di inflazione del 2% della Fed sembra essere all’orizzonte a breve termine
Il rendimento dei Treasury a 2 anni, sensibile alle politiche, continua a muoversi in un range ristretto, chiudendo la sessione di ieri (2 giugno) al 4,75%. Ma è al di sotto della soglia del 5% che è stata brevemente raggiunta in aprile, il che suggerisce che il sentimento degli investitori rimane moderatamente fiducioso che la Fed taglierà presto il suo attuale tasso obiettivo del 5,25%-5,50%.
Il mercato dei future sui Fed funds sta valutando una moderata probabilità che la banca centrale inizi presto ad allentare la politica, forse già dalla riunione del FOMC del 18 settembre. La stima attuale riflette una probabilità di circa il 65% che la banca centrale annunci un taglio dei tassi entro due mesi.
La tempistica dei taglio dei tassi è un fattore chiave, ha notato Powell.
“Siamo ben consapevoli che se lo facciamo troppo presto, possiamo annullare il buon lavoro che abbiamo fatto. Se lo facciamo troppo tardi, potremmo minare inutilmente la ripresa e l’espansione”.
Il prossimo aggiornamento sull’inflazione, che verificherà se i progressi della disinflazione continuano, è previsto per l’11 luglio, con la pubblicazione dei prezzi al consumo di giugno.