La tanto attesa decisione di politica monetaria, la quale sta tenendo i mercati con il fiato sospeso in queste ultime sedute, è finalmente prossima ad essere rivelata. Oggi alle 20:00 (UTC+2) saranno pubblicate le decisioni da parte della Federal Reserve, con i mercati che, tra alti e bassi, sembrano scommettere su un possibile rialzo di 75 pb, con una probabilità dell’82% - solamente un mese fa’ il valore si aggirava al 47%.
Decisione che sarà accompagnata dalla più importante conferenza stampa da parte di Jerome Powell, attesa per le 20:30 (UTC+2). Molto probabilmente sarà rimarcata la lotta all’inflazione da parte della Fed. Tuttavia, tale stella polare non sembra essere amata dai mercati, generando principalmente incertezza. Va ricordato anche come in passato gli investitori si erano abituati a forward guidance che facilitavano le aspettative sulle prossime decisioni delle banche centrali. Tali strumenti, non più presenti nell’attuale contesto d’inflazione, evidenziano l’incapacità degli investitori agli attuali cambiamenti di periodo.
Intanto anche le banche centrali sembrano “giocare” con le stesse aspettative degli investitori, come ha ben evidenziato ieri la decisione della banca centrale svedese di aumentare i tassi di 100 punti base, con i mercati che ne scontavano 75. Decisione che evidenzia quella necessità da parte delle banche centrali non tanto di combattere l’inflazione direttamente, ma soprattutto le aspettative incarnate in essa.
Ieri, intanto, si è registrata una nuova seduta di correzioni, classica in una giornata che anticipa un evento clou incerto, con gli investitori in modalità di alleggerimento di qualsiasi tipologia di rischio. Vendite sul mercato azionario, sia europeo che americano, accompagnate da vendite sul mondo obbligazionario, con i Treasury a 2 anni prossimi al 4% e quelli a 10 anni che hanno rotto la resistenza dei 3,5%, annotando una crescita di oltre il 41% dal minimo di agosto. Situazione che, sempre di più, rimarca quel percorso di ricerca del minimo sul mondo obbligazionario che fa’ temere sulla tenuta di quello già registrato dal mercato azionario.
A Wall Street si sono ieri registrati cali in tutti i settori, trascinati dall'immobiliare, dai materiali e dai beni di consumo discrezionali. Nonostante la correzione interessante osservare il rimbalzo, e quella divergenza positiva, tra il settore tecnologico e lo S&P 500. Possibile segnale di un prossimo ritorno sul mondo tecnologico? Oggi si alzeranno le carte a riguardo.
Mentre in Europa nuove pressioni si registrano sul mondo delle telecomunicazioni, -11% da agosto, dopo la decisa rottura di ieri del supporto in area 0,048.
Guerra in Ucraina: Come in una partita di scacchi, la Russia continua a muovere le sue pedine. Le decisioni di indire un referendum nella prossima settimana, in merito all’adesione alla Russia all’interno delle quattro aree dell’Ucraina orientale, generano nuovi e importanti scenari. Ottenuta l’annessione, difendere questi territori nella narrativa del Cremlino significa difendere la Russia stessa e l’operazione speciale potrebbe diventare così ufficialmente guerra, giustificata dal sostegno della Nato a Kiev. Un modo diverso per una possibile propaganda di guerra dichiarata dalla Nato alla Russia. Gli annunci arrivano comunque dopo diverse settimane in cui l'Ucraina ha compiuto progressi verso la riconquista delle aree a est. Ieri la Duma russa ha anche approvato leggi che aumentano le sanzioni per l'abbandono in caso di mobilitazione generale. Intanto le nuove incertezze hanno ieri generato nuove pressioni sui prezzi del gas, con il TTF ritornato in prossimità dei 195 euro a MWh.
Nella giornata si invita a prestare attenzione alle letture sul rilascio strategico delle riserve petrolifere negli Stati Uniti, le quali potrebbero anche attirare una certa attenzione, con l'amministrazione Biden che ha venduto molte riserve di petrolio per tenere sotto controllo il prezzo del petrolio. Intanto i prezzi del greggio sono rimasti compresi tra $80 e $90 e scambiati intorno a $84 oggi.
Durante la notte invece sarà il turno della Bank of Japan annunciare le proprie decisioni politiche. Le attese sono uno status quo, con la banca centrale che manterrà il controllo sulla curva dei rendimenti, evidenziando che le pressioni inflazionistiche sottostanti sono ancora relativamente deboli e transitorie.
Sul fronte crypto continua a tenere banco Ethereum, nonostante il passaggio del suo merge. Da una parte lo sviluppatore di Ethereum Micah Zoltu ha affermato che il prossimo aggiornamento di Shanghai non consentirà il ritiro dei token ETH in staking, ma si concentrerà sulla riduzione della tariffa del gas. Staking che resta quindi una nuova forma di incertezza per gli operatori di Ethereum. Inoltre, la SEC non sembra voler demordere su Ethereum. Dopo essere aumentate le incertezze che lo stalking posso portare Ethereum maggiormente ad essere classificata come una security, la SEC ora rivendica la giurisdizione sulle transazioni ETH, affermando come i nodi risultano essere raggruppati più densamente negli Stati Uniti (43%) rispetto a qualsiasi altro paese (in Italia il valore è pari a circa lo 0,27%).
Infine, su Bitcoin continuano gli acquisti di MicroStrategy. Secondo il rapporto Form 8-K, pubblicato ieri, la società ha effettuato acquisti di Bitcoin tra il 2 agosto e il 19 settembre per un totale di 301 Bitcoin, ad un prezzo medio di $19.851. La società deterrebbe ora circa 130.000 BTC, mantenendo fermamente il primo posto tra le società pubbliche a maggior detenzione di Bitcoin.
Gabriel Debach
eToro Italian Market Analyst
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