Jackson Hole è stato un momento cruciale per i mercati; il Presidente della Federal Reserve, Jay Powell, si è detto intenzionato a far raffreddare l’inflazione, e che sarà un percorso lungo e complicato. I mercati hanno ricevuto il messaggio forte e chiaro, con un enorme calo nelle settimane successive.
Ma, da quel minimo di ottobre, l’indice S&P 500 è rimbalzato, quasi del 16%. Deve ancora raggiungere gli enormi guadagni registrati ad agosto, quando era schizzato di quasi il 19%, ma si tratta comunque di un bel balzo. I significativi rialzi sono risultati in un considerevole allentamento delle condizioni finanziarie, che probabilmente spingeranno Powell a parlare di nuovo ai mercati il 30 novembre.
Le condizioni finanziarie si sono allentate troppo
Ciò che rende ancor più interessante il discorso del 30 novembre presso la Brookings Institution è il fatto che le condizioni finanziarie sono tornate a livelli che non si vedevano da agosto, da prima di Jackson Hole, e anche meno di allora.
Gli indici Chicago Fed National Financial Conditions Index (NFCI) ed Adjusted NFCI mostrano che le condizioni si sono allentate drasticamente, passando da restrittive ad accomodanti. L’indice Adjusted NFCI è tornato ai minimi di agosto, ma la misura tradizionale è scesa sotto i minimi di agosto.
È un problema per la Fed, e probabilmente è per questo che Jay Powell dovrà dare un messaggio più aggressivo ai mercati a fine novembre. La Fed comunica la politica monetaria verbalmente e tramite gli aumenti dei tassi; e questo fa allentare o inasprire le condizioni finanziarie. La Fed ha detto chiaramente che la sua politica monetaria dovrà essere restrittiva. I dati mostrano che è diventata restrittiva a fine ottobre e inizio novembre. Tuttavia, dal report IPC, è cambiato tutto.
Il report IPC di ottobre potrebbe aver dato una falsa speranza
Il report IPC ha dato agli investitori la speranza che gli Stati Uniti abbiano visto il picco dell’inflazione, il che potrebbe essere giusto ma anche no. Il report IPC di ottobre presenta un aspetto che a molti investitori potrebbe essere sfuggito a causa di una variazione dei costi per le assicurazioni sanitarie, legato ad un cambiamento tecnico del calcolo. Questo cambiamento non sarà rispecchiato nei dati PCE e PCE Core del 1° dicembre. Al momento, le stime per l’indice PCE sono di un +6% su base annua (yoy), mentre l’indice PCE core dovrebbe salire del 5,0% yoy.
Il 30 novembre Jay Powell dovrà sottolineare nuovamente l’impegno della Fed ad alzare i tassi per far scendere l’inflazione tramite condizioni finanziarie più inasprite, e che un dato IPC non basta a suggerire che il lavoro della Fed sia finito.