Rassegna giornaliera sul mercato forex, 16 febbraio 2021
Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management
- Inversione delle valute nonostante nuovi massimi per l’azionario
- Rally del dollaro USA dopo dati positivi dell’Empire State Survey, rischio dalle vendite al dettaglio
- EURO cede i guadagni nonostante dati positivi ZEW
- AUD in calo dopo verbali cauti della RBA
- Trader GBP attendono dati IPC più forti
- CAD in selloff nonostante prospettive di dati sull’inflazione più forti
I trader USA sono tornati questo martedì dopo il weekend lungo carichi e pronti per una settimana intensa. Le azioni sono schizzate a nuovi massimi storici, e questo avrebbe dovuto coincidere con un dollaro USA debole. Tuttavia, l’attività manifatturiera migliore del previsto nell’area di New York ha spinto la propensione al rischio. Guardando avanti, la sostenibilità del dollaro USA ed il rally del mercato fa pensare ad una ripresa delle vendite al dettaglio.
La fine del 2020 è stata particolarmente difficile per la distribuzione al dettaglio, in quanto la spesa dei consumatori è crollata al minimo di tre mesi. Gli economisti si attendono che i dati di domani sulle vendite al dettaglio riportino un rimbalzo a gennaio. Ma con il rallentamento della crescita occupazionale e degli stipendi, è difficile che queste previsioni si avverino. Se la spesa dei consumatori dovesse scendere per quattro settimane di fila, l’ottimismo per il vaccino potrebbe non bastare ad evitare una correzione delle azioni. Vista la relazione diretta tra azioni, propensione al rischio e valute, un selloff delle azioni dovrebbe indicare delle perdite per l’euro, la sterlina e le valute legate alle materie prime, e dei guadagni per il dollaro USA, lo yen ed il franco svizzero.
I verbali del FOMC sono attesi per mercoledì pomeriggio. Le nuove assunzioni sono andate a rilento, ma ci aspettiamo un certo ottimismo dalle imprese. I verbali del FOMC dovrebbero essere positivi per il biglietto verde, ma le vendite al dettaglio saranno il fattore primario a determinare l’andamento del forex domani.
L’euro ha chiuso la giornata in calo contro il dollaro USA, con una breve inversione prima dell’apertura dei mercati azionari USA. I dati della zona euro sono stati migliori del previsto, con i dati ZEW positivi su Germania e zona euro.
Secondo il presidente dell’istituto ZEW:
“Gli esperti dei mercati finanziari sono ottimisti sul futuro. Sono fiduciosi sul ritorno dell’economia tedesca in crescita entro i prossimi sei mesi”.
Tuttavia, la valutazione delle condizioni attuali è stata debole in Germania, e ciò vuol dire che l’economia sta andando peggio di quanto previsto inizialmente. Il PIL del 4° trimestre della zona euro è stato rivisto al rialzo, ma i dati USA migliori del previsto ed il calo del dollaro USA hanno fatto scendere il cambio EUR/USD a 1,21.
Il cambio GBP/USD ha toccato il massimo di 35-mesi all’inizio degli scambi asiatici, per poi scendere nuovamente durante la seduta newyorkese. L’inflazione è al centro dell’attenzione nel Regno Unito, e per domani sono attesi i dati IPC. L’inflazione è in salita in tutto il mondo e la Gran Bretagna non farà eccezione. Gli ultimi report PMI hanno confermato che i prezzi sono in salita nei settori manifatturiero e dei servizi. La campagna di vaccinazione britannica è la migliore tra le principali economie mondiali, e questo spingerà la crescita nei mesi a venire. Dunque, sebbene la sterlina possa scendere contro il dollaro, ci aspettiamo che vada meglio delle altre principali valute.
Tutte e tre le valute legate alle materie prime hanno ceduto i guadagni precedenti e sono scese contro il dollaro USA. Il dollaro canadese ha registrato il maggiore calo sulla scia di prezzi più bassi e di un dollaro USA più forte. Come per il Regno Unito, sono attesi per domani i dati sull’inflazione. La componente dei prezzi dell’indice IVEY PMI è salita, indicando una forte pressione ai prezzi in Canada. Il dollaro australiano ha risentito dei verbali della RBA che mostrano l’intenzione della banca centrale di mantenere il supporto monetario ancora per un lungo periodo. In Nuova Zelanda, tre giorni di lockdown ed il calo dell’attività del settore dei servizi hanno fatto scendere il cambio NZD/USD.