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I mercati procederanno a Zig - Zag

Pubblicato 09.09.2024, 09:36
US500
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Nel trading, la tecnica conta solo per il 10%, mentre la psicologia conta per il restante 90%. 

Settimana interlocutoria quella che si apre oggi in attesa della decisione dei tassi della BCE, fissata per giovedì 12 (stimiamo una riduzione di 25 bp) e in attesa per quella della Fed fissata per il mercoledì della successiva.
 
A livello di dati è atteso oggi alle 1:50 il PIL del Giappone QoQ del 2Q24 (stima +0,8% da – 0,5% del 1Q24), che dovrebbe portare il tendenziale annuo al +3,1% (da -1,8%). Alle 18:30 è attesa la stima del GDP USA della Fed di Atlanta per il 3Q24, pari al +2,1%.
 
In linea con le attese il tasso di disoccupazione USA di agosto, pari al 4,2%, e in leggero calo rispetto al 4,3% di luglio che era stato però influenzato da eventi eccezionali, come l'uragano Beryl e le conseguenze dell'attacco informatico di giugno contro i concessionari d'auto (il che suggerisce un calo temporaneo della domanda di lavoro). Variazione occupati USA di agosto minori delle attese (142k contro 164k attesi e 89k di luglio).
 
Decisamente negativa la produzione industriale MoM della Germania di luglio, pari a -2,4% (le attese indicavano -0,4%) in contrazione rispetto al +1,7% di giugno e che porta il tendenziale annuo al -5,3% (-3,9% a giugno). Il dato continua ad indicare le difficoltà di trasformazione dell’economia tedesca a seguito degli shock subìti negli ultimi due anni. Vendite al dettaglio dell’Italia MoM di luglio, pari a +0,5%, più altre delle attese (+0,1%) e di giugno (-0,2%). Secondo lettura del PIL dell’Europa del 2Q24, pari a +0,2%, in linea con la prima lettura.
 
In un contesto di maggiore volatilità del mercato azionario americano, abbiamo definito un "buffalo market" come un mercato stanco e privo di una direzione chiara, a differenza di un mercato rialzista. Con una tendenza a "vagare", la sua inclinazione più laterale è stata stimolata dalla volatilità legata all'inversione del carry trade sullo yen giapponese. Ci siamo chiesti quindi che cosa possa influenzare gli “Zig - Zag".
 
Cominciamo dagli Zig (influenze positive). Il miglioramento dei fondamentali ha aiutato a sostenere i mercati azionari statunitensi. Per l'S&P 500, i risultati del secondo trimestre hanno reso evidente un ampliamento della crescita dei profitti. Secondo Bloomberg Intelligence, la crescita dell'utile netto, escludendo i "Magnificent 7", è destinata a crescere del 9,1%, il ritmo più rapido dal secondo trimestre dal 2022.
 
L'indicazione della resilienza dei consumatori è stata data dalle vendite al dettaglio di luglio, che sono cresciute mese su mese al ritmo più rapido da gennaio 2023. Un'accelerazione recente su base annua ha visto la partecipazione di più sottocategorie. Nel frattempo, l'Indice di Ottimismo delle Piccole Imprese della National Federation of Independent Business ha raggiunto il livello più alto da febbraio 2022, uscendo da un intervallo basso.
 
Un altro elemento di sostegno per le azioni in generale sono le crescenti aspettative di allentamento della politica monetaria a causa della disinflazione. Oltre ai dati concreti che indicano un calo delle pressioni sui prezzi, le aspettative di inflazione a tre anni hanno raggiunto un minimo storico, secondo un sondaggio pubblicato dalla Federal Reserve di New York.
 
Continuiamo con gli Zag (influenze negative). A pesare sulle azioni globali dall'inizio dell'anno è stata la performance della Cina. Le misure politiche adottate per sostenere il traballante mercato immobiliare sono state in gran parte inefficaci. Le autorità hanno escluso al momento strategie più incisive. Uno shock patrimoniale dovuto al calo dei prezzi delle case ha ridotto la spesa dei consumatori e la domanda di prestiti. Il calo della crescita dei prestiti bancari, per la prima volta dal luglio 2005, è stato inoltre causato dalla diminuzione dei finanziamenti alle imprese. La debolezza della Cina ha contribuito ad un'attività ridotta nella produzione manifatturiera a livello globale.
 
La fragilità del settore industriale è stata compensata dalla forza del settore dei servizi. Tuttavia, nonostante l'espansione di quest'ultimo, gli arretrati sono diminuiti e la crescita dei nuovi ordini sta rallentando, alimentando le aspettative che il settore sia destinato a raffreddarsi.
 
Che cosa significa questo per i mercati finanziari? Nei prossimi mesi, l'evoluzione di tutte le dinamiche (Zig + Zag) e/o altri potenziali fattori scatenanti potrebbero contribuire a ristabilire il trend rialzista o a prolungare il mercato del "buffalo". Ad esempio, potrebbe essere necessario un allentamento monetario minore del previsto affinché le economie recuperino la loro forza e sorprendano ancora una volta.
 
Il ciclo economico americano, unico fino ad ora nella sua evoluzione, ha sfidato gli indicatori principali di recessione, inclusa un'inversione della curva dei rendimenti del Tesoro. L'espansione della forza lavoro ha alimentato i consumi, sfidando costantemente le previsioni prudenti. Anche la crescita del patrimonio netto delle famiglie, che ha raggiunto un livello record, ha avuto un ruolo importante. Un aumento del valore delle abitazioni a livello nazionale di oltre il 50% dal 2019 ha beneficiato molti, con un tasso di proprietà della casa intorno al 65%.
 
Anche a livello globale il rafforzamento dei consumi è sostenuto dalla previsione dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico di una crescita continua dei salari reali, favorita dalla disinflazione. Dei 35 paesi monitorati, 29 hanno registrato un aumento ad un tasso medio del 3,5% su base annua nel primo trimestre. Il recupero del potere di consumo reale potrebbe sostenere il sentiment dei consumatori, come si è visto in Germania, Paesi Bassi e Polonia, per esempio.
 
Al contrario, per quanto tempo il settore dei servizi potrà continuare a resistere? Dati economici più deboli rispetto alle aspettative potrebbero aumentare l'incertezza sulle prospettive future. Il sentiment fragile potrebbe anche riflettere l'approssimarsi delle elezioni negli Stati Uniti. Nei prossimi mesi, le negoziazioni fiscali potrebbero diventare rilevanti. La fiducia potrebbe inoltre essere ulteriormente influenzata dall'evoluzione dei punti caldi geopolitici, come il conflitto nell'Europa orientale, le tensioni in Medio Oriente e i potenziali punti critici in Asia, tra cui il Mar Cinese Meridionale.
 
Tornando allo stimolo iniziale che ha risvegliato la tendenza errante del "buffalo", alcuni analisti ritengono che la volatilità dei mercati finanziari, legata all'inversione del carry trade sullo yen, abbia ridotto in modo significativo il posizionamento squilibrato. Di conseguenza, uno shock finanziario breve e contenuto potrebbe aiutare a limitare le perdite per attività come le azioni delle società tecnologiche statunitensi, alcune delle quali sotto pressione per dimostrare ritorni su grandi investimenti in innovazione.
 
Tuttavia, la forza dello yen potrebbe dipendere dal fatto che l'allentamento della politica monetaria negli Stati Uniti si discosti significativamente da quella del Giappone, dove le pressioni inflazionistiche persistono, rischiando di aumentare la volatilità e alimentare un'incertezza più ampia, entrambi elementi sfavorevoli alla crescita economica.
 
 
 
 
 
 

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