“Un titolo che non sale neanche se lo prendi a calci”
Arriva un nuovo motivo per non abbandonare ogni speranza sulle possibilità di ripresa di Alibaba, una delle azioni più deludenti degli ultimi due anni e mezzo. “E’ un titolo che non sale neanche a prenderlo a calci”, avrebbe detto tempo fa a un amico un famoso broker di Piazza Affari. Non è dello stesso parere Michael Burry, l’investitore americano diventato famoso per il libro e il successivo film The Big Short. Nel 2008 Burry fu uno dei pochissimi che intuì che stava per scoppiare la bolla immobiliare e dei subprime in Usa ed ebbe il coraggio di vendere allo scoperto i titoli del settore, facendo una valanga di soldi mentre tutto a Wall Street precipitava.
Oggi Burry ha un Big Long sui titoli dell’e-commerce cinese JD.com e Alibaba. Nelle ultime comunicazioni trimestrali obbligatorie alla Sec, il suo fondo Scion Asset Management ha reso noto che nel periodo fra gennaio e marzo il numero di azioni possedute in JD.com è triplicato e quelle di Alibaba sono raddoppiate arrivando a valere 10 milioni di dollari. Insieme le azioni JD.come e Alibaba pesano per il 20% del portafoglio del fondo Scion.
Mesi di ottovolante da brividi
Negli ultimi sette mesi Alibaba ha fatto più giri sull’ottovolante. In poco meno di tre mesi, dall’inizio di novembre 2022 agli ultimi giorni di gennaio, il titolo è raddoppiato passando da 63 dollari a 120 dollari grazie all’entusiasmo per l’abolizione delle misure costrittive anti-Covid in Cina e grazie alle dichiarazioni del governo cinese che proclamava di volere sostenere le aziende tecnologiche del Paese. A una così rapida impennata è seguita una brusca discesa che in un mese e mezzo ha portato le quotazioni di Alibaba a 80 dollari con un calo del 34%.
All’inizio della primavera gli animi erano quasi rassegnati quando il Ceo del colosso cinese, Daniel Zhang, ha annunciato che Alibaba si dividerà in sei diverse società, ognuna con un suo business preciso, tutte destinate alla quotazione in Borsa. Il venire meno dello sconto holding, la maggiore focalizzazione di ogni nuova società sulla sua linea di business, e soprattutto l’apprezzamento del governo cinese per il ridimensionamento di un pericoloso centro di potere, hanno di nuovo spinto in rialzo le azioni che dal 17 al 30 marzo sono salite tornando a superare i 100 dollari con un rialzo del 25% in 15 giorni.
La ripresa dell’economia cinese non è brillante come sperato
Già il 10 aprile, però, l’azione Alibaba ha abbandonato quota 100 dollari e oggi si muove incerta a 88 dollari. La scommessa di Borsa sulla riapertura della Cina si è rivelata deludente. Oggi l'indice MSCI China è invariato dall’inizio dell’anno mentre l'economia mostra segni di perdita di slancio. Secondo gli ultimi dati diffusi martedì 16 maggio la spesa per i consumi e l'attività industriale in Cina sono cresciute a un ritmo più lento del previsto ad aprile, evidenziando la debolezza della ripresa.
Contemporaneamente l'esposizione netta degli hedge fund americani verso la Cina è scesa al 10,5% dal 13,3% di gennaio, secondo i dati dell'unità Prime Services di Goldman Sachs (NYSE:GS).
Cosa aspettarsi dai prossimi risultati del trimestre
Il prossimo appuntamento di Alibaba con gli investitori è per giovedì 18 maggio, quando verranno annunciati i risultati del quarto trimestre 2022-’23. Il consensus degli analisti si aspetta un fatturato di 209,3 miliardi di yuan (30,3 miliardi di dollari), in crescita soltanto del 2,3% sullo stesso periodo dell’anno scorso. L’utile operativo dovrebbe assestarsi a 13 miliardi di yuan (6,2% dei ricavi) e l’utile netto a 12,2 miliardi, in netto miglioramento dalla perdita di 16 miliardi di yuan dello stesso periodo dell’anno scorso.
Il bello è che Alibaba non sale nonostante il confronto dei multipli dica che l’attuale valore di Borsa non è appropriato e nonostante dal mondo degli analisti venga un coro unanime di Buy: su 46 esperti che coprono il titolo, 43 raccomandano di comprare le azioni. Il target price medio è 145 dollari, un prezzo più alto del 64% rispetto all’attuale quotazione.
Il confronto con Amazon (NASDAQ:AMZN)
Al prezzo attuale Alibaba capitalizza 229 miliardi di dollari, che corrisponde a 14,3 volte l’utile previsto per l’esercizio che chiuderà a marzo 2024. Il valore di impresa (capitalizzazione più posizione finanziaria netta) è pari a 1,4 volte i ricavi previsti nel 2024.
Sono multipli molto più bassi di Amazon, che ha un valore di impresa (Ev) pari a 1,7 volte i ricavi del 2024 e oggi capitalizza ben 72 volte gli utili del 2023 e 43 volte quelli del 2024.