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Il gas naturale punzecchia i 9 dollari, la russa Gazprom spinge il GNL USA 

Pubblicato 28.07.2022, 14:26
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  • La stretta pre-scadenza del contratto manda il gas Henry Hub sopra i 9 dollari, prima di scendere 
  • La Russia taglia le forniture di gas all’Europa, facendo aumentare la domanda di GNL USA 
  • Il rally del gas naturale USA potrebbe continuare
  • I future del gas naturale sono schizzati al massimo di sette settimane di 9 dollari nella seduta di ieri. Ma è solo metà della storia.

    Dopo mesi di panico per il fatto che il gas USA nelle scorte potesse essere ben il 15% in meno della norma quinquennale in vista dell’inverno 2022/23, le cose sono cambiate all’improvvisto con la crisi di Freeport LNG. L’esplosione nell’impianto texano di GNL l’8 giugno ha improvvisamente fermato circa 2,0 miliardi di piedi cubici (bcf) al giorno di forniture di gas. I future del gas sull’Henry Hub a New York che sembravano diretti verso i 10 dollari hanno invertito la rotta, crollando di quasi il 30% ad inizio giugno sulla notizia che l’impianto di Freeport non sarà sistemato prima di ottobre.

    E poi è arrivata la mossa della Russia.

    La russa Gazprom (MCX:GAZP) ha tagliato i flussi di gas nel Nord Stream verso l’Europa al 20% della capacità, citando problemi di manutenzione un po’ troppo artificiosi perché l’UE possa crederci.

    Il pressante bisogno dell’Europa di GNL USA è stato amplificato dalla mossa di Gazprom, spingendo i prezzi del gas sulla piazza di riferimento europea TTF a livelli che non si vedevano da inizio marzo, quasi sei volte superiori ad un anno fa. Nella seduta di ieri sull’Henry Hub a New York, il contratto di agosto è schizzato a 9,41 dollari per mmBtu prima di crollare e chiudere a 8,55 dollari, il primo calo in quattro sedute.

    Come fa notare il portale naturalgasintel.com, volatilità e strette sul contratto del mese prossimo sono comuni prima della scadenza. Ciò che rende differente questa situazione è che il movimento al rialzo potrebbe essere tutt’altro che finito, spiega.

    Gli analisti di Gelber & Associates sono d’accordo, affermando che il rally di ieri a 9,75 dollari prima del calo di quasi 75 centesimi entro la fine della giornata di scambi potrebbe essere solo l’inizio.

    Sunil Kumar Dixit, a capo delle strategie tecniche di skcharting.com, ha spiegato che una lettura stocastica settimanale rialzista di 75/62 per il nuovo contratto Henry Hub implica un nuovo test del massimo di giugno di 9,66 dollari. Ma la volatilità potrebbe portare il gas sotto la media mobile esponenziale su 5 giorni di 8,34 dollari e poi alla media mobile semplice su 100 giorni di 7,02 dollari, aggiunge.

    L’analista di Rystad Energy Karolina Siemieniuk afferma che anche i paesi asiatici stanno aumentando la domanda per il GNL per riempire le scorte, intensificando la competizione per il prodotto USA.

    La produzione di gas USA, intanto, ha superato i 97 miliardi di piedi cubici al giorno ieri, secondo le stime di Bloomberg, arrivando vicino al massimo del 2022.

    I produttori di gas negli Stati Uniti stanno faticando a sostenere questo livello quest’estate e la produzione è rimasta vicina ai 95-96 bcf al giorno per la maggior parte della stagione. Gli analisti di Bespoke dicono che la produzione dovrà restare a 97 bcf, o forse più, per soddisfare l’eccezionale domanda estiva e consentire alle utenze di iniettare gas nelle scorte per l’inverno.

    In vista dell’aggiornamento settimanale di oggi sulle scorte di gas, gli analisti seguiti da Investing.com si aspettano un’aggiunta di 22 miliardi di piedi cubici (bcf) nella settimana terminata il 22 luglio.

    Fonte: Gelber & Associates

    E questo rispetto all’incremento di 38 bcf della stessa settimana di un anno fa e della media quinquennale (2017-2021) di un’iniezione di 32 bcf. Nella settimana del 15 luglio, le utenze hanno aggiunto 32 bcf di gas nelle scorte.

    L’iniezione che gli analisti hanno previsto per la settimana terminata il 22 luglio porterebbe le scorte a 2,423 mila miliardi di piedi cubici, circa il 12,2% al di sotto della media quinquennale ed il 10,6% al di sotto dei livelli di un anno fa.

    Secondo i dati di Refinitv, ci sono stati circa 113 CDD la scorsa settimana, sopra la media trentennale di 89 CDD per il periodo.

    I CDD misurano di quanti gradi la temperatura media giornaliera è superiore ai 65 gradi Fahrenheit (18 gradi Celsius) e vengono usati per stimare la domanda per il raffreddamento di abitazioni e uffici.

    L’attuale ondata di caldo potrebbe pesare ulteriormente sulle iniezioni nelle scorte che il mercato spera siano massicce, per compensare lo squilibrio in vista dell’inverno, dicono gli analisti di Gelber & Associates.

    Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.

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