Market Brief
La Nuova Zelanda ha fatto registrare una riduzione del deficit ad agosto, raggiungendo un surplus annuale pari a 2,02 miliardi di NZD, risultato migliore degli ultimi 22 anni. La coppia NZD/USD è rimbalzata dal nuovo minimo dell’anno (0,8042). Gli indicatori di trend e momentum rimangono marginalmente ribassisti; la debolezza dei mercati delle materie prime, la propensione al rischio contenuta e la forza sostenuta dell’USD dovrebbero continuare a pesare sull’NZD. Il prossimo supporto chiave staziona a 0,7690/0,7700 (supporto del 2013). L’AUD/NZD rimane sopra il supporto costituito dalla media mobile a 100 giorni (1,0925). C’è una solida resistenza a 1,1000/40 (esercizio delle opzioni / 50% di Fibonacci sul calo da ottobre 2013 a gennaio 2014).
In Giappone, il primo ministro Abe ha detto di considerare con la dovuta attenzione gli effetti della debolezza dello JPY sulle economie locali. L’USD/JPY e i cross con lo JPY hanno avuto un andamento contrastato a Tokyo. L’USD/JPY è stato frenato da solide offerte prima di 109,00, le azioni del Nikkei sono state quotate in territorio negativo (-0,24%). Il recente momentum rialzista dell’USD/JPY sta rallentando, intanto l’RSI (80%) continua a segnalare nette condizioni di ipercomprato. I mercati si preparando a una correzione ribassista perché si sta avvicinando la fine dell’anno fiscale; le prese di profitto e gli aggiustamenti probabilmente freneranno il rialzo prima del livello psicologico a 110,00. Analogamente, la coppia EUR/JPY si è stabilizzata sotto la media mobile a 200 giorni (139,77). Prevediamo un consolidamento verso il 50% di Fibonacci a 138,46 (rally novembre 2013 - gennaio 2014).
L’EUR/USD viene scambiato all’interno di fasce, tiene il supporto in area 1,2800/25. I livelli tecnici rimangono piatti, l’impostazione è positiva sopra 1,2800 (pivot MACD), intanto gli operatori sfruttano l’opportunità di vendere sui rally prima di 1,2900. Affinché vi sia una correzione al rialzo più marcata, si devono superare le offerte a 1,2900/50. L’EUR/GBP si consolida sui minimi da due anni (0,78325/0,78441). Solide barriere per le opzioni si susseguono sotto 0,79000, quindi le condizioni per eventuali tentativi al rialzo sono difficili. La coppia GBP/USD si rafforza ulteriormente. I livelli tecnici positivi suggeriscono un nuovo testa dell’area 1,6500/25 (massimo di reazione dopo la vittoria dei “no” in Scozia).
Le valute ad alto beta continuano essere vendute. L’AUD/USD è sceso a 0,8833 prima che leggere prese di profitto facessero lievitare la coppia a 0,8880 a Sydney. La debolezza della ripresa in Cina continua a esercitare pressioni a vendere sull’AUD. L’EUR/AUD testa 1,45743 (50% di Fibonacci sul calo da gennaio a settembre), il fallito superamento di questo livello dovrebbe rallentare il recente rally della coppia.
L’USD/CAD testa i massimi di ieri (1,1084). L’inclinazione rimane nettamente positiva; gli ordini d’acquisto per le opzioni dovrebbero arginare il ribasso sopra 1,1000. S’intravedono altri prezzi d’esercizio per opzioni di tipo call verso 1,1100. La resistenza chiave giace a 1,1099 (massimo della scorsa settimana), una violazione sopra questo livello dovrebbe spostare l’attenzione verso 1,1279 (massimo dell’anno).
A seguire il calendario economico di oggi: indicatore UBS sui consumi di agosto in Svizzera; fiducia dei consumatori e del manifatturiero, sondaggio sulle tendenze dell’economia di settembre in Svezia; tasso di disoccupazione di luglio in Norvegia; indice IFO su clima delle aziende, valutazione della situazione attuale e previsioni di settembre in Germania; indice sulla fiducia dei consumatori di settembre in Italia; richieste di mutui MBA aggiornate al 19 settembre e vendite di nuove abitazioni m/m di agosto negli Stati Uniti; variazione netta e numero totale di persone in cerca di occupazione di agosto in Francia.
Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd