Oggi il dipartimento del Lavoro ha reso noto che i prezzi all'importazione negli Stati Uniti è aumentato dello 0,6 per cento, a causa soprattutto dell'aumento del prezzo del petrolio.
Escludendo il carburante, i prezzi sono aumentati solo dello 0,2 per cento.
L'aumento dei prezzi all'importazione negli ultimi dodici mesi è passato dal 3,6 dello scorso mese al 4,3 per cento; escludendo il carburante, l'aumento è stato dell'1,9 per cento.
Gli Stati Uniti importano circa 2.700 miliardi di dollari di beni e servizi ogni anno, circa il 16% del Pil.
Invece si amplia la flessione dell'euro nei confronti del dollaro sulla scia degli annunci della BCE, la valuta europea è scesa sotto la soglia di 1,17 attestandosi a 1,1678.
Il greggio West Texas Intermediate (Future Petrolio Greggio WTI) ha guadagnato lo 0,18% a 66,76 dollari al barile, mentre il Brent di Londra è diminuito dello 0,20% a 76,59 $ al barile.
Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi
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