Buongiorno cari lettori di Investing, qui è Luca Luongo di Forex Trading Pratico che vi scrive.
Nella serata italiana di ieri, la Federal Reserve (FED) non ha alzato il tasso di interesse lasciando però una porta aperta fino alla fine del 2023, per un possibile rialzo (se le condizioni sull'inflazione dovessero peggiorare repentinamente).
Ma andiamo ad approfondire e capimo come hanno reagito i cambi valutari come: EUR/USD, GBP/USD e USD/JPY.
Partiamo da dollaro yen
L'atteggiamento positivo durante la notte ha spinto al rialzo sia il dollaro che i rendimenti, seppur frenando il mercato azionario. La maggior parte dei membri del FOMC ha mantenuto le proiezioni di un altro aumento dei tassi di interesse entro l'anno, con un ritmo moderato di tagli dei tassi previsto per il prossimo anno. Il messaggio della Fed è risuonato nei mercati mentre abbiamo assistito a un balzo significativo nel rendimento delle obbligazioni a due anni a livelli mai visti dal 2006 e il rendimento a dieci anni ha raggiunto il suo massimo dal 2007. Al contrario, i mercati azionari hanno mostrato vulnerabilità, con i principali indici azionari statunitensi che hanno chiuso i battenti in rosso, un sentimento che riecheggia in quello asiatico.
Sul cambio USD/JPY, dopo ieri sera, bisognerà osservare quello che farà domani la Banca Centrale Giapponese, dopo che il capo segretario di gabinetto giapponese Hirokazu Matsuno ha avvisato su un possibile cambiamento politico che sarà svelato alla BoJ. Tecnicamente, l’USD/JPY ha chiaramente perso slancio al rialzo, come visto nel MACD 4H. Ma per ora, non ci sono segni di superamento finché regge il supporto minore a 147,49. Il rally attuale è ancora in corso per testare nuovamente il massimo di 151,93.
Invece su euro dollaro (EUR/USD) e sterlina dollaro (GBP/USD) cosa è accaduto ma soprattutto cosa potrebbe accadere?