Il petrolio è crollato del 21% dal picco di giugno, oscillando nel mercato orso, mentre l’oro ha perso l’8% nel secondo trimestre, il suo trimestre peggiore su cinque. Sebbene per questi cali siano importanti vari fattori macroeconomici e legati alla domanda, il massimo di due decenni del dollaro è certamente il fattore più cruciale.
Il re Dollaro non fa che andare avanti, raggiungendo la parità con l’euro per la prima volta in 20 anni. A meno che non si stanchi da solo, sembra non esserci niente che possa fermare il rally, né le continue notizie sull’inflazione alle stelle, né tutte le previsioni di un aggressivo aumento dei tassi della Federal Reserve.
La lettura di giugno dell’indice sui prezzi al consumo USA sarà pubblicata oggi e ci si aspetta una crescita dell’1,1% su base mensile (contro l’1% di maggio) e dell’8,8% su base annua (contro l’8,6% del maggio 2021).
Qualunque sia il dato, la Fed sarà pronta a rispondere con un probabile aumento di altri 75 punti base, portando i tassi al 2,5% rispetto ad appena lo 0,25% di febbraio.
Un team di analisti di Morgan Stanley, guidato da Michael Wilson, in una nota di lunedì ha scritto ai clienti che:
“Alla fine, la Fed vuole un significativo rallentamento economico per ridurre l’inflazione, e un dollaro più forte fa parte di questa ricetta”.
Gli analisti notano che il rally del 16% del dollaro nello scorso anno è “tanto estremo quanto sembra, storicamente parlando”.
Sottolineano inoltre che un biglietto verde senza freni spesso porta ad un “importante stress finanziario sui mercati, ad una recessione, o ad entrambi”.
Alla fine, ne soffriranno gli utili delle società USA, e di conseguenza l’indice S&P 500.
Guardando i grafici dell’indice del dollaro, del greggio US West Texas Intermediate e dei future dell’oro COMEX, il biglietto verde ha ancora spazio di movimento tra la relativa debolezza di petrolio e oro.
di skcharting.com con i dati di Investing.com
Il grafico del DXY, secondo skcharting.com, suggerisce un’imminente resistenza critica di 109,25 che potrebbe essere infranta se l’attuale slancio del dollaro dovesse tenere.
Sunil Kumar Dixit, responsabile delle strategie tecniche di skcharting.com, avverte:
“Una forza sopra questo livello può aprire la porta ad un rally imperterrito verso i 112,60 sul medio periodo”.
Sebbene molta della forza del dollaro arrivi dalle speculazioni legate agli aumenti dei tassi della Fed, il biglietto verde ultimamente attira l’interesse degli investitori anche per altre ragioni.
Innanzitutto, ha riacquistato il ruolo da asset rifugio. Sì, solitamente spetta all’oro. Ma il dollaro gli ha rubato la corona.
di skcharting.com con i dati di Investing.com
Secondo skcharting, il grafico dell’oro ha una lettura stocastica giornaliera di 3/3, che indica condizioni oversold ed una previsione di ripresa dai minimi. Se la previsione dovesse realizzarsi, potrebbe scendere prima a 1.705 e 1.697 dollari, dove una ripresa a breve termine lo porterebbe verso 1.738-1.750-1.770 dollari
Tuttavia, se lo slancio rialzista dovesse tenere, la ripresa potrebbe aiutare l’oro a riconquistare il livello di 1.800 dollari perso il mese scorso, e raggiungere poi i 1.815 dollari.
di Eli Tesfaye
Mark Haefele, responsabile degli investimenti di UBS Global Wealth Management, in una recente nota riportata da Forbes spiega:
“Nell’attuale contesto di avversione al rischio sui mercati, il rally del dollaro probabilmente continuerà sul breve termine”.
di skcharting.com con i dati di Investing.com
Nel caso del petrolio, il grafico giornaliero del WTI suggerisce un calo maggiore se l’attuale slancio ribassista dovesse durare.
Dixit, riferendosi rispettivamente alla media mobile semplice ed alla media mobile esponenziale, afferma:
“Il WTI ha testato la SMA su 200 giorni di 93,90 dollari e tenterà poi un test della EMA su 50 settimane di 92,70 dollari.
Potrebbe esserci una ripresa sul breve termine verso 102-105-108 dollari. Ma, se l’intenso sell-off si spingesse oltre i due livelli di supporto, potrebbe aprire la porta alle aree di supporto verticale di 85 ed 83 dollari”.
Il grafico mensile a lungo termine del WTI mostra un calo silenzioso trainato dalla Banda di Bollinger media di 78 dollari e dalla media mobile semplice su 200 giorni di 72 dollari.
Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.