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Intel avvia lo spinoff dei chip programmabili

Pubblicato 04.10.2023, 14:24
Aggiornato 05.03.2021, 16:55
La divisione diventa una società a sé stante che sarà quotata entro un paio di anni. Wall Street apprezza e il titolo sale. Il gruppo intende concentrare le risorse sugli investimenti per nuove fonderie, con l’obiettivo di tornare il primo produttore mondiale di chip

Dopo l’annuncio le azioni sono salite del 3% nell’Afterhours 

Prosegue la marcia di Intel (NASDAQ:INTC) per posizionarsi come il principale produttore di chip al mondo, in competizione con l’attuale numero uno TSMC (Taiwan Semiconductor Manufacturing Company). Martedì 3 ottobre il colosso americano dei semiconduttori ha annunciato lo spinoff della sua divisione di chip programmabili, che a partire dal prossimo primo gennaio opererà come una società a sé stante. Nei prossimi mesi nel capitale della nuova società entrerà probabilmente un grosso investitore, in previsione di una Ipo fra due o tre anni.
Con questa operazione il Ceo di Intel,  Pat Gelsinger, pensa di potere fare meglio crescere il business dei chip programmabili, che pur restando sotto l’ombrello di Intel potrà organizzarsi e muoversi liberamente, anche nella ricerca dei clienti e dei fornitori.
La divisione chiamata Programmable Solutions Group, o PSG, realizza chip che possono essere personalizzati per usi diversi. Intel ha dato vita a questo business con l'acquisizione di Altera nel 2015, un’operazione da 14 miliardi di dollari. Lo scorporo dell'attività dovrebbe contribuire a sbloccare parte di quel valore. Agli investitori l’annuncio è piaciuto, tanto è vero che martedì sera nell’Afterhours le azioni Intel sono salite quasi del 3%. 

In questi anni Intel non ha saputo valorizzare la divisione


I chip programmabili, noti anche come field programmable gate array o FPGA, possono essere modificati o aggiornati anche dopo essere stati installati nei dispositivi elettronici. Sono utilizzati nell'hardware per le comunicazioni, nelle apparecchiature dei centri dati e nella progettazione e sviluppo di altri chip.
Bloomberg sottolinea che, sotto il diretto controllo di Intel, la divisione dei chip programmabili si è concentrata sui mercati del cloud computing e delle apparecchiature di comunicazione, rinunciando a espandersi in altre aree come il settore industriale e aerospaziale. Sebbene questi semiconduttori abbiano prezzi più bassi, la loro domanda è in crescita. Gelsinger ha affermato che l'attività di PSG ha "sottoperformato" a causa di questa concentrazione. "Non l'abbiamo gestita come avremmo potuto", ha detto agli analisti durante una conference call. 

Chip programmabili: un mercato da 11,5 miliardi di dollari


Nell'ultimo trimestre Intel ha dichiarato che l'unità PSG ha registrato vendite record, senza fornire dettagli precisi. L'ultima volta che ha comunicato i ricavi della divisione, nel 2019, Altera aveva registrato un fatturato annuo di circa 1,99 miliardi di dollari.  Secondo Intel, il mercato totale dei chip programmabili crescerà fino a 11,5 miliardi di dollari nel 2027 rispetto agli 8 miliardi di dollari del 2023.
Con lo spin off dei PSG, Intel punta a fare il bis del successo avuto con lo scorporo di Mobileye, società controllata che produce chip per sistemi di guida autonoma. L’anno scorso Mobileye è stata quotata, ma Intel continua ad avere una quota di controllo.

Fortissimi investimenti per nuove fonderie


Il piano di Gelsinger prevede di concentrare le risorse nei fortissimi investimenti per realizzare nuove fonderie per chip.  Intel sta impegnando miliardi di dollari in strutture che impiegheranno anni per entrare in funzione, una mossa audace in un momento in cui l'attuale linea di prodotti di Intel è in difficoltà. L'azienda ha perso terreno rispetto ai concorrenti e il mercato principale per i processori Intel, i personal computer, è crollato ai livelli di prima della pandemia. 
La panoramica sulle opinioni degli analisti rappresenta bene la freddezza del mercato su Intel: su 45 esperti che coprono la società, solo nove consigliano di comprare le azioni e sette raccomandano di vendere. Tutti gli altri hanno una posizione neutrale. La media dei target price, 36 dollari, è perfettamente allineata al prezzo attuale di 35,69 dollari.

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Ultimi commenti

proprio stamattina volevo approfondire lo scorporo annunciato. grazie.buon lavoro
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