Il greggio dovrebbe arrivare nel range superiore dei 70 dollari al barile questa settimana, con l’uragano Ida che ha comportato la chiusura del più grande terminal petrolifero USA privato e di quasi metà della capacità di raffinazione del paese; i funzionari del settore stimano che potrebbero volerci settimane prima che le forniture tornino alla normalità.
Grafico giornaliero del greggio
L’oro, intanto, dovrebbe incontrare una prima resistenza di 1.830 dollari l’oncia e tentare di arrivare intorno ai 1.850 dollari se dovesse superarla, in vista del report sull’occupazione USA di agosto atteso venerdì.
Grafico giornaliero oro
Il West Texas Intermediate, il riferimento del greggio statunitense, ha toccato il massimo di tre settimane prima della seduta di New York di questo lunedì, con la chiusura del LOOP, il Louisiana Offshore Oil Port, che ha sospeso le consegne di greggio alle raffinerie.
Il Brent scambiato a Londra, il riferimento globale, ha toccato il massimo di quattro settimane di 72,67 dollari al barile.
Ida colpisce il LOOP
Il LOOP, che si trova a 18 miglia nautiche (29 km) al largo della costa della Louisiana, è il più grande terminal privato del suo genere degli Stati Uniti e l’unico in acque abbastanza profonde da permettere lo scarico dalle superpetroliere. Gestisce circa il 10-15% del greggio nazionale, il 10-15% delle importazioni di greggio dall’estero ed è anche legato a circa metà della capacità di raffinazione statunitense. Il LOOP serve inoltre il 90% della produzione petrolifera in mare aperto del Golfo del Messico.
Potrebbero volerci settimane prima che le forniture tornino alla normalità, secondo fonti informate dei fatti.
“Un (uragano) di categoria 4, comporta dalle 4 alle 6 settimane o più di chiusura delle raffinerie”, ha dichiarato Andy Lipow, presidente della Lipow Oil Associates LLC a Houston, secondo quanto riporta Bloomberg.
Già prima della chiusura del LOOP, più del 95% della produzione petrolifera USA nel Golfo del Messico era stata sospesa in via precauzionale. Si tratta di circa 1,74 milioni di barili al giorno di produzione. Il Golfo rifornisce circa il 17% del greggio della nazione. E nell’area si trova oltre il 45% della capacità di raffinazione statunitense.
Il LOOP è nato nel 1972 ed è diventato una società a responsabilità limitata nel 1996 come joint venture tra Marathon Pipe Line (NYSE:MRO), Shell (NYSE:RDSa) e una divisione di Valero Energy (NYSE:VLO).
Ieri sono stati chiusi altri porti nella Louisiana meridionale, compresi Houma e il porto di New Orleans. In Mississippi sono stati chiusi i porti di Biloxi, Gulfport e Pascagoula ed il Gulf Intercoastal Waterway.
L’oro punta ai 1.830 dollari dopo le parole della Fed
Il contratto dell’oro sul COMEX a New York ha segnato il massimo di quattro settimane di 1.826,30 dollari, estendendo il rally innescato dalla decisione del Presidente della Fed Jerome Powell di rinviare il tapering dello stimolo della banca centrale.
L’oro potrebbe incrociare un resistenza da 1835-1840 dollari l’oncia se il report di agosto sull’occupazione non agricola del Dipartimento per il Lavoro dovesse risultare più debole del previsto venerdì, spiega Phillip Streible, di Blueline Futures a Chicago.
Ma qualche analista, compreso Sunil Kumar, di SK Dixit Charting a Kolkata, India, si aspetta un rialzo limitato per l’oro in vista del report.
Spiega Dixit:
“Da questo punto, ci aspettiamo una limitata mossa al rialzo a 1.825 dollari, dove i venditori possono cercare di stabilire un apice regionale, che potrebbe essere ulteriormente confermato dalla debolezza di prezzo sotto le aree di supporto di 1811-1800 dollari, con il livello di 1.795 dollari a fare da importante supporto”.
“Una forte azione di prezzo sopra i 1.825 dollari potrebbe aprire la strada alla continuazione di un avanzamento verso 1.838-1.868 dollari”.
Gli economisti si aspettano una crescita dell’occupazione USA pari a 728.000 unità ad agosto. Se il dato dovesse risultare buono quanto il livello di 943.000 di luglio, potrebbe portare la disoccupazione USA, pari al 5,4% il mese scorso, più vicina al range del 4% che per la Fed rappresenta uno stato di “piena occupazione”. E ciò potrebbe spingere la banca ad accelerare il tapering del suo programma di acquisti di asset da 120 miliardi di dollari in vigore dal marzo 2020.
Ma, se il report sull’occupazione dovesse deludere, allora si chiuderanno le scommesse di un tapering immediato.
Dopo oltre un anno di emergenza per il COVID-19, la ripresa della crescita dell’occupazione resta una delle maggiori sfide per la Fed. Tra il marzo e l’aprile 2020 sono stati persi oltre 21 milioni di posti di lavoro in America.
Powell si è concentrato proprio sull’occupazione nel suo discorso di venerdì al simposio di Jackson Hole, durante il quale ha annunciato il rinvio, per il momento, del tapering.
“La tempistica e il ritmo della riduzione degli acquisti di asset non implica un segnale circa la tempistica dell’aumento dei tassi di interesse, per il quale abbiamo pensato ad un test differente e considerevolmente più stringente”, ha affermato. Ha anche sottolineato la necessità di evitare una “mossa di politica al momento meno opportuno”, considerate le nuove incertezze causate dalla variante Delta del COVID.
“Oggi, con il mercato del lavoro ancora non in piena occupazione e la pandemia che continua, un simile errore potrebbe essere particolarmente dannoso”, ha aggiunto il presidente della Fed.
Streible, analista dei metalli preziosi, concorda:
“Come investitori dell’oro e dell’argento, è meglio aspettare di vedere una prolungata ripresa del mercato del lavoro, che porti ad una traiettoria più lunga della recente ripresa del prezzo”.
Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.