Buongiorno ai lettori di Investing.com.
I mercati finanziari sono in fase di consolidamento, è evidente come gli operatori stiano attendendo appuntamenti ben più rilevanti. Anzitutto si attende l’incontro tra Donald Trump e il presidente Xi del prossimo G20: si rincorrono le voci su un possible accordo, ma dopo l’intervista rilasciata dallo stesso Presidente USA al WSJ viene difficile pensare a una rapida risoluzione della disputa. Trump non è disposto ad accettare condizioni sfavorevoli, dal canto suo la Cina non vorrà ricevere ulteriori dazi. Sappiamo, infatti, che gli USA sarebbero pronti a incrementare le tariffe al 25% fin da gennaio e aggiungerne di nuove ai restate prodotti cinesi non ancora penalizzati.
Il dollaro, in tutto questo contesto, sarebbe probabilmente molto reattivo e saranno da tenere d’occhio anche le implicazioni sulla politica monetaria della Federal Reserve. Il vicepresidente del FOMC, Richard Clarida, parlerà oggi e probabilmente esplicherà meglio la recente dichiarazione di "dipendenza dai dati". Domani, poi, parlerà Jerome Powell. I mercati hanno già interpretato quella frase come accomodante.
L'unica direzionalità evidente, stamattina, viene dalla sterlina che sta subendo gli effetti delle dichiarazioni di Trump secondo il quale un accordo commerciale tra Stati Uniti e Regno Unito potrebbe non essere possibile considerando l'accordo che Theresa May ha raggiunto con l'UE. Una velata minaccia – neanche tanto – che sta mettendo ulteriore pressione al Parlamento britannico.
Nel frattempo Wall Street ha rimbalzato con decisione: l’S&P 500 + 1,5% a 2673 punti e sebbene i futures abbiano perso qualche decimo di punto il ritorno della propensione al rischio ha facilitato guadagni anche nei mercati asiatici (Nikkei + 0,6%). L’Europa sta mostrando nervosismo, segnaliamo tuttavia il buon recupero del nostro FTSE. Passando alle materie prime il consolidamento sta interessando anche oro e argento, mentre il petrolio sta restituendo oltre mezzo punto percentuale dei guadagni di ieri.
Sul calendario economico gli unici dati important arriveranno dagli USA a partire dall'indice dei prezzi Shiller House S&P delle ore 15. I prezzi delle abitazioni per settembre dovrebbero attestarsi a + 5,3% (da + 5,5% il mese scorso), si tratterebbe del sesto mese consecutivo di cali e della crescita più bassa da novembre 2016. Poi avremo la fiducia dei consumatori del Conference Board ore 16, che dovrebbe scendere a 135,5 (dal valore record di 137,9). La Reserve Bank of New Zealand pubblicherà il suo rapporto sulla stabilità finanziaria alle ore 21 e come detto attenzione alle parole di Richard Clarida(votante permanente, centrista) delle ore 14:30 considerato molto vicino a Powell.